Dipinto nell’aprile del 1932, “Femme nue couchée” di Pablo Picasso è uno dei ritratti più monumentali e sensuali di Marie-Thérèse Walter. Per la prima volta all’asta, sembra destinato a superare i 60 milioni di dollari nella Evening Sale di arte moderna di Sotheby’s il prossimo 17 maggio
Marie-Thérèse è stata l’ispirazione per molte delle più grandi opere di Picasso. L’anno della creazione di “Femme nue couchée”, il 1932, è stato importantissimo nel lavoro del maestro del Cubismo: fu l’anno in cui riuscì finalmente a dare piena voce pittorica alla sua passione per la giovane amante, fino allora tenuta segreta, ed è ampiamente considerato il suo “annus mirabilis”.
Fu così straordinaria la produzione di Picasso quell’anno che gli è stata dedicata un’intera mostra: “Parigi 1932”, alla Tate Modern nel 2018 (leggi qui un approfondimento sulla mostra). E se le opere di questo momento si distinguono per la loro creatività e il loro stato d’animo gioioso, ciò che forse le contraddistingue più di tutto è l’intensità del desiderio che le sostiene. Non a caso la tappa francese della mostra al Musee Picasso si chiamava “Paris 1932: année erotique”.
Tra i tanti ritratti di Marie-Thérèse dipinti in quell’anno, “Femme nue couchée” spicca perché radicalmente diverso da qualsiasi altro lavoro sia nella sua opera, sia nella più ampia tradizione storico-artistica del “nudo sdraiato”. In quest’opera, Picasso evoca Marie-Thérèse con braccia e gambe forti e sensuali, simili a pinne di una creatura marina.
Negli anni successivi Picasso ha continuato a rendere le amanti in forma animalesca, ma l’allusione al mare qui è significativa. Marie-Thérèse, infatti, era anche un’appassionata e abile nuotatrice la cui grazia potente e atletica nell’acqua era fonte di costante fascino per Picasso.
Proprio in vacanza al mare, a Dinard, avevano vissuto i giorni più esaltanti della loro relazione. Nell’estate del 1928, Picasso aveva portato l’allora moglie Olga Khokhlova e il figlio Paulo al mare e a loro insaputa, aveva anche trovato un alloggio per la sua amante nelle vicinanze e “scappava” da lei appena possibile per incontri romantici e segreti in riva al mare. Forse in questa composizione Picasso può essere stato influenzato dal cortometraggio surrealista di Jean Painlevé del 1928 “La piovra”.
La relazione con la giovane donna è rimasta segreta fino alle fine del 1931. Fino ad allora, Picasso aveva fatto riferimento alla sua relazione extraconiugale con Marie-Thérèse solo in codice, a volte incorporandola simbolicamente in una composizione o rendendo il suo profilo inconfondibile come una caratteristica dello sfondo.
Ma alla fine del 1931 Picasso non riesce più a reprimere l’impulso creativo ispirato dall’amante e tra il Natale del 1931 e l’inizio del 1932 Marie-Thérèse emerge, per la prima volta, in una forma completamente riconoscibile nel suo lavoro.
Inoltre in questo periodo Picasso dedica sempre più tempo ed energia creativa alla scultura, realizzando anche numerosi busti in gesso e ritratti di nudo sdraiato di Marie-Thérèse. L’influenza della scultura è ben visibile in “Femme nue couchée”, nella monumentale forza scultorea con cui Picasso ritrae il corpo femminile.