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Franceschini ci riprova. Dopo il disastro ITsART, vuole una piattaforma digitale europea

ItsArt

ItsArtFranceschini propone ai Ministri della cultura europei la creazione di una piattaforma digitale comune europea, sul modello di ItsArt

A cinque mesi dal lancio della piattaforma, ci sono tutte le premesse per un flop. E lo Stato rischia di aver investito denaro pubblico, ben 20 milioni di euro, nell’ennesimo carrozzone che, come sempre, pagherà pantalone”. Questo sosteneva in un’interrogazione parlamentare il deputato Daniele Belotti, riferendosi a ItsArt, la piattaforma presentata dal ministro Franceschini come la “Netflix della cultura” italiana. E se questa è l’opinione di un capogruppo di maggioranza in Commissione Cultura, c’è da pensare che la valanga di critiche mosse al progetto abbia un qualche fondamento. A iniquivocabile conferma sono giunte, all’inizio di quest’anno, le dimissioni dopo solo tre mesi dalla nomina di Guido Casali, amministratore delegato di ItsArt. Dovute “a divergenze sulle strategie per lo sviluppo della piattaforma”.

Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha a più riprese negato il fallimento dell’operazione. E deve essere talmente convinto della virtuosità del mezzo che ora ne sostiene un allargamento al continente. “È necessario continuare a lavorare per una piattaforma digitale comune europea, anche attraverso collaborazioni tra pubblico e privato”. Questo ha dichiarato intervenendo alla riunione dei Ministri della cultura europei ad Angers nel quadro del semestre di presidenza francese dell’Unione Europea. “Insieme come 27 Paesi dell’Eu siamo il più grande produttore e consumatore mondiale di contenuti culturali. Distinti come singole nazioni siamo piccoli e non possiamo reggere il confronto con i giganti del web e con il mercato di lingua inglese e anglosassone. Possiamo e dobbiamo essere una forza comune enorme”.

https://www.itsart.tv/it/

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