Sotheby’s porta all’asta (online dal 20 aprile al 4 maggio 2022) la maglia che Maradona indossò durante i quarti di finale di Coppa del Mondo del 1986. La storica partita che l’Argentina vinse contro l’Inghilterra grazie a un gol di mano del suo fuoriclasse. La stima è di £ 4-6 milioni.
Il 22 giugno 1986 è una data storica per gli appassionati di calcio. In Messico si giocava una partita che sarebbe diventata una delle più celebri dello sport: i quarti di finale tra Argentina e Inghilterra della Coppa del Mondo FIFA.
Diego Maradona, a 25 anni, diede prova di tutto il suo controverso talento segnando una doppietta indimenticabile. Il secondo, incredibile, realizzato in seguito a una progressione in cui Maradona, partendo dalla metà campo, superò in dribbling mezza squadra inglese prima di segnare. Il primo altrettanto incredibile, ma per un’altra ragione: fu segnato di mano.
Il Gol del Secolo e La Mano di Dio, due gol che hanno fatto la storia del gioco e hanno portato l’Argentina a vincere la Coppa. Se il Gol del Secolo trova il consenso unanime di tutti, con quella serpentina unica e irripetuta con cui Maradona danza tra gli avversari prima di insaccare alle spalle del portiere Peter Shilton, La Mano di Dio si perde invece tra mitologia e indignazione.
Il soprannome deriva dall’affermazione che Maradona fece al termine della partita. Interrogato circa la parte del corpo con cui aveva colpito il pallone, il giocatore rispose “un po’ con la testa di Maradona e un po’ con la mano di Dio“.
Dopo la partita, il centrocampista inglese Steve Hodge – che aveva involontariamente favorito il primo e discusso gol – si avvicinò a Maradona chiedendogli di scambiare le magliette. Ed è proprio quella maglia che Sotheby’s porta in asta il 20 aprile in una vendita online, accompagnata da un’esposizione al pubblico, per tutto il periodo dell’evento, nella galleria di Sotheby’s a New Bond Street.
Hodge afferma: “Sono l’orgoglioso proprietario di questo articolo da oltre 35 anni, da quando Diego e io ci siamo scambiati le magliette nel tunnel dopo la famosa partita. È stato un privilegio assoluto aver giocato contro uno dei più grandi e magnifici calciatori di tutti i tempi. Come è stato un piacere condividere il cimelio con il pubblico del National Football Museum, dove è stato esposto negli ultimi 20 anni. La maglia de La Mano di Dio ha un profondo significato culturale per il mondo del calcio, per il popolo argentino e quello inglese. Sono certo che il nuovo proprietario sarà orgoglioso di possedere la maglia da calcio più iconica del mondo“.
Anche perché il match dello stadio Azteca ebbe fin da subito un carico simbolico particolare. Fu infatti espressione della rivalità tra le due nazioni, al tempo tragicamente condensata nella Guerra delle Falkland, combattuta appena quattro anni prima dell’incontro. La vittoria, seppur (o proprio per questo?) macchiata dal gesto antisportivo di Maradona, è diventata occasione di rivalsa per il popolo argentino. Un successo da conquistare ad ogni costo, che anche il destino – o la cattiva vista dell’arbitro – ha deciso di favorire.
Ad arricchire la vicenda concorre anche un altro elemento. La maglia in questione non è quella che l’Argentina ha utilizzato durante il resto della competizione. Temendo che il cotone di cui erano composte le divise dell’Albiceleste fossero troppo calde, dagli ottavi di finale la squadra cambiò le magliette. Si racconta fu proprio Maradona a scegliere il modello, affermando: “Quella. Batteremo l’Inghilterra con quella maglia“.
Gli stemmi furono cuciti in fretta e furia e i numeri stampati sulla schiena all’ultimo minuto. Giusto in tempo per diventare una delle maglie più iconiche della storia del calcio.