Valentina Vannicola, #07 Riviere, 2014
Torna a Brescia e nella sua provincia, Meccaniche della Meraviglia, l’iniziativa, giunta alla sua XVI edizione, con la regia di Albano Morandi, che vede alcuni degli autori più interessanti della scena artistica contemporanea italiana presentare le loro installazioni e le loro opere site-specific all’interno di luoghi particolarmente suggestivi, ma poco conosciuti o addirittura inaccessibili al pubblico. Dal 21 maggio al 3 luglio 2022, la manifestazione si diffonde in un territorio allargato che da Brescia si amplia in alcuni comuni che si affacciano sulle sponde bresciane del lago di Garda: San Felice del Benaco, Moniga del Garda e Puegnago sul Garda.
Angelo Pretolani, SOTTO IL SELCIATO C’E’ LA SPIAGGIA (VENERDI’ 25 FEBBRAIO 2022), 2022, inchiostro acquerello, alcool, carta e colla su cartone
L’itinerario in città si apre idealmente al Museo di Scienze Naturali (via Antonio Federico Ozanam 4), con la mostra Fulgura et fossilia di Fabio Roncato (Rimini, 1982), a cura di Ilaria Bignotti e Paolo Schirolli. Il titolo allude al dialogo tra le opere appositamente realizzate dall’artista con l’uso della scarica elettrica e tre fossili conservati nel museo bresciano: un pesce triassico, una pista e importanti impronte di vertebrati del Paleozoico.
A Palazzo Bargnani (corso Giacomo Matteotti 8) si tiene la mostra di Angelo Pretolani (Genova, 1953), Apparizioni sotto il selciato, curata da Elena Di Raddo, in collaborazione con Mandelli Arte, che presenta le opere scaturite dalle performance dell’operazione Sotto il selciato c’è la spiaggia. Si tratta di azioni di carattere minimale, trascritte poi in terza persona sulla pagina Facebook dell’artista. In occasione dell’inaugurazione, sabato 21 maggio alle ore 16.30, si terrà la performance Darsi fiato (D’altronde Dissegno D’io).
Il MO.CA. – Centro per le nuove culture (via Moretto 78) accoglie il progetto di Nicola Fornoni (Brescia, 1990) Take a breath and let it go, a cura di Melania Raimondi e Camilla Remondina. La personale propone tre lavori che ruotano attorno al binomio leggerezza/pesantezza. Take a breath and let it go è anche il titolo della performance che Nicola Fornoni terrà il giorno dell’inaugurazione – sabato 21 maggio alle ore 17.30 – e che verrà trasmessa in un video per tutto il corso della mostra.
Maurizio Pellegrin (Venezia, 1956) è il protagonista della personale ospitata a Palazzo Averoldi (via Moretto 12), curata da Ilaria Bignotti e Camilla Remondina, in collaborazione con Galleria Marignana Arte e Galleria Michela Rizzo, che presenta installazioni capaci di dialogare con i dipinti e i fregi delle sale del cinquecentesco edificio nel cuore di Brescia, conducendo lo spettatore ad un percorso di scoperta e valorizzazione degli ambienti.
Maurizio Pellegrin, Transito e scorrimento, 2005, tessuti, oggetti, 380×500 cm
L’itinerario di Meccaniche della Meraviglia prosegue sul lago di Garda, con una serie di esposizioni che rimarranno aperte dal 22 maggio al 2 ottobre 2022.
Nel Parco del Castello di Moniga del Garda, Rita Siragusa (Brescia, 1973) posiziona tre sculture monumentali e altrettante di medie dimensioni, dove la ruggine interagisce con la lucentezza dello smalto e crea un gioco tra la possenza della forma e la levità creata dalla luce che sembra smaterializzare le opere plastiche convertendole in segni grafici. La mostra è curata da Elena Scuri.
Gli spazi della Fondazione Vittorio Leonesio a Puegnago accolgono i lavori di Sonia Costantini (Mantova, 1953) che fanno parte di una ricerca intorno alla natura del colore che da tempo l’artista si impegna ad approfondire: un colore che, pur nella sua essenza assoluta, sappia anche dialogare con l’ambiente che lo ospita. La mostra, dal titolo Transiti, curata da Mariacristina Maccarinelli, presenta una serie di opere, eseguite con tecniche varie, alcune su tela, altre su carta o su tavola, che vogliono essere la testimonianza di un percorso utile ad accompagnare lo sguardo del visitatore nel lento viaggio della percezione visiva.
Valentina Vannicola (Roma, 1982) lavorerà a un progetto di arte partecipata, a cura di Aida Biceri, che si focalizzerà sul territorio di San Felice del Benaco, attivando le dinamiche tipiche della sua ricerca: lo studio, l’analisi del tessuto sociale attraverso un periodo di residenza, il rapporto con la comunità e il suo coinvolgimento. Tutto questo per la creazione di una narrazione fotografica attraverso la messa in scena di meticolosi tableaux vivant.