Miart torna “nella norma”, aperta in presenza e nelle date abituali di inizio aprile. Ecco una selezione di opere viste alla preview della fiera
150 gallerie provenienti da oltre venti paesi, diffuse nelle tre sezioni della fiera. Established, la sezione principale coordinata dal direttore Nicola Ricciardi, Decades, a cura di Alberto Salvadori, che esplora la storia del secolo scorso attraverso progetti monografici dagli anni ’10 del Novecento agli anni ’10 del Duemila. Ed Emergent, la sezione a cura di Attilia Fattori Franchini dedicata alle giovani gallerie, posta all’ingresso del percorso espositivo. Miart torna “nella norma”, aperta in presenza e nelle date abituali di inizio aprile, e viene da subilo presa d’assalto da una folla di visitatori, evidentemente in astinenza dopo lunghi periodi di isolamento pandemico.
La nostra è stata solo una prima visita, che sconta i tempi rapidi per fornirvi qualche prima impressione. Tuttavia non sono mancate alcune opere che ci hanno colpito per impatto visuale o per “aura” emanata. Dagli straordinari Giacomo Balla “al femminile” allo stand Bottegantica, ai raffinati Luigi Veronesi teatrali allo stand 10 A.M. ART Gallery, ai sensuali Robert Mapplethorpe da Franco Noero. Pervasiva l’enorme tela di Wolf Vostell allo stand Cardi, così come il vibrante Heinz Mack da Cortesi. Da non mancare anche Imi Knoebel allo stand Dep Art Gallery, Enrico Baj da Giomarconi, Goldschmied & Chiari da Poggiali, Toti Scialoja allo stand Galleria dello Scudo…