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Superbarocco. La Genova di Rubens in mostra a Roma: le opere e gli eventi collaterali

Orazio De Ferrari (1606-1657) La cattura di Sansone, Ascoli Piceno, Pinacoteca Civica Orazio De Ferrari (1606-1657) La cattura di Sansone, Ascoli Piceno, Pinacoteca Civica
Orazio De Ferrari (1606-1657) La cattura di Sansone, Ascoli Piceno, Pinacoteca Civica
Orazio De Ferrari (1606-1657), La cattura di Sansone, Ascoli Piceno, Pinacoteca Civica
Il secolo d’oro dell’arte genovese è in esposizione a Roma. Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco è la nuova grande mostra organizzata dalle Scuderie del Quirinale a Roma e dalla National Gallery of Art di Washington, con la collaborazione del Comune e dei musei di Genova. Dal 26 marzo al 3 luglio 2022.

L’appellativo di Superba – a cui il titolo Superbarocco si richiama – ben si adatta a Genova, una città che tra la fine del Cinquecento e i primi decenni del Settecento è stata una delle grandi capitali economiche d’Europa. Il fasto e il lusso, declinati con grande determinazione dalle nobili famiglie genovesi, si ritrovano nelle oltre 120 opere in mostra alle Scuderie del Quirinale. Queste provengono da grandi musei internazionali, ma anche da importanti collezioni private che eccezionalmente hanno acconsentito a prestare i loro capolavori.

Un’occasione unica per ammirare opere di assoluto valore storico-artistico. Da il Presepe di Castiglione, proveniente dalla chiesa genovese di San Luca, ad un gruppo processionale di Anton Maria Maragliano da Pieve di Teco fino a l’Immacolata d’argento dal Museo del Tesoro della Cattedrale di Genova. E ancora: una delle pale di Pieter Paul Rubens dalla chiesa genovese del Gesù, due eccezionali argenti da parata – uno dal Museo Catedralicio di Toledo, l’altro di collezione privata – il Ratto di Elena di Pierre Puget del Museo di Sant’Agostino e un gruppo di lussuosi arredi dai Musei di Strada Nuova a Genova.

Un corpus cospicuo ed eterogeneo, le cui tecniche e le materie prese in esame compongono un ventaglio ampio e variegato della produzione artistica della Superba tra Sei e Settecento, e ne rappresentano con efficacia la raffinata qualità.

La partecipazione della Città di Genova al progetto Superbarocco è contraddistinta, oltre che dai numerosi prestigiosi prestiti per Roma, dalla mostra di Palazzo Ducale, dal 27 marzo al 10 luglio, intitolata La Forma della Meraviglia. Capolavori a Genova tra il 1600 e 1750 e da una serie di iniziative che, unite sotto il titolo “I Protagonisti” e allestite in contemporanea alla mostra di Palazzo Ducale in diversi musei e palazzi cittadini, focalizzano con un taglio monografico l’attenzione su singole personalità artistiche.

Di seguito il programma delle attività collaterali dell’evento.

Giovanni Battista Paggi (1554-1627) Venere nella Fucina di Vulcano Collezione privata
Giovanni Battista Paggi (1554-1627), Venere nella Fucina di Vulcano, Collezione privata

Presentazione della mostra

29 marzo – ore 18.00
Jonathan Bober, Piero Boccardo, Franco Boggero – Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco
Il racconto della mostra sarà affidato direttamente alla voce dei curatori che, attraverso la presentazione di opere straordinarie, ci proporranno nuove letture e molteplici temi sul periodo di maggiore splendore della storia di Genova. Ricchezza economica, fermento intellettuale e unione tra diverse espressioni artistiche, sono gli elementi che alimentarono l’innovativo linguaggio barocco e posero le basi per il rinnovamento della successiva stagione artistica.

Conferenze

6 aprile – ore 18.00
Giovanni AsseretoGenova, una città diversa
La conferenza intende mettere in luce una serie di aspetti e di caratteristiche storiche che a partire dall’ “età moderna” hanno reso Genova – la città, lo Stato e il suo ceto dirigente – una realtà anomala nel panorama italiano e europeo in quanto a istituzioni, società e attività economiche.

28 aprile – ore 18.00
Andrea ZaniniGenova dopo il Secolo d’Oro: un’economia resiliente
L’intervento vuole illustrare i principali cambiamenti economici e sociali che hanno caratterizzato la storia di Genova dagli inizi del Seicento alla metà del Settecento, soffermandosi su come l’economia della città abbia saputo adattarsi di volta in volta al nuovo scenario internazionale, mantenendo una vitalità che va ben oltre il periodo d’oro rappresentato dal ‘Secolo dei Genovesi’.

4 maggio – ore 18.00
Giovanni PanellaQuando gli orizzonti si restringono: Genova e il mare in età barocca
A partire dalla fine del XV° secolo gli equilibri politici che per secoli avevano permesso ad una città-stato come Genova di svolgere una politica mercantile di primo piano vennero gradualmente meno. L’incontro sarà dedicato a raccontare come la Repubblica fu costretta a adottare una collocazione che, se risultò per qualche tempo vincente nel contesto della finanza internazionale, ne ridusse gradualmente la rilevanza negli scambi commerciali europei.

12 maggio – ore 18.00
Marzia Cataldi Moda nella Superba fra il 1600 e il 1750
Lo splendore di Genova è ampiamente riflesso dagli abiti dei suoi aristocratici e ricchi abitanti. I loro ritratti ci parlano di opulenza e i loro libri contabili informano delle spese vertiginose sostenute per farli confezionare. L’incontro sarà l’occasione per descrivere le vesti, con gli influssi spagnoli e francesi, e approfondire il tema della seta: alla base di molte fortune economiche della Repubblica, arreda i magnifici palazzi dei Rolli, veste gli aristocratici ed è esportata in tutte le nazioni.

18 maggio – ore 18.00
Roberto Santamaria -Tesori d’arte nei palazzi genovesi tra Sei e Settecento
Le collezioni artistiche di Genova, allestite grazie alle ricchezze accumulate a metà Cinquecento dai suoi banchieri, costituiscono un fenomeno che non finisce di stupire: un patrimonio custodito in palazzi che suscitarono l’ammirazione di Rubens, dove le tele dei principali pittori d’età barocca rifulgono tra preziosi tendaggi marezzati, raffinati mobili intarsiati e lucenti argenti cesellati.

Gio. Maria delle Piane, il Mulinaretto Il Doge Francesco Maria Imperiale, © Genova, Musei di Strada Nuova, Palazzo Bianco
Giovanni Maria delle Piane, il Mulinaretto, Il Doge Francesco Maria Imperiale © Genova, Musei di Strada Nuova, Palazzo Bianco

Progetti speciali

29 aprile e 20 maggio – ore 18.00
Gli stucchi barocchi – Laboratorio per adulti realizzato in collaborazione con il laboratorio stucchi Cecere
“Stuc ou marbre factice”: il principio barocco della disgregazione dei volumi interni, il bisogno di stabilire una relazione tra ambiente esterno e spazio architettonico interno, trovano nell’uso degli stucchi e nella loro fantasiosa rielaborazione, la loro consacrazione. Tenteremo di immergere i visitatori nell’antica arte dello stucco in laboratori dove i maestri artigiani ci guideranno alla loro riscoperta, insegnandoci le antiche tecniche e le nuove. Potremo così plasmare con il loro aiuto alcune figure caratteristiche del barocco, conservandone infine un ricordo.

7 giugno, 10 giugno, 14 giugno, 17 giugno – dalle ore 17.00
Esecuzioni di musica barocca, programma a cura di Alessandro Quarta
Una delle maggiori conquiste del periodo barocco fu l’affermazione della musica strumentale come mezzo di espressione musicale serio. Un continuo rimando di movimenti, fughe e virtuosismi, la creazione di nuovi strumenti e tonalità. In mostra sono molte le opere esposte i cui dettagli aprono alla visione di queste nuove creazioni. Giovani solisti accompagneranno i visitatori alla riscoperta di questa dimensione caratteristica dell’epoca barocca, attraverso esecuzioni virtuosistiche di autori barocchi, in un continuo dialogo tra spazio ed arte.

Programma

7 giugno

   Fabrizio Carta – tiorba

  1. Kapsberger – passacaglio, ciaccona, canario, arpeggiata.
  2. Piccinini: toccata, ciaccona
  3. L. Weiss: suite

 10 giugno

   Francesco Tomasi – arciliuto e chitarra barocca

  1. De Visée: suite in Re minore
  2. Zamboni: sonata I
  3. Roncalli: suite in La minore

 14 e 17 giugno

   Mario Filippini – viola da gamba

  1. Falconieri: la suave melodia
  2. Marais: movimenti da suites III e V libro.
  3. F. Abel: brani ms. Drexel
  4. Hume: The first part of Ayres

   A. Forqueray: la Buisson

Sir Anthony van Dyck, Maddalena Cattaneo, 1623, olio su tela, National Gallery of Art, Washington, Widener Collection 1942.9.94
Sir Anthony van Dyck, Maddalena Cattaneo, 1623, olio su tela, National Gallery of Art, Washington, Widener Collection 1942.9.94
Gioacchino Assereto (1600-1649) Giuseppe venduto dai fratelli, © Courtesy Galerie Canesso, Parigi
Gioacchino Assereto (1600-1649), Giuseppe venduto dai fratelli, © Courtesy Galerie Canesso, Parigi

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