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Meraviglie della natura e condanna alle guerre: Marcello Lo Giudice ospite del Padiglione siriano alla Biennale

Marcello Lo Giudice è ospite del padiglione siriano alla Biennale di Venezia con dieci quadri che raccontano le meraviglie delle natura incontaminata e tre sculture che sono un inno alla vita e una condanna contro tutte le guerre del mondo

Da un lato dieci tele coloratissime, che emanano vibrazioni di colore, luce e gioia, in omaggio alla Serenissima e al pianeta terra. Dall’altro tre sculture legate ai temi della vita e della morte, che intendono suscitare un momento di riflessione e condanna verso tutte le guerre del mondo.

Sono le opere che Marcello Lo Giudice espone alla 59esima Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia aperta al pubblico dal 23 aprile al 27 novembre 2022. L’artista siciliano sarà ospite speciale del Padiglione della Repubblica Araba Siriana all’Isola di San Servolo, dove esporrà dieci quadri realizzati per la Biennale con l’inconfondibile stile che l’ha reso famoso in tutto il mondo.

Una tecnica definita dal critico Pierre Restany “tellurica” , molto materica ed energica, che mescola pittura ad olio e pigmenti per immortalare su tela gli elementi vitali del pianeta: il mare, il sole, la terra, i vulcani, e in questo caso la laguna di Venezia. In ogni quadro è impressa vividamente la volontà dell’artista di esaltare le meraviglie del pianeta, preservarne la naturalezza e l’autentico splendore, mettendo in guardia dai rischi della contaminazione e della deturpazione. Un impegno ambientale radicato, quello di Lo Giudice, che porta alla Biennale anche tre sculture della sua produzione decennale.

Accanto alle tele, saranno presenti un totem della serie “La Primavera di Botticelli”, ovvero una teca in plexiglass che racchiude tantissime farfalle variopinte in ceramica, emblema di speranza e di nuova vita, e due materassi squarciati e bruciati, simbolo dell’orrore che capovolge la normalità della vita quotidiana e ferma condanna verso tutte le guerre del mondo, realizzati a partire nel 1999.

 

«L’arte è un mezzo potentissimo di comunicazione e la Biennale di Venezia una vetrina internazionale visitata da centinaia di migliaia di persone. Per questo sentivo il bisogno di creare un momento di riflessione – commenta Lo Giudice – Con i miei quadri, dove gli elementi della terra e del mare prendono forma attraverso colori accesi e potenti, intendo ricordare la purezza della natura e l’importanza di preservarla, con le sculture ho voluto affiancare simbolicamente un’antitesi tra la vita e la morte, per non dimenticare il valore dell’una e l’orrore dell’altra»

 

 

www.marcellologiudice.com

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