Print Friendly and PDF

L’importanza nel mercato dell’arte degli NFT. Un mercato in grande crescita e il 19 aprile c’è una vendita speciale

PREZZI INCREDIBILI. Oltre 62 mila dollari per questo unico NFT di GionnyScandal PREZZI INCREDIBILI. Oltre 62 mila dollari per questo unico NFT di GionnyScandal
M.ARM (Paolo Manazza + artista anonimo nativo digitale) versione statica dell’NFT animato andato in asta il 24 marzo su Makersplace.com con open edition (nelle sole 24 ore dell’asta). Prezzo: 150 dollari l’una. VENDUTE 122 EDIZIONI
Dopo la clamorosa vendita e exploit su Makersplace dei 4 NFT di Zlatan Ibrahimovic, martedì 19 aprile 2022sarà possibile acquistare i nuovi Nft del campione di calcio su MakersPlace (www.makersplace.com), nota piattaforma internazionale specializzata in arte digitale che accetta pagamenti sia tradizionali (carta di credito) che in cryptovalute. Le opere saranno alcune in copie uniche (1:1), altre in edizioni limitate, altre ancora in open edition. Con prezzi a partire da 150 dollari Usa. Terminata l’asta chiunque cercherà questi Nft potrà acquistarli solo da chi è riuscito a comprarne uno. I prezzi, dunque, potrebbero essere destinati a lievitare, grazie all’inevitabile crescita futura di nuovi collezionisti.
PREZZI INCREDIBILI. Oltre 62 mila dollari per questo unico NFT di GionnyScandal
PREZZI INCREDIBILI. Oltre 62 mila dollari per questo unico NFT di GionnyScandal nell’ultima vendita su Makersplace del 24 marzo

NFT, Crypto Art e blockchain sono le parole chiave per comprendere le dinamiche di un fenomeno che pare inarrestabile.

Una nuova luce sta allargando i confini del mondo artistico. Che si tratti di un inevitabile progresso o solo di un evanescente miraggio lo potrà dire solo il tempo. Certo è che gli NFT sono il fenomeno del momento. Nonostante non sia facile capire di cosa si tratta, la contemporaneità impone di adeguarci in fretta e penetrare i meccanismi di un sistema già ampiamente assorbito dal sistema. Nel tentativo di cogliere il nocciolo di questo rompicapo virtuale, ecco le tre parole chiave per comprendere al meglio la questione: i già citati NFT, Crypto Art e blockchain.

NFT è l’acronimo di non-fungible token. Ovvero, traducendolo letteralmente, gettone non fungibile. Un codice unico, che non può essere sostituito da nient’altro. Immaginiamolo come una firma, una certificazione virtuale di autenticità che si lega in modo indissolubile a un’opera d’arte digitale, la quale dunque verrà denominata Crypto Art. Il sistema che garantisce la sicurezza e la non modificabilità di questo rapporto è la blockchain. Ne consegue che riferirsi a un’opera digitale chiamandola NFT è, se non vogliamo chiamarla imprecisione, quantomeno una metonimia.

ESAURITE le opere M.ARM a tiratura limitata – https://makersplace.com/jeffreyrathgeber1/marm-the-strength-and-the-bravery-10-of-10-342288/

Setacciando il più possibile il meccanismo, possiamo affermare che esso garantisce l’autenticità di chi realizza l’opera e certifica la proprietà di chi l’acquista. Semplice? Insomma. C’è pur sempre da considerare che questa firma digitale può essere applicata a qualsiasi cosa, anche se già esistente, del mondo virtuale. Come una clip di un’azione notevole del cestista NBA LeBron James (venduta a 208mila dollari) o la celebre gif del Nyan Cat ceduta all’asta, sul sito specializzato Foundation, al prezzo di 545mila dollari. Tutti elementi facilmente reperibili su internet, da chiunque.

Beeple, HUMAN ONE (2021)

L’NFT diventa quindi la garanzia artificiale capace di rendere unico quel che prima non lo era. Un insieme di dati che genera il concetto di rarità e il valore economico (spesso irrazionale) ad esso collegato. Quel che si acquista, sostanzialmente, è il diritto di poter dire “questo mi appartiene”, anche se difatti altre migliaia di versioni non autenticate vagano per il cosmo digitale.

Questione diversa quando un artista realizza un’inedita opera digitale e ne imprime l’autenticità nell’impalpabile pietra di una blockchain. Qui il valore di unicità appare chiaro: se ne sono accorti i collezionisti, se ne sono accorte le case d’aste. Se n’è accorto tutto il mercato.

Seppure il l’arte digitale esista da tempo e da tempo la si commerci, è indubbio che gli NFT abbiamo rappresentato un importante cambiamento in termini di sicurezza. Ma anche di notorietà. A dare il via al fenomeno, almeno nel mercato dell’arte, è stata la vendita, l’11 marzo 2021 da Christie’s, di The First 5000 Days di Beeple per 69,3 milioni di dollari. Da lì è stata un’escalation. Il 10 giugno 2021, CryptoPunk #7523 è stato venduto per 11,75 milioni di dollari da Sotheby’s. Il 12 febbraio 2022 Cryptopunk #5822 è stato venduto, sempre da Sotheby’s, per 23.7 milioni di dollari. Se le cifre vi stupiscono, sul finire del 2021 abbiamo stilato una classifica degli NFT più cari di sempre.

Al di là di questi picchi, è tutto il mercato NFT ad essere aumentato su scala globale. In un anno, 2021 su 2020, ha guadagnato il 38mila%. A venderli non sono solo le grandi case d’aste, ma soprattutto i siti specializzati come Coinbase, OpenSea, Crypto.com NFT, Binance NFT, FTX NFT e Rarible. Per Intesa Sanpaolo i Non-Fungible Token, per rendere l’idea, hanno generato nove risultati a sette cifre, tre volte di più di quanto fatturato dalle opere fotografiche. HSBC prevede che nel 2027 i progetti tokenizzati saranno pari a 24 trilioni di dollari.

Se allarghiamo la prospettiva e consideriamo il periodo che va da giugno 2017 ad aprile 2022, scopriamo che esiste però una grande variabilità nei prezzi degli NFT analizzati: solo l’1% degli oggetti sono scambiati per più di $ 1.500, e il 75% degli oggetti ha un valore inferiore ai $ 15. Come nell’arte più tradizionale, a determinare prezzo di un NFT concorrono diversi fattori. Su tutti, questi tre: caratteristiche visive, precedenti vendite di NFT correlati e la popolarità di acquirenti e venditori (dati Visual AI Lab, IBM Research). Il più importante in assoluto: le precedenti vendite di NFT correlati.

Correlazioni che continuano a crescere al ritmo dei nuovi artisti che ogni giorno spostano, o deviano provvisoriamente, la loro attenzione sul mondo NFT. Pittori, scultori, performer. Ma anche figure dello spettacolo e calciatori. Recentemente Zlatan Ibrahimovic ha presentato una collezione di opere digitali a lui ispirate. Appare dunque chiaro come l’avvento della tecnologia in questione non abbia ampliato i limiti artisti solo in termini di medium, distribuzione e fruizione (non sono facile da esporre, né in caso né al museo; quantomeno un monitor adeguato pare necessario). La trasformazione è diventata anche una questione di accesso e di partecipazione, più libera e fluida. A patto ovviamente di conoscere le regole di un gioco i cui confini sono ancora in divenire.

Commenta con Facebook