Wannenes dà il via alla terza asta dell’anno dedicata ai dipinti antichi e del XIX secolo, punto di forza della casa d’aste genovese. La vendita si tiene online dal 28 aprile al 10 maggio
Le opere in catalogo sono 280. Si segnala la bella “Natura morta con scimmietta” (Lotto 91) attribuita a Melchior De Hondecoeter (Utrecht, 1636 – Amsterdam, 1695) autore specializzato nel genere della natura morta e più nello specifico in animali in posa. In molti suoi dipinti emerge la descrizione attenta e sensibile del naturalista nel rappresentare varie tipologie di uccelli dai piumaggi variopinti, un settore iconografico che vede l’artista in primo piano. La tela, che esprime analogie singolari con le opere di Pieter Casteels III (1684 – 1749), ha una stima di 2.000 – 3.000 euro.
Un San Gerolamo (Lotto 23) riconducibile a Cesare Fracanzano (Bisceglie, 1605 – 1651), autore meridionale di formazione napoletana, raffigura il santo penitente con un’impostazione iconografica che evoca modelli ribereschi. La morbidezza della stesura e la luminosità, invece, indicano un’inclinazione pittoricista rispetto ai prototipi dell’artista spagnolo, ovvero l’influenza di Novelli, di Van Dyck e della pittura bolognese. Tutte caratteristiche tipiche dello stile di Fracazano. L’opera dovrebbe risalire all’età matura del pittore, quando le istanze naturalistiche e chiaroscurali si stemperano e la sua arte manifesta sempre di più le sue riflessioni sugli esempi reniani. Stima 500 – 800 euro.
Di grande impatto “Ascensione di Cristo” (Lotto 120). La tela, attribuita ad un pittore ignoto del XVI-XVII secolo, presenta una costruzione scenica manieristica, che evoca i modelli di Federico Zuccari e Marco Pino. Le suggestioni romane sono altresì accentuate dal punto di vista cromatico e narrativo ed evocano alcuni brani della Resurrezione oggi alla Galleria Borghese. Tuttavia, in questo caso, viene accentuata l’esasperazione formale e cromatica e le figure appaiono in pose ancor più innaturali, quasi a stravolgere del tutto i modelli dei grandi maestri di inizio secolo (stima 800 – 1.200 euro).
Altra natura morta degna di nota è quella riconducibile alla cerchia di Lodovico Soardi (Rimini, 1764 – post 1837) “Natura morta con frutti, fiori e cacciagione” (Lotto 158). Il dipinto è accostabile alle tele di una collezione privata pubblicate nel catalogo della mostra: “La natura morta nell’Italia pontificia nel XVII e XVIII secolo” e con quelle conservate al Museo Bardini di Firenze. Estremamente interessante l’essenzialità con cui l’artista affronta e concepisce l’immagine, evocata tramite una delicatezza luministica che possiamo riscontrare nelle nature morte iberiche, con una consapevole reminiscenza delle prove più arcaiche del genere create in ambito lombardo.
Il realismo asciutto e immediato del segno e della stesura offre un nitore ottico di notevole effetto, volontariamente critico nei confronti della tradizione barocca e volto a descrivere senza mediazioni estetiche la realtà oggettiva, secondo uno stile vicino a quello di Nicola Levoli (Rimini 1729-1801). La stima è di 200 – 500 euro.
Elegante e raffinata una tela di Alessandro Longhi (Venezia, 1733 – 1813) raffigurante un “Ritratto di gentiluomo” (Lotto 74). Autore ritrattista di scuola veneta allievo di Giuseppe Nogari e indubbiamente influenzato da Sebastiano Bombelli e Vittore Ghislandi. Il suo percorso è inizialmente caratterizzato da una pittura devozionale, seguito poi dalla ritrattistica che lo portò ad essere uno dei migliori interpreti del genere. La sua tecnica pittorica delicata e cromaticamente preziosa è spesso priva di procedimenti disegnativi. Le immagini appaiono un istinto d’impressione portato finemente a conclusione, senza trascurare velature e trasparenze per modulare i valori cromatici. L’opera è d offerta a 500 – 800 euro.
Proviene da una collezione privata di Londra il “Ritratto di LIli e Nadia Boulanger” (Lotto 262) di Jean Marcel Poussard (Sedan, 1891 – ?, 1972). L’opera ritrae Lili Boulanger, compositrice francese e sorella minore della direttrice d’orchestra Nadia Boulanger che scoprì e formò alcuni fra gli artisti che contribuirono a scrivere la storia della musica del ‘900. Un’opera in pieno stile Poussard, caratterizzata dal vivace sviluppo dell’arte visiva e pittorica dei primi decenni del Novecento (1.000 – 1.500 euro).
Significativo anche il dipinto di Friedrich Stahl (Monaco di Baviera, 1863 – Roma, 1940) “Signore al parco” (Lotto 267). L’autore si forma all’Accademia delle Belle Arti di Monaco di Baviera per poi spostarsi a Firenze dove approfondisce gli studi sulla pittura del Primo Rinascimento italiano (500 – 700 euro).
Si segnala inoltre “Ponte sul fiume Garigliano” (Lotto 222) di Francesco Fergola (Napoli, 1791 – Messina, 1845), pittore noto per la sua attività di paesaggista, figlio del pittore Luigi Fregola e fratello di Salvatore. L’impostazione della tela, originale e particolare, meno influenzata dalla scuola di Posillipo, appare più legata al mondo hackertiano del padre. La stima è di 2.000 – 3.000 euro.
“Pioggia d’oro” (Lotto 276) di Geatano Spinelli (Bitonto, 1877 – Firenze, 1945), pittore italiano che si inserisce nella corrente dei pittori postmacchiaioli toscani, è quotato tra i 300 e i 500 euro. La luminosità dei colori caratterizza i suoi quadri, inserendolo a pieno titolo nella pittura luminista. L’opera in asta reca sul retro una dedica e iscrizione del pittore: Dipinto tratto dal mio grande quadro “Pioggia d’Oro” del 1924.
Risaltano infine un’opera del pittore e incisore figurativo Emilio Borsa (Milano, 1857 – Monza, 1931) “I due fratellini” (Lotto 200), stimata 500 – 800 euro e un dipinto attribuito a un pittore del XVIII-XIX secolo “Scena dalla Gerusalemme liberata, Olindo si accusa per salvare” (Lotto 113) che quota 400 – 700 euro.
DIPINTI ANTICHI E DEL XIX SECOLO
Web-only, 28 aprile – 10 maggio 2022