É stata svelata a Bergamo – al Bosco della Memoria presso il Parco Martin Lutero alla Trucca – l’installazione Indistinti confini di Giuseppe Penone. Il monumento, presentato in ricordo delle vittime dell’epidemia di coronavirus, è stato finanziato dalla Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti Onlus.
Un’iniziativa che vuole essere ricordo, ma, allo stesso tempo, un forte messaggio di speranza e di rinascita: da qui deriva, infatti, la scelta di Bergamo, città simbolo della tragedia del Covid-19 nel nostro Paese, e il Bosco della Memoria, il “monumento vivo” voluto dal Comune di Bergamo per ricordare le vittime della pandemia.
Inoltre la partecipazione di Giuseppe Penone, uno dei maggiori protagonisti a livello mondiale dell’Arte Povera, dona all’opera un elevato contenuto artistico. Come del resto ci ha abituato la dalla Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti, istituita a Roma nel 2013 con l’obiettivo di supportare progetti a favore del patrimonio storico, culturale e artistico, oltre che nel campo della ricerca scientifica e della solidarietà sociale del nostro Paese.
Di grande impatto e fortemente evocativa, l’installazione Indistinti confini converge verso una scultura in marmo bianco di Carrara di grandi dimensioni (alta quasi 3 metri e dal peso di 25 tonnellate) posizionata al centro di una sorta di anfiteatro naturale composto da 80 betulle dell’Himalaya. In piena sinergia e armonia con il parco, si presenta come un’installazione per la collettività, fruibile da tutti, che andrà ad aggiungersi e a valorizzare ulteriormente il già ricco patrimonio artistico della città di Bergamo.