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Da Boldini a Delacroix. Tutte le mostre che inaugurano a Parigi a marzo

Delacroix et la nature, fino al 27 giugno 2022 al Musée Delacroix Delacroix et la nature, fino al 27 giugno 2022 al Musée Delacroix
Delacroix et la nature, fino al 27 giugno 2022 al Musée Delacroix
Delacroix et la nature, fino al 27 giugno 2022 al Musée Delacroix

É in arrivo a Parigi una primavera ricca di appuntamenti da non perdere. Qui la nostra selezione di mostre che inaugurano questo mese nella capitale francese:

1. Gallen-Kallela Myths and Nature, Akseli Gallen-Kallela al Musée Jacquemart-André

dall’11 marzo 

Il pregiatissimo hôtel particulier situato nell’VIII arrondissement apre le sue porte al pittore finlandese Akseli Gallen-Kallela (1865-1931) con una mostra che raccoglie oltre 70 opere provenienti da collezioni pubbliche e private ed esplora un aspetto significativo della sua produzione: il rapporto con la natura e con la campagna. Dopo la grande retrospettiva del 2012 al Musée d’Orsay, il Musée Jacquemart-André racconta in maniera inedita un grande protagonista dell’arte nordica del ‘900, sconosciuto ai più ma capace di incantare il pubblico con un lirismo e una drammaticità incomparabili. 

Akseli Gallen-Kallela, Forêt en hiver (1900), oil on canvas, 55,5 x 43,5 cm, Private Collection - Photo : The Gallen-Kallela Museum / Jukka Paavola
Akseli Gallen-Kallela, Forêt en hiver (1900), oil on canvas, 55,5 x 43,5 cm, Private Collection – Photo : The Gallen-Kallela Museum / Jukka Paavola
2. Pionnieres al Musée du Luxembourg

dal 2 marzo 

Il tema del ruolo delle donne nelle avanguardie artistiche è il centro della mostra Pionnieres al Musée du Luxembourg, realizzata con il supporto della casa di moda Chanel. A lungo emarginate e discriminate, le artiste della prima metà del XX secolo hanno avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo dei principali movimenti artistici del nostro tempo. Pionnieres invita così il pubblico a ripensare la storia dell’arte, dal fauvismo all’astrazione, dal cubismo al surrealismo, dalla danza all’architettura sino alle scoperte scientifiche, considerando il prezioso contributo femminile alla storia e alla cultura moderna. 

3. Ultimatum, Ernesto Neto alla Galerie Max Hetzler

dal 12 marzo 

Si chiama Ultimatum la prima personale dell’artista brasiliano Ernesto Neto (1964) nello spazio parigino della Galerie Max Hetzler. Spesso mastodontiche installazioni che coinvolgono tutti i sensi dello spettatore, come Léviathan Thot, presentata al Panthéon di Parigi nel 2006 e anthropodino del 2009 a New York, le opere sperimentali di Neto esortano il visitatore a riconnettersi con la natura. Con Ultimatum Neto mette il pubblico di fronte alle sue responsabilità, ricordando il poco tempo che rimane per fermare il devastante procedimento di consumo di risorse del pianeta.

Ernesto Neto, Offrande pour une nouvelle conscience (Offering for a new conscience) (2022), cotton string crochet, cotton knit fabric, cotton padding, wooden structure, plywood, ceramic pots, lavender, santoline, rosemary, speakers, sand, river pebbles and wooden handles, 650 x 670 x 590 cm.
Ernesto Neto, Offrande pour une nouvelle conscience (Offering for a new conscience) (2022), cotton string crochet, cotton knit fabric, cotton padding, wooden structure, plywood, ceramic pots, lavender, santoline, rosemary, speakers, sand, river pebbles and wooden handles, 650 x 670 x 590 cm.
4. Boldini. Les plaisirs et les jours, Giovanni Boldini al Petit Palais

dal 29 marzo

Nato a Ferrara nel 1842, Giovanni Boldini fu uno dei più importanti e ammirati ritrattisti della Parigi tra il XIX e il XX secolo. Amico di Marcel Proust ed Edgar Degas, Boldini ha raffigurato l’alta società parigina con un occhio attento e un tratto inimitabile. La mostra al Petit Palais, realizzata con il patrocinio del Ministero della Cultura italiano e sostenuta dalla maison Dior, ripercorre cronologicamente e tematicamente la sua lunga carriera, dai primi anni italiani al successo francese. 

Giovanni Boldini, Mademoiselle De Nemidoff, (1908), oil on canvas, 232x122 cm, Private Collection
Giovanni Boldini, Mademoiselle De Nemidoff, (1908), oil on canvas, 232×122 cm, Private Collection
5. Delacroix et la nature, Eugène Delacroix al Musée Delacroix

dal 16 marzo 

Il Musée Delacroix presenta una rassegna dedicata all’elemento naturale nell’opera del celebratissimo pittore francese, a partire dal suo grande amore e curiosità scientifica. Grande osservatore, ha sempre annotato con minuziosa precisione ogni dettaglio e riflessione riguardante il mondo naturale circostante, dagli animali ai fiori, dando vita a una sorta di bestiario ed erbario personale. Delacroix et la nature accompagna dunque il visitatore in un viaggio nel mondo creativo del pittore, rivelandone il processo creativo. 

6. Cristina BanBan da Perrotin

dal 19 marzo

La rappresentazione del corpo umano, soprattutto quello femminile, è il cuore della ricerca artistica di Cristina BanBan (1987). Per la prima volta da Perrotin, l’artista catalana vicina alle avanguardie americane degli anni ’50 libera le forme e le sovrappone attraverso una pittura nervosa, concentrata sull’importanza del gesto, impetuoso e teatrale.

Cristina BanBan, Les Senyoretes, (2021), oil, oil stick on linen, 182.9 × 228.6 cm Photo: Guillaume Ziccarelli. Courtesy of the artist and Perrotin.
Cristina BanBan, Les Senyoretes, (2021), oil, oil stick on linen, 182.9 × 228.6 cm Photo: Guillaume Ziccarelli. Courtesy of the artist and Perrotin.
7. Charles Camoin, a free Fauve, Charles Camoin al Musée de Montmartre

dall’11 marzo

Nella romantica (e francesissima) location del Musée de Montmartre, luogo di creazione di pittori come Auguste Renoir, Émile Bernard e Suzanne Valadon, viene celebrata la poetica di Charles Camoin (1879-1965). Seppur contemporaneo ed affascinato dai suoi colori, Camoin non aderì mai completamente al movimento dei fauves, ma rimase vicino all’arte dell’amico Matisse, dipingendo «coloured sensations and the life they convey». 

Charles Camoin, La fille au chat
Charles Camoin, La fille au chat

Scopri tutte le mostre che inaugurano a marzo a New York.

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