The Homo Sapiens, la mostra del fotografo Arturo Delle Donne presso il Museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma visibile fino al 5 giugno. La geografia dell’emigrazione attraverso la moda.
Chi avesse avuto la fortuna di vistare il Museo Cinese ed Etnografico di Parma prima dell’attuale ristrutturazione si sarebbe calato in una realtà espositiva primo novecentesca, di bacheche gremite di oggetti, in cui le raccolte non seguivano un ordine scientifico, ma creavano una wunderkammer “esotica” che restituiva una sensazione di accumulo e straordinario disordine. Nel 2012 il museo ha subito una ristrutturazione fisica e concettuale che lo ha reso uno dei centri etnografici più importanti d’Italia capace, al suo interno, di accogliere anche esperienze contemporanee come la mostra “The Homo Sapiens”del fotografo Arturo Delle Donne, curata da Chiara Allegri, vicedirettrice del museo.
La mostra si presenta come una lunga serie di ritratti a persone immigrate che indossano un vestito tipico del proprio paese di origine. Lo sfondo sempre uguale, neutro, in modo da creare una separazione con il mondo esterno, l’inquadratura comprende l’intera persona o persone, infatti molti scatti sono di gruppi famigliari, come a sancire l’importanza dell’evento, della testimonianza fotografica. Il museo diventa set fotografico, Arturo Delle Donne ha scelto un luogo che potesse trasformarsi in studio/laboratorioe inaugurare ilviaggio. La fotografia, in questo caso, fa da connettore costruendo una trama iconograficaliquida ed in continua espansione. Seppur con caratteristiche diverse ricorda la ricognizione di August Sander che negli anni Venti in Germania aveva fotografato la popolazione tedesca, cercando di comprendere l’intera stratificazione sociale, una sorta di enciclopedia aperta e necessariamente rinnovabile. Naturalmente l’avvento del nazismo spazzò via qualunque possibilità di proseguire la ricerca.
Delle Donne si inserisce consapevolmente in questa tradizione ritrattistica e soprattutto enciclopedica, il lavoro The Homo Sapiensprosegue da due anni e non prevedenessuna limitazione temporale, è l’idea di accumulo esponenziale che caratterizza la ricerca, Il mio lavoro di fotografo prosegue. Sto continuando a realizzare ritratti per questo ambizioso progetto che potenzialmente non ha una fine. Il mio ruolo di fotografo è indissolubile dalla ricerca e sto continuando a cercare. Questo lavoro aspetta di essere condiviso con altre persone e ospitato in altri luoghi.
La moda è un’interfaccia con il mondo, elemento che cela ma racconta e in questo progetto sono anche i dettagli a rivelare il rapporto con la tradizione, con gli indumenti che caratterizzano una storia territoriale. Infatti in molte foto compaiono le pieghe dei vestiti volutamente non stirati, indumenti riposti in cassetti o bauli che raramente si indossano, ma che testimoniano l’impegno della conservazione, la volontà di prelevare dalla propria casa d’origine quell’interfaccia culturale ed identitaria.La trama di ricordi emigrati, di affettività disperse, di identità che resistono all’omologazione.
Gli orari di apertura del Museo d’Arte Cinese ed Etnografico:
da martedì a sabato: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19
domenica: dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 19
Ingresso: € 3 (standard), € 1,50 (under 18)
Per prenotazioni visite guidate e laboratori didattici: info@museocineseparma.org