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Il conflitto ancestrale tra uomo e natura e tra uomo e uomo: Carlo Valsecchi alla Maramotti

Carlo Valsecchi # 01125 Roana, Vicenza, IT 2020 C-Print, plexiglass con/with dibond  60 x 60 cm © Carlo Valsecchi
Carlo Valsecchi
# 01135 Rotzo, Vicenza, IT
2020
C-Print, plexiglass con/with dibond 
180 x 220 cm
© Carlo Valsecchi

Il primo maggio Collezione Maramotti a Reggio Emilia apre al pubblico la mostra fotografica  Bellum, un progetto artistico commissionato a Carlo Valsecchi

La mostra è organizzata in concomitanza con il Festival di Fotografia Europea 2022, che quest’anno è dedicato al tema “un’invincibile estate” – tratto da “Ritorno a Tipasa” di Albert Camus – un inno alla capacità di resistere alle avversità e alla creazione di nuove reazioni e considerazioni sull’esistenza umana.

Quarantaquattro fotografie di grande formato (tutte presenti nel volume che accompagna la mostra e una ventina in esposizione) raccontano il conflitto ancestrale tra uomo e natura e tra uomo e uomo; l’uso della natura come difesa dall’altro uomo e parimenti la difesa dell’uomo dalla natura. Bellum origina infatti da un’esplorazione delle costruzioni fortificate nel nord-est italiano risalenti al primo conflitto mondiale, quando il destino e l’esperienza dell’uomo, la sua necessità di protezione così come le strategie di attacco, le possibilità di sopravvivenza o la certezza della morte erano strettamente connessi alla natura, alla sua conformazione, alle sue leggi ed espressioni.

Il lavoro di Valsecchi è durato circa tre anni. Il fotografo ha percorso le montagne con il suo banco ottico, dall’inverno alla primavera, sublimando nei suoi scatti, in forma quasi astratta, una realtà cruda in forma spesso astratta, realizzando squarci, portali fatti di luce e composizione, sospesi in un tempo senza termine tra silenzio, isolamento e attesa.

Carlo Valsecchi
# 01125 Roana, Vicenza, IT
2020
C-Print, plexiglass con/with dibond 
60 x 60 cm
© Carlo Valsecchi

Stretti passaggi e cunicoli, trincee abitate da corpi perduti e rinata vegetazione; interstizi e fenditure, cavità rocciose, lacerazioni interne e interiori; forti militari e i loro resti, intrappolati tra il bianco compatto della neve e il bianco abbacinante della luce, sipari tra la realtà presente e un indefinibile oltre, un orizzonte negato; arche-rifugio e luoghi di morte, piattaforme di artiglieria, cupole metalliche, grotte e pareti bruciate da centinaia di esplosioni, riconquistate da muschi e concrezioni organiche e minerali, (di)segnate dall’umidità; boschi evanescenti velati dalla nebbia o dall’aria fitta della neve, schermi di rami intricati che occultano il paesaggio retrostante; pozzanghere e specchi d’acqua opaca che riflettono, metallici, il cielo sopra la montagna.

La natura, rappresentata simbolicamente dalla montagna, talvolta si fa architettura o si antropomorfizza, mentre il costruito si ibrida con l’ambiente naturale in un processo di scambio e mimesi reciproci.

Carlo Valsecchi | Bellum

1 maggio – 31 luglio 2022
Collezione Maramotti
Via Fratelli Cervi 66, Reggio Emilia, Italia
Inaugurazione: 30 aprile 2022

tel. +39 0522 382484
info@collezionemaramotti.org
collezionemaramotti.org

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