Forever di Patrick Tuttofuoco nasce dal dialogo con Umberto Sebastiano. Presentata alla Casa degli Artisti a Milano, l’opera si configura come una riflessione attorno alle potenzialità degli NFT.
L’artista Patrick Tuttofuoco si cimenta nella sua prima esperienza nel mondo degli NFT. Un mondo magico, ma anche controverso. Del resto l’arte è sempre stata un asset per la finanza e gli NFT non fanno differenza. Il rischio della speculazione, o peggio, è purtroppo uno spettro possibile. D’altra parte si tratta anche di una nuova forma d’espressione artistica, con tutte le possibilità annesse.
Tuttofuoco ha riflettuto su che cosa sia la dimensione digitale, con le sue caratteristiche, poteva aggiungere alla sua pratica, cosciente del fatto che le due dimensioni possano unirsi. Come spesso accade, si tratta riuscire a creare degli NFT che abbiano dei contenuti solidi e che si distacchino dalla mera mercificazione del prodotto artistico. Ciò su cui Patrick ha iniziato a ragionare è dunque la smaterializzazione dell’opera. Con Forever ha cercato quindi di creare qualcosa che andasse al di fuori dello spazio e del tempo, con i server (e non una tela o un supporto fisico, sensibili e fragili) a garantire l’immortalità dell’opera.
L’idea è tendere all’infinito, andare oltre i confini materiali creando un nuovo campo d’azione che produce e al tempo stesso trascende l’esistenza dell’opera. L’NFT ha l’ulteriore vantaggio di essere un contenitore che può continuamente evolversi e cambiare forma. Una possibilità non percorribile con un’opera materiale. Queste riflessioni sono poi arricchite dal dialogo con lo scrittore Umberto Sebastiano e dalla rielaborazione di Tuttofuoco di una suggestione tratta dal suo romanzo Il mondo finirà di notte (casa editrice Nutrimenti, in uscita a maggio 2022). La realizzazione tecnica di Forever è a cura di Crazy Pandas.
La metamorfosi della bottiglietta d’acqua che diventa una bottiglia di vetro e che a sua volta si tramuta in una “Molotov” è possibile solo grazie al linguaggio digitale. Si costruisce un nuovo spazio atemporale nel quale questa bottiglietta è il reflusso della società: si cerca di liberarsene, è un bene simbolo del consumismo; ma al tempo stesso contiene un elemento che è essenziale all’esistenza, emblema di vita. Nell’inconscio collettivo questa evoluzione in bottiglia di vetro è un’ode alla sostenibilità, ma il suo tramutarsi in una Molotov la rende una minaccia. Alla fine né l’una né l’altra si materializzano, l’acqua non viene bevuta e la Molotov non esplode. Quest’arma non solo rappresenta una rivoluzione dal basso, ma è molto legata alla situazione politico-internazionale attuale. Vi è un limbo costante tra un’attribuzione di senso positiva e una negativa e una sorta di animismo tra due elementi opposti, quello dell’acqua e quello del fuoco.
Forever con il suo movimento ciclico rappresenta la vita, l’eterno ritorno, astraendo due elementi antitetici che sono il fuoco e l’acqua. Il tentativo è quello di allontanarsi dall’arte tradizionale, che si costituisce di materiali fisici, per aggiungere ed esplorare nuovi elementi. Come ad esempio il “video mapping”, che tenta di rendere il momento dell’evento il più immersivo possibile per il visitatore e coadiuvare l’elemento tecnologico.
I due ologrammi, esposti insieme all’NFT, rappresentano invece delle specie di esercizi tecnologici, non sono degli NFT e riprendono i due elementi proposti nel video, ovvero l’acqua e il fuoco. Gli NFT hanno delle proprietà intrinseche che permettono all’artista di poterli donare. L’arte tradizionale deve per forza avere un mediatore, per poter regalare l’opera si dovrebbe fare un annuncio, ovviamente in questo caso l’opera è già registrata, ha una sua certificazione, di conseguenza l’artista può disporne a suo piacimento.
All’interno del team di Patrick Tuttofuoco vi è anche un’anima definibile come “corporate”, che consiste nella volontà e nella capacità di aiutare quelle società che desiderano affacciarsi al mondo del “Metaverso”, del “web trading” e degli NFT, costruendo prodotti “tailor made” grazie ai partner dediti alla “content creation”. Il gruppo di lavoro è costituito da persone che provengono dall’ambiente del “tech & finance”. Si occupano di criptovalute, ma a livello finanziario, quindi con l’interesse di coadiuvare i due aspetti e creare degli NFT ad hoc per il brand.
Secondo l’artista ogni strumento possiede un valore: dipende da come viene utilizzato. In sostanza questo esperimento si pone l’obiettivo di comprendere nuove dimensioni. Risulta poi fondamentale capire con quale equilibrio gestirle.
“L’idea è di allargare il campo, allargare la frequenza il più possibile in modo da permettere, a livello cognitivo e come esperienza poi, in ultima istanza, a chi fruisce l’opera, di decidere in che punto bloccarsi all’interno di questo spettro e campo d’azione. Il fine ultimo è sempre ampliare e mai dividere”.