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Ponti, Melotti, Martens, Venini e Scarpa. Ceramiche e vetri del Novecento in asta da Cambi

In arrivo due appuntamenti nella sede milanese di Cambi Casa d’Aste: il 12 aprile all’incanto ceramiche (con Gio Ponti, Piero Fornasetti, Fausto Melotti) e vetri di Murano (con Dino Martens, Paolo Venini, Carlo Scarpa)

Il meglio di una produzione artistica che ha reso celebre il Made in Italy nel mondo è protagonista dell’asta “Ceramiche del Novecento Italiano e Vetri del Novecento Italiano” in calendario per martedì 12 nella sede  milanese di Cambi Casa d’Aste in via San Marco 22 in due sessioni.

Si comincia alle ore 15.00 con le Ceramiche del Novecento Italiano, dove figurano nomi del calibro di Arturo Martini, Alfredo Gaudenzi e Piero Fornasetti.

L’asta si apre con un gruppo di ceramiche prodotte ad Albisola nella prima metà del Novecento. Una lunga tradizione artigianale caratterizza da secoli la città nel savonese. Già dal XVI secolo, grazie alla presenza nella zona di argilla rossa e di cave di terra bianca, era nota in tutta Europa per le sue fornaci. Ma è con il primo Novecento che la produzione albisolese conosce la sua stagione più originale e celebre: alcuni tra i maggiori artisti italiani dell’epoca scoprono il potenziale espressivo e artistico della ceramica e la cittadina ligure si anima di artisti, intellettuali, galleristi, letterati. Poi dopo la seconda guerra mondiale personaggi come Lucio Fontana e Aligi Sassu tracciano un momento storico inimitabile della storia albisolese. L’antico borgo diventa il punto di riferimento per la ceramica d’artista. Da Cambi si segnala il “Torello” di Arturo Martini in in terracotta non smaltata (stima: 6-8 mila euro).

Lotto 8
Torello (1942-1946)
Arturo Martini (1889 – 1947)
€ 6.000,00 / 8.000,00

Si procede poi un gruppo di ceramiche Lenci. Il successo di questo marchio è dovuto soprattutto all’eleganza e alla finezza con la quale le bambole venivano dipinte. Inoltre il lavoro di artisti ampiamente qualificati insieme alla presenza di un immenso patrimonio di schizzi, disegni e bozzetti creati da collaboratori come Marcello Dudovich ha contribuito a rendere il marchio molto popolare. Bello il centrotavola ovale raffigurante due contadini che si abbracciano e baciano appoggiati su una mucca in terraglia a colaggio con decoro di smalti policromi (4-5 mila).

Lotto 10
Lenci, Torino, 1930 ca La mucca
Giovanni Grande (1887 – 1937)
€ 4.000,00 / 5.000,00

Alcune placche e vasi antracite decorati di Gio Ponti realizzati per la Richard Ginori introducono al top lot del catalogo, il suo “Grande vaso monumentale” (stima: 50.000-60.000 €). Dal 1923 al 1933 la direzione artistica della Manifattura Ginori è affidata proprio a Gio Ponti. A lui si deve la capacità di introdurre elementi fortemente innovativi con sensibilità e rispetto nei confronti del gusto per l’antico e della cultura orientale. Nel 1925 all’Esposizione Universale di Parigi, vince anche un Grand Prix.

L’eccezionale vaso in asta è in porcellana bianca e oro (segnato a punta d’agata) con un grande coperchio a traforo decorato con figure di danzatori tra intrecci di volute e panneggi. Sempre frutto della proficua collaborazione Ponti-Ginori i lotti 45 e 46, due vasi a orcio con anse circolari in maiolica con decorazioni che rimandano all’arte antica. Simili decorazioni, nelle due grandi coppe in maiolica ai lotti 48 e 49.

Stima importante per “Domitilla”, un grande piatto in maiolica decorato con un nudo di donna appeso per le funi e sul fondo paesaggio di architetture classiche (8.000 – 10.000 euro).

Lotto 47
Richard Ginori, Sesto Fiorentino, 1929 ca Grande vaso monumentale
Gio Ponti (1891 – 1979)
€ 50.000,00 / 60.000,00
Lotto 50
Richard Ginori, Sesto Fiorentino, 1927 ca Domitilla
Gio Ponti (1891 – 1979)
€ 8.000,00 / 10.000,00

Tra gli altri top lot il “Raro vaso a cuore” di Fausto Melotti, accompagnato da certificato di autenticità della Galleria Claudia Gianferrari e archiviato presso la Fondazione Melotti (stima: 12.000-15.000 €). A chiusura di catalogo cinque lotti di Piero Fornasetti.  Cinque piatti serie Pesci in porcellana stimano 800- 1.000 euro

Lotto 60
1949 ca
Fausto Melotti (1901 – 1986)
€ 12.000,00 / 15.000,00
Lotto 67
Milano, 1950 ca
Piero Fornasetti (1913 – 1988)
€ 800,00 / 1.000,00

Alle ore 16.00 è la volta di Vetri del Novecento Italiano con un raffinato catalogo di maestranze eccellenti dell’isola di Murano. Il dipartimento Vetri di Murano del XX secolo, nato nel 2016, punta a replicare il successo di giugno 2021 che con il 75% dei lotti venduti e il 156% del venduto per valore, registrò importanti record per la casa d’aste.

Il catalogo in arrivo presenta accanto a eccezionali esemplari di vasi soffiati come quello di Vittorio Zecchin (stima: 1.200-1.400 €) e Ferro Toso Seguso (stima: 1.200-1.500 €),  due coloratissimi modelli di Dino Martens prodotti per la serie Oriente di Aureliano Toso: un vaso a goccia (stima: 4.000-5.000 €) e un raro vaso Geltrude (stima: 10.000-12.000 €).

Lotto 147
Aureliano Toso, Murano, 1950 ca
Dino Martens (1894-1970) Aureliano Toso, Murano, 1954 ca
€ 10.000,00 / 12.000,00
Lotto 148
Aureliano Toso, Murano, 1957 ca
Dino Martens (1894-1970) Aureliano Toso, Murano, 1954 ca
€ 4.000,00 / 5.000,00

Il top lot è per una vetrata formata da lastre in vetro a mosaico di canne nei colori rosso, pagliesco, ametista e lattimo montate in intelaiatura in ferro verniciato di Paolo Venini che stima € 15.000 / 18.000. Molti belli ed eleganti nella loro semplicità i due vasi monocromi ai lotti 117 e 119, rispettivamente di Tomaso Buzzi e Carlo Scarpa per Venini (entrambi stimati 5-6 mila euro). Stessa quotazione per il vaso a sfera con collo svasato della serie a Fasce in vetro soffiato con decoro di canne policrome sommerse di Fulvio Bianconi, sempre per Venini.

Lotto 129
Venini, Murano, 1957 ca
Paolo Venini (1895 – 1959)
€ 15.000,00 / 18.000,00
Lotto 117
Venini, Murano, 1932
Tomaso Buzzi (1900 – 1981)
€ 5.000,00 / 6.000,00
Lotto 119
Venini, Murano, 1936 ca
Carlo Scarpa (1906 – 1978)
€ 5.000,00 / 6.000,00
Lotto 138
Venini, Murano, 1955 ca
Fulvio Bianconi (1915 – 1996)
€ 5.000,00 / 6.000,00

Prosegue l’esposizione: sabato 9 aprile e lunedì 12 aprile, dalle 10.00 alle 19.00.

 

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