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Scoprire Napoli tra fantasia e realtà: i bozzetti della Serao e il viaggio immaginario di Baudelaire

La perla del Tirreno dalle origini avvolte nel mito, raccontata da due grandi personalità della cultura ottocentesca: tra fantasia e realtà, gli immaginari scritti di Charles Baudelaire e i verosimili bozzetti di Matilde Serao, presentano una città e una società nei loro aspetti più colorati, ma anche in quelli più intimi

Roma. La poesia può essere un punto di vista interessante per raccontare una città vibrante e spensierata come solo Napoli sa essere. E c’è una Napoli del passato, in gran parte ancora viva, che non smette di affascinare i visitatori contemporanei; se però la città la racconta una guida d’eccezione, vissuta alla metà dell’Ottocento, quel passato acquista un’inattesa vitalità. Sulla china di questa riflessione, Maria Rosaria Perilli, poetessa, scrittrice e critica, racconta un viaggio mai avvenuto, almeno nella realtà, ma non è da escludere che il poeta francese non avesse una qualche affinità con la città partenopea, così irrequieta come in fondo era la sua personalità. Il Viaggio a Napoli di Charles Baudelaire è quindi una verosimile invenzione narrativa che la casa fiorentina Nardini Editore pubblica in un’elegante veste grafica su carta Fabriano, arricchita dalla riproduzione formate testo di stampe d’epoca che donano al volume il piacevole sapore dei tempi che furono.

La prosa poetica di Perilli riesce a comunicare al lettore l’aria sapida del golfo napoletano, di cui Baudelaire ammira idealmente il panorama, ma anche la magnificenza dei palazzi e delle opere d’arte che li impreziosiscono, così come le storie che vi hanno avuto luogo, e che hanno avuto per protagonisti personaggi come Boccaccio o Campanella. Il racconto si avventura anche nell’amicizia fra Baudelaire e Degas, che in vita visitò davvero Napoli, e che adesso si “presta” a fare da guida al poeta. Se nella realtà non raggiunsero un tale livello di confidenza, furono comunque uniti da reciproca stima, e Baudelaire seguì con interesse la carriera del pittore, e apprezzava le sue ballerine, di cui coglieva la poesia pittorica.

Il viaggio si svolge idealmente nel settembre del 1860; ma nella realtà, in quel periodo, Baudelaire fu colto da una profonda crisi esistenziale, aggravata da un attacco ischemico. Nello scrivere questo immaginario diario di viaggio, l’intendo dell’autrice sembra anche essere quello di regalare all’ormai defunto poeta un momento di serenità, quasi a ripagarlo della sofferenza che il destino gli ha riservata in vita. E Napoli, avrebbe potuto essere una città in cui Baudelaire si sarebbe trovato a proprio agio.

Matilde Serao, invece, pur venuta alla luce nella greca Patrasso, aveva origini napoletane per parte del padre, e alla città campana fu sempre legata da un profondo affetto. Nei suoi Bozzetti dal vero, che segnarono il suo avvicinamento al Verismo di Capuana e Verga, Napoli, pur non nominata, appare comunque sullo sfondo, la si respira pagina dopo pagina, si intuisce nelle sensazioni di colore che costellano le pagine della Serao, nelle canzoni popolari dove l’amore è l’argomento principale.

A riproporre al lettore di oggi queste piacevoli pagine, ha pensato Pagine d’Arte, raffinata casa editrice ticinese che ha in catalogo autori altrettanto raffinati quali, oltre alla Serao, Proust, Bonnefoy, Ascal e La Capria. Un volumetto di piccolo formato, i Bozzetti, inserito nella collana Fiammiferi, ma che si legge come una sorta di romanzo sociologico, un ciclo narrativo in cui si parla di nevrosi, di psicologia, di fisiologia positivista, in brevi capitoli che raccontano la società napoletana borghese e piccolo borghese, che in fondo non è troppo diversa da quella di tutta Italia.

Napoli emerge da queste pagine non tanto nella sua veracità colorata, che si può invece apprezzare ne Il ventre di Napoli, o ne Il Paese di cuccagna; nei Bozzetti si intravede in filigrana una Napoli delicata, dove l’esistenza scorre placida, quasi contemplativa, fra la cascata di stelle della notte di San Lorenzo, gli annuali traslochi del mese di maggio – momenti dolci e amari in cui la nostalgia per le vecchie mura si sovrappone alle aspettative della nuova vita che si andrà a condurre -, e i palchi del teatro, luogo dove ammirare e farsi ammirare, giudicare l’altrui abbigliamento, scambiare pettegolezzi e bonarie maldicenze.

Due volumi in apparente antitesi, ma che in realtà si completano a vicenda, per penetrare a fondo la complessa identità della cultura partenopea.

 

Maria Rosaria Perilli
Viaggio a Napoli di Charles Baudelaire
Nardini Editore, 2015
nardinieditore.it

Matilde Serao
Bozzetti dal vero
Pagine d’Arte, 2020
paginedarte.ch

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