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La collezione dell’antiquario Bartolomeo Rizzo all’asta da Wannenes

lotto 247
lotto 247

Wannenes inaugura la stagione primaverile genovese con un’asta in tre tornate di arredi, dipinti, sculture ceramiche e oggetti d’arte. Spicca la collezione privata dell’antiquario siciliano Bartolomeo Rizzo, a offerta libera

La vendita si svolgerà il 29 e il 30 marzo e conta un totale di 902 lotti. Di questi un nutrito ed eterogeneo gruppo di oggetti (lotti da 1 a 353) provengono dalle collezioni private di Bartolomeo Rizzo, antiquario appassionato e conoscitore attento  scomparso nel 2010, che per oltre cinquant’anni ha saputo trasformare la sua galleria in un vero e proprio punto di riferimento per il mondo dei collezionisti palermitani, coltivando rapporti con appassionati, mercanti, studiosi e con tutta l’intellighenzia del tempo, da Sciascia a Guttuso.

In una intervista a La Repubblica nel 2009, raccontava come fosse stato un pioniere dell’ antiquariato a Palermo: «Ho aperto il negozio nel 1960 e sono stato il primo a scommettere su questa strada. A quell’epoca c’erano solo abitazioni. Prima ad affollare il negozio erano soprattutto i commercianti napoletani e i collezionisti più importanti che venivano qui a Palermo perché sapevano che i miei erano pezzi davvero unici, soprattutto le cassettiere. Entravano, e io gli facevo trovare pane e panelle. Si creava un clima di festa».

Un’importante tradizione antiquaria fatta di talento, intuizioni e studio che Rizzo ha trasmesso ai figli Pietro e Vincenzo, i quali, in sintonia con l’evoluzione del mercato, oggi si sono indirizzati più verso l’attività di art consulting. L’asta in programma appare, dunque, affascinante e stimolante oltre che per la varietà di opere proposte che spaziano dal XVI al XX secolo, anche perché l’intera collezione verrà dispersa ad offerta libera.

Tra gli arredi salta subito all’occhio una console realizzata con buona probabilità su disegni di Giacomo Amato (lotto 41); l’opera ha un corpo centrale formato da grandi volute contrapposte con ricco ornato a tralci vegetali e fioriti su base tripartita e presenta sui lati due aquile rampanti ad ali spiegate. 

Lotto 41

Altro fiore all’occhiello, un’importante quanto rara biblioteca siciliana in legno di abete scolpito, laccato e argentato (lotto 353), composta da nove moduli distinti di cui quello centrale con porta. Ogni sezione accoglie due sportelli a vetro entro colonne scanalate, mentre il vano centrale è decorato con un graticcio. L’intera opera lignea è poi sormontata da una ricca cimasa scolpita e intagliata dalla forma mistilinea.

Lotto 353

Tra le sculture si segnalano due monumentali angeli in legno scolpito, intagliato e dorato di area veneta (lotto 247)  e  tra gli oggetti d’arte e d’arredamento spicca uno splendido biliardo viennese del XIX secolo (lotto 166), tutte testimonianze evidenti di quell’eclettismo colto che ha sempre contraddistinto la vena collezionistica di Rizzo. In catalogo anche diversi dipinti, statuette, arredi da giardino, ceramiche e oggetti vari, come la bella scacchiera da tavolo in marmi diversi e pietre dure del  XIX-XX secolo (Lotto 95) e un bassorilievo in marmo firmato ALFONS VAN BEURDEN del 1903 raffigurante un Baccanale (Lotto 156).

Lotto 166
Lotto 95
Lotto 156

 

La seconda e la terza tornata sono in calendario per il 30 marzo – di mattina e di pomeriggio – con diversi marmi, sculture in vari materiali, colonne e pilastri porta busti, mobili in legno, cornici, specchiere, un nutrito gruppo di orologi da tavolo.

Spiccano una coppia di putti alati in marmo su mensola a volute del XVII-XVIII secolo (lotto 544 – stima € 4.000 – 6.000),  un monumentale stipo in ebano, marmi e pietre dure policrome con montature in bronzo dorato (lotto 824 – stima € 24.000 – 30.000) e un’elegante alzata in tartaruga scolpita del XVII secolo (lotto 859 – stima € 3.500 – 3.800) con raffigurato Orfeo che incanta gli animali.

Di assoluto interesse storico anche una collezione di uniformi da cerimonia proveniente da un’unica famiglia patrizia. Tra i lotti più importanti: una marsina da gran commis di corte del Secondo Impero Messicano (lotto 799 – stima € 4.000 – 6.000) e una seconda marsina appartenuta ad un Truchsesse imperiale sotto il regno di Francesco Giuseppe I d’Austria (lotto 800 – stima € 2.200 – 2.600).

Lotto 824
Lotto 800

 

Due collezioni di ceramiche

Si segnalano anche un nutrito gruppo di ceramiche europee, appartenenti a due raccolte principali: una collezione toscana (lotti dal 378 al 442), composta da un’ampia scelta di porcellane, ed una collezione milanese di maioliche (lotti dal 443 al 479). 

La collezione toscana di porcellane è costituita prevalentemente da tazze e vasellame di manifatture italiane (prima fra tutte Doccia), e straniere. In particolare, tra gli oggetti francesi, si distingue un caratteristico vassoio di Vincennes-Sévres (lotto 425 – stima € 1.500 – 1.800) databile intorno al 1752-53: realizzato su un disegno di Jean Claude Duplessis è stato decorato dal pittore J. Fontaine, attivo nella manifattura tra il 1752 ed il 1787. Il modello, tra i più lussuosi tra quelli prodotti dalla fabbrica francese, veniva solitamente accompagnato al modello di zuppiera definita nelle carte di fabbrica “terrine du Roy”. Parte della collezione è anche la bella figura in vetro di Fulvio Bianconi (lotto 442 – stima € 800 – 1.200) realizzata per Venini. Nato nell’ambito della collaborazione tra Bianconi e Paolo Venini, questo vetro fu realizzato nella fornace muranese attorno al 1952 e rappresenta Pulcinella dalla nota serie chiamata “I Tiepoli”.

lotto 442

La collezione milanese di maioliche annovera principalmente oggetti provenienti dalle fornaci del Rubati, ma è presente anche un nucleo molto decorativo di vasellame realizzato nelle fornaci degli Antonibon a Bassano. Tra tutti spiccano alcuni grandi piatti da parata con bordo a stella e decoro al ponticello (lotti 463 – stima € 1.200 – 1.600, 464 – stima € 800 – 1.200), dal notevole impatto decorativo.

lotto 463

 

Sempre nella tornata dedicate alle ceramiche è pubblicata una coppia di albarelli (lotti 481 – stima € 800 – 1.200 e 482 – stima € 600 – 800), attribuiti a Casteldurante o Pesaro e databili al XVII secolo. Decorati con un simbolo di farmacia costituito da una colonna, appartengono ad un insieme studiato da Grazia Biscontini-Ugolini nel 1997.

Tra le porcellane, infine, risaltano due lotti costituiti da una cestina e due terrine e da tre piatti decorati a vedute (lotto 504 – stima € 6.000 – 8.000 e 505 – stima € 6.500 – 8.500), appartenenti al noto servizio detto Farnesiano, uno degli insiemi più ambiziosi ed eleganti tra i grandi servizi realizzati nella manifattura reale napoletana tra il 1784 e il 1788. 

lotto 481
lotto 505

ARREDI | DIPINTI | SCULTURE | CERAMICHE | OGGETTI D’ARTE

ASTA 393-394
Palazzo del Melograno
Piazza Campetto, 2

29 MARZO 2022
Tornata 1 ore 15:00
lotti 1 – 377

30 MARZO 2022
Tornata 2 ore 10:30
lotti 378 – 533
Tornata 3 ore 15:00
lotti 534 – 902

wannenesgroup.com

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