Questo articolo è frutto dell’operato degli studenti del Laboratorio di scrittura, iscritti al Master Post Laurea “Management della Cultura e dei Beni Artistici” di Rcs Academy”, tenuto tra dicembre 2021 e gennaio 2022 da Luca Zuccala, vicedirettore della nostra testata. La collaborazione tra ArtsLife e Rcs Academy ha dato la possibilità agli studenti partecipanti al Master, dopo le lezioni di introduzione, pianificazione e revisione dei contenuti proposti, di pubblicare il proprio elaborato sulla nostra piattaforma.
A Reggio Emilia la nuova frontiera della realtà virtuale incontra l’arte e la danza nella mostra ORIZZONTI DEL CORPO. Arte / Danza / Realtà Virtuale. Il progetto, ideato dalla Fondazione Palazzo Magnani e la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, è stato esposto a Palazzo da Mosto dal 12 novembre 2021 al 16 gennaio 2022.
Nelle otto sale in cui si sviluppa la mostra si sperimenta un incontro tra arte visive, performative e tecnologia, offrendo un inedito dialogo moltiplicatore di emozioni. Le trenta opere d’arte scelte sono state realizzate da tredici artisti italiani o che vivono da tempo in Italia: Leonardo Anker Vandal, Bianco-Valente, Fabrizio Cotognini, Antonio Fiorentino, Silvia Giambrone, Gianluca Malgeri, Matteo Montani, Mustafa Sabbagh, Vincenzo Schillaci, Namsal Siedlecki, Sissi e Giovanni Termini. Alcune di queste opere sono state realizzate appositamente per questa edizione.
Le loro creazioni sono affiancate, per assonanza, da sei Microdanze; cinque coreografi internazionali (Saul Daniele Ardillo, Ina Lesnakowski, Philippe Kratz, AngelinPreljocaj, Diego Tortelli) hanno ideato performance di pochi minuti pensate per una fruizione espositiva. Queste sono state ideate in precedenza per il progetto An Ideal City, presentato ad Atene il 9 e 10 ottobre 2021. La mostra ORIZZONTI DEL CORPO. Arte / Danza / Realtà Virtuale è stata l’occasione per presentarle per la prima volta in Italia.
Ciononostante, il direttore generale della Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto, Gigi Cristoforetti, dichiara l’ambizione del progetto di performance “danzante” di uscire dallo schema espositivo. Infatti, le coreografie, fluide e non frontali, sono state ambientate anche in spazi urbani, inserendosi nel contesto dell’arte urbana, e poi sono state messe in relazione con il digitale.
Cristoforetti conferma l’obiettivo: “Sollecitare un’esperienza emotiva ed estetica tanto varia quanto originale. Stili e mondi espressivi si confrontano e si mescolano in un unico progetto rivolgendosi sia al pubblico dell’arte che a quello dello spettacolo dal vivo”. In questo modo è stata sollecitata un’esperienza emotiva ed estetica tanto varia quanto originale.
A Palazzo da Mosto, le MicroDanze sono state presentate dal vivo nel primo e nell’ultimo weekend della mostra. Durante tutto il periodo di esposizione, invece, è stato possibile godere del connubio arte e danza attraverso i visori di realtà virtuale a 360°. L’utilizzo della tecnologia è stato fondamentale per poter immergere i visitatori nel vortice di emozioni che questa mostra voleva ed è riuscita a suscitare. Infatti, il VR ha permesso la creazione di un triplice ed intimo legame danzatore – visitatore – opera d’arte, rendendo lo spettatore un soggetto essenziale per la buona riuscita della performance e creando una nuova relazione con lo spazio. Marina Dacci, curatrice della mostra, parla di scambio paritetico e continua affermando “L’arte in questo conteso non è proposta come “decorazione scenografica”, bensì come elemento arricchente, moltiplicatore di evocazione e suggestioni che si snoda in un coerente percorso parallelo. Queste reciprocità, fatte di incroci e sovrapposizioni, di molteplici stimoli visivi e sonori, generano risonanze che incoraggiano il visitatore a vivere un’esperienza potente.”
Le opere d’arte e le MicroDanze vogliono condurre una riflessione intorno alla definizione di identità personale e su quella di spazio vitale. Un viaggio introspettivo, tra le proprie contraddizioni e i propri conflitti, dolorosi ma liberatori, per capire chi siamo e chi vorremmo essere, come viviamo e dove vorremmo stare.
Le complesse connessioni che caratterizzano l’uomo sono al centro della mostra ORIZZONTI DEL CORPO. Arte / Danza / Realtà Virtuale e vengono presentate con diverse mise en acte, pregne dello stesso senso di ineffabile mistero che contraddistingue i processi di nascita, affrancamento e rigenerazione dell’essere umano.