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10 A.M. ART. Ad Artgenève in scena un doppio dialogo sulla percezione

Marina Apollonio, Dinamica Circolare 7KR, 1967, enamel on wood, rotating mechanism, 84x84 cm, Ø 64 cm
Marina Apollonio, Dinamica Circolare 7KR, 1967, enamel on wood, rotating mechanism, 84×84 cm, Ø 64 cm
10 A.M. ART porta ad Artgenève un progetto espositivo che prosegue nell’analisi sulla percezione visiva che la galleria da tempo ha intrapreso. Protagonisti Marina Apollonio, Lucia Di Luciano, Mario Ballocco e Franco Grignani.

Per la decima edizione di Artgenève, in programma dal 3 al 6 marzo 2022, 10 A.M. ART propone un doppio dialogo: il primo tra Marina Apollonio e Lucia Di Luciano, il secondo tra Mario Ballocco e Franco Grignani.

Il primo dialogo vede quindi l’interazione tra Marina Apollonio e Lucia Di Luciano, le quali cercano di dare rappresentazione visiva dello spazio-tempo. Artiste che, tra l’altro, sono state invitate a presentare le loro ricerche alla Biennale di Venezia 2022.

Dopo aver selezionato una forma primaria, come un cerchio, Marina Apollonio ne studia le potenzialità strutturali per attivarla, darle dinamismo, cercando di ottenere il massimo risultato nel modo più economico. Nessun elemento soggettivo interferisce con il processo, poiché l’intenzione dell’artista è di perseguire una specifica funzione comunicativa sul piano visivo. Un’arte totalmente spersonalizzata, in opposizione a modalità di astrazione più espressive.

Mario Ballocco, Contrasti simultanei, 1956, acrylic on wood, 70x70 cm
Mario Ballocco, Contrasti simultanei, 1956, acrylic on wood, 70×70 cm

Nel tentativo di conformarsi a rigorose regole geometriche, Lucia Di Luciano sviluppa invece un’immagine-segno in cui il colore – come fattore potenzialmente emotivo e soggettivo – è escluso. I suoi lavori si configurano spesso come sovrapposizioni di griglie che conferiscono all’immagine un’evidente qualità multidimensionale.

Il secondo dialogo collega le ricerche condotte da Mario Ballocco e Franco Grignani, due precursori dell’Arte Optical, a cavallo degli anni Sessanta. Ciò che è fondamentale per questi artisti è attirare l’attenzione degli spettatori portandoli a prendere coscienza delle proprie facoltà percettive attraverso il confronto con le opere.

In particolare attraverso il focus sul colore, Mario Ballocco sviluppa una nuova modalità operativa, la “Cromatologia”, pensata per risolvere problemi visivi di importanza collettiva. Ciò porta a un’evoluzione verso la geometria pura e la modularità.

La ricerca di Franco Grignani è invece segnata dalla convergenza multidisciplinare di pittura, grafica e fotografia, allo scopo di indagare i fenomeni legati alla distorsione e all’alterazione delle forme. L’obiettivo dell’artista è quello di esaminare il mondo fino alle sue tensioni strutturali. La mutevolezza delle forme è uno dei capisaldi della sua ricerca e deriva dalle interrelazioni che si rilevano a livello di percezione e sub-percezione.

Lucia Di Luciano, Struttura operativa N.4, 1963, Morgan's paint and china on masonite, 66x66 cm
Lucia Di Luciano, Struttura operativa N.4, 1963, Morgan’s paint and china on masonite, 66×66 cm
Franco Grignani, Dilatazione oculare, 1965, oil on canvas, 96x96 cm
Franco Grignani, Dilatazione oculare, 1965, oil on canvas, 96×96 cm

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