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Dipinti Antichi e del XIX Secolo: gli esperti di Wannenes ci raccontano l’asta in arrivo

E’ in arrivo l’asta di Dipinti Antichi e del XIX Secolo di Wannenes, in calendario a Genova per il 9 giugno, a Palazzo del Melograno

Il catalogo conta 316 opere caratterizzate da molteplicità di periodi, scuole e temi pittorici.  Abbiamo chiesto ai due esperti della maison Antonio Gesino (Dipartimento Dipinti Antichi) e Rosanna Nobilitato (Dipartimento Dipinti del XIX Secolo) di raccontarci il catalogo in arrivo e come sta andando il mercato del settore Old Master e Ottocento.

In questi ultimi anni, in cui il grande pubblico sembra interessato più all’arte moderna e contemporanea, quali sono le sfide principali per un dipartimento dedicato agli Old Master e alla pittura dell’Ottocento di una casa d’aste?

Antonio Gesino:  Non parlerei di una sfida, ma di un impegno. L’interesse nei confronti dei dipinti antichi può anche considerarsi “fuori moda”, nondimeno, si deve prendere atto che i collezionisti di Old Master non si fanno fuorviare eccessivamente dalle tendenze. Il loro interesse parte dalla conoscenza, grazie alla quale valutano l’importanza storico/artistica delle opere piuttosto che le influenze del mercato, raccogliendo la sfida della connoisseurship. Questa presa di posizione si percepisce su diversi piani: la prerogativa non è solo il valore economico di un dipinto, ma anche il suo significato culturale e storico.

Rosanna Nobilitato: Per quanto sia cresciuto l’interesse per l’arte moderna e contemporanea, soprattutto da parte delle nuove generazioni, rimane intatto il senso collezionistico che contraddistingue gli amanti della pittura dell’Ottocento. Gli estimatori di questo periodo artistico sono consapevoli che investire nell’arte è una scelta sicura soprattutto se si prediligono opere e autori richiesti da un mercato internazionale, sia per tecnica pittorica che per soggetto. Da qui nasce la scelta del dipartimento di selezionare nomi che abbiano determinato cambiamenti nella storia della pittura, maestri caposcuola di correnti pittoriche apprezzati anche all’estero o artisti stranieri che hanno lavorato in Italia affascinati dai luoghi incantevoli della nostra penisola.  

Quali sono i vantaggi dell’investire negli Old Master e Ottocento piuttosto che nel Contemporary?

Antonio Gesino: La domanda non ha una risposta univoca. Certamente il mercato dei dipinti antichi ha una maggiore autonomia rispetto alle suggestioni finanziarie, è più saldo nella sua evoluzione e, visto il momento, permette di acquisire opere di notevole importanza impiegando minori risorse economiche. 

Rosanna Nobilitato: Partendo dal presupposto che investire in arte è sempre vantaggioso a prescindere dal periodo storico che si sceglie, la pittura dell’Ottocento non conosce grandi oscillazioni. Se le quotazioni sono un po’ scese per gli artisti cosiddetti regionali, i pittori storicizzati, conosciuti anche fuori dal loro territorio di origine – come ad esempio: Giovanni Fattori, Federico Zandomeneghi, Giovanni Boldini e molti altri – continuano ad essere molto richiesti anche in ambito internazionale. Alla fama degli artisti si aggiunge che i soggetti rappresentati sono sempre molto godibili dal punto di vista iconografico a prescindere dalle mode o delle tendenze.

Il mercato dei dipinti antichi richiede molto studio, tempo e fatica. Solitamente il collezionista “tipo” ha una certa età ed esperienza. Quali strategie avete adottato per attrarre le nuove generazioni di collezionisti? 

Antonio Gesino: Non parlerei di strategie, non sono affatto certo che sia esclusivamente un fatto di marketing, ma di condivisione. Passare alle persone la passione, l’interesse e la curiosità è molto più importante e di conseguenza più efficace. Indubbiamente è una formula che richiede tempi lunghi, si tratta di un lavoro di lenta costruzione, in cui il rapporto umano e personale è preponderante, ma per questo motivo più autentico. È anche vero che il pubblico è abituato a strategie e meccanismi di comunicazione molto pushing che però tendono, nel nostro settore, a portare risultati volatili e poco soddisfacenti.

Il mercato dei dipinti antichi continua ad avere fascino in Italia? Quali sono le principali differenze con l’estero?

Antonio Gesino: Certamente sì, in Italia abbiamo collezionisti raffinatissimi e attenti. L’aspetto meraviglioso è che tutti hanno raccolto la sfida sostanziale: quella di conoscere e riconoscere. Per quanto riguarda il pubblico straniero l’esperienza ci insegna che il loro gusto non si differenzia per nazionalità, mentre è evidente che la libertà di mercato vigente in gran parte dell’Europa incide notevolmente. 

Wannenes nell’epoca post-covid ha implementato molto le aste online. I primi mesi del 2022 hanno già visto -da gennaio a maggio- 13 vendite per la maggior parte svolte in modalità web-only.  Tra queste, l’asta di marzo dedicata proprio a questo dipartimento. Come è andata? Quali sono le differenze tra i cataloghi battuti solo online e quelli in sala? È stato difficile portare i vecchi clienti ad acquistare un’opera esclusivamente online? 

Antonio Gesino: Confesso che prima del Covid nutrivo delle riserve riguardo alle vendite online, ma sono stato smentito su tutti i fronti. I partecipanti alle aste web sono trasversali, abbiamo collezionisti di vecchia data e giovani art lovers entrambi agguerriti e preparati che hanno risposto con entusiasmo a questa tipologia di offerta.

Rosanna Nobilitato: Sicuramente ormai il sistema della partecipazione web-only è consolidato. Le persone hanno confidenza con l’acquisto online e ne apprezzano la comodità e la velocità. Rimane comunque importante, soprattutto dal punto di vista emozionale, la partecipazione in presenza alle aste che fortunatamente è nuovamente consentita.  

La prossima asta invece sarà anche in presenza. Vi aspettate comunque una forte partecipazione online? 

Antonio Gesino: Si, come detto prima, i partecipanti online aumentano ad ogni sessione d’asta e l’ordine dei numeri lo conferma. Non si tratta più di decine o centinaia, ma di migliaia di persone che si registrano alle aste, numeri inimmaginabili fino a pochi anni fa. 

Rosanna Nobilitato: Penso che il fatto di tornare a consuetudini purtroppo perse per diverso tempo stimoli gli acquirenti alla presenza dal vivo in sala per assaporare con maggiore pathos la vendita all’incanto.  

Cosa ci potete raccontare del catalogo in arrivo?

Antonio Gesino: Come in ogni nostra asta cerchiamo di andare incontro alle molteplici richieste dei collezionisti presentando diverse tipologie di opere e prezzi, partendo dai dipinti antichi a fondo oro fino all’età neoclassica.
Per citare alcune opere di sicuro fascino nel catalogo in arrivo abbiamo una serie di tavole interessanti: quella riferita al Maestro della Madonna Lazzaroni (lotto 1239, stima 15.000 – 25.000 euro), quella attribuita all’ambito di Agnolo Gaddi (lotto 1238, stima 20.000 – 30.000 euro) e le tavole di età manieristica (lotti 1232-1243, stima 20.000 – 30.000 euro e 15.000 – 25.000 euro).

Lotto 1239
Lotto 1238

 

Predominante il nutrito gruppo di tele di epoca barocca e settecentesca tra cui i due bellissimi Bernardo Strozzi (lotti 1289-1290, stima 40.000 – 70.000 euro) e le due opere allegoriche già riferite a Pietro Bardellino e ricondotte da Riccardo Lattuada a Giuseppe Bonito, che rappresentano l’apice qualitativo dell’artista, quando è attivo alla Reggia di Caserta intorno al 1780 (lotti 1287-1288, stima 20.000 – 30.000 euro). 

Lotto 1287
Lotto 1288

Sempre di ambito napoletano non possiamo non citare l’imponente tela raffigurante “San Sebastiano curato dalle pie donne” di Bartolomeo Bassante (lotto 1286, stima 30.000 – 50.000 euro) e i dipinti raffiguranti due cavalli isabellini riconosciuti a Luca Giordano da Nicola Spinosa (lotto 1248, stima 30.000 – 50.000 euro). 

Lotto 1286
Lotto 1248

Tra le opere minori, ma non inferiori per qualità e importanza critica, annoveriamo una serie di nature morte che vedono la firma di Mario Nuzzi (lotto 1284, stima 4.000 – 7.000 euro), Francesco Mantovano (lotto 1276, stima 4.000 – 7.000 euro), Pier Francesco Cittadini (lotto 1262, stima 5.000 – 8.000 euro) e Octavianus Monfort (lotti 1264-1265, stima 10.000 – 15.000 euro).

Lotto 1284
Lotto 1262
Lotto 1265

Per quanto riguarda i paesaggi, invece, ricordiamo le tele di Giuseppe Roncelli (lotti 1267-1268, stima 2.600 – 4.000 euro), autore che preannuncia gli esiti rocaille del paesismo veneto di Zais e Zuccarelli, di Vittorio Amedeo Cignaroli (lotto 1259, stima 5.000 – 8.000 euro) e di van Bloemen (lotto 1244, stima 10.000 – 15.000 euro). 

Lotto 1267
Lotto 1259

Rosanna Nobilitato: Per quanto riguardala pittura dell’Ottocento e stata fatta un’attenta selezione con l’intento di realizzare il catalogo come se fosse una piccola mostra di pittura. Il percorso inizia con alcune iconiche vedute di Venezia per arrivare alla pittura degli artisti macchiaioli e post macchiaioli tra i quali spicca la museale veduta dell’Arno al tramonto di Antonio Fontanesi (Lotto 1309, stima 20.000 – 30.000 euro).
Particolare e raro è anche il disegno di Edward Lear artista di gusto internazionale (lotto 1315, stima 1.000 – 1.500 euro) e la tea di un anonimo pittore del XIX-XX secolo che con un magistrale nudo virile dalle dimensioni imponenti chiude la selezione (lotto 1316, stima 6.000 – 8.000 euro). 

Lotto 1315
Lotto 1316

Classifica: l’opera in assoluto più interessante dei rispettivi dipartimenti per bellezza, storia, provenienza, stato di conservazione.

Antonio Gesino: Guardando alla vendita del 9 giugno è d’obbligo citare le due tele di Bernardo Strozzi, che spiccano per provenienza, storia, qualità e conservazione, ma è altrettanto importante sottolineare che altre opere si impongono, sia pur manifestando una delineazione critica meno palese. Come i due “Ritratti di cavalli” riferiti a Luca Giordano e le due “Allegorie” di Bonito che suggeriscono una precisa e importante committenza, e ancora il “Vaso fiorito” di Cittadini, rilevante perché è una apprezzabile aggiunta ai generi dell’autore, da sempre considerato prevalentemente un ritrattista, che grazie agli studi condotti da Massimo Pulini si rivela uno specialista di nature morte. Per concludere con il disegno di Carlo Antonio Baratta (lotto 1039, stima 1.000 – 2.000 euro), che documenta un peculiare esempio della cultura artistica di età neoclassica raggiungendo esiti di valenza europea. 

Lotto 1290 BERNARDO STROZZI (Campo Ligure, 1581 – Venezia, 1644) Santa Cecilia Olio su tela, cm 71X56
Stima € 40.000 – 70.000
Lotto 1289 BERNARDO STROZZI (Campo Ligure, 1581 – Venezia, 1644)
Santa Apollonia Olio su tela, cm 71X56 Stima € 40.000 – 70.000
Lotto 1039

Rosanna Nobilitato: Una delle opere più importanti e rappresentativa battuta in asta è stata una bellissima veduta del Duomo di Milano, capolavoro assoluto del pittore Giovanni Migliara che ha realizzato un’aggiudicazione importante considerata il record assoluto dell’artista. Artista che ritroveremo nell’appuntamento autunnale con i dipinti del XIX Secolo con un interessante nucleo di capolavori.

Parlando in generale del mercato dell’arte antica e dell’Ottocento, quali sono i principali fattori che influenzano la valutazione di un’opera?

Antonio Gesino: In primo luogo un dipinto si deve valutare per la qualità dell’esecuzione, aspetto che in alcuni casi è più importante dell’attribuzione stessa. Un altro fattore da considerare è la conservazione, non tanto concentrandosi sulla pulizia della pittura, ma osservando se l’opera ha subito traumi gravi, come spuliture eccessive o sfondamenti della tela.  

Rosanna Nobilitato: Per determinare il valore di un’opera d’arte occorre valutare principalmente tre fattori in questo ordine: qualità, autore e stato di conservazione.

Tornando all’asta in arrivo, quali opere consigliate di tenere d’occhio con questi tre budget? Meno di mille euro, tra i mille e i 10 mila, oltre 10 mila?

Antonio Gesino: Sono diversi i lotti interessanti per i vari budget. I capolavori di fascia alta e medio alta li ho già menzionati nelle domande precedenti. Pensando alle tele intorno ai 1.000 euro sono apprezzabili: il piccolo “San Pietro” di Giuseppe Vermiglio (lotto 1047, stima 700 – 1.200 euro), tela recante i segni del tempo e meritevole di restauro, ma che se osservata con cura esibisce una stesura pittorica raffinata e carica di spessori, la tela di Giuseppe Angeli (lotto 1066, stima 2.000 – 3.000 euro), “Natura morta di pesci” di Giuseppe Boselli (lotto 1069, stima 3.000 – 4.000 euro).

Lotto 1047
Lotto 1066
Lotto 1069

A mio gusto ritengo anche notevolmente attrattivi i due Bardellino raffiguranti scene campestri (lotti 1216-1217, stima 4.000 – 7.000 euro), meritevoli di essere ammirati nei dettagli per cogliere tutta la qualità della materia e delle stesure. 

 

Rosanna Nobilitato: Nella prima fascia di budget suggerirei un piccolo gioiello realizzato dal piemontese Carlo Follini (lotto 1305, stima 800 – 1.200 euro) dal titolo “Barche in secca” e una natura silente di Giovanni Bartolena raffigurante garofani rossi in un vaso (lotto 1300, stima 1.000 – 1.500 euro).   

Lotto 1305
lotto 1300

Per le tele al di sotto ai 10 mila euro il catalogo annovera diverse proposte come il dipinto di Fabio Fabbi, particolare per il soggetto che raffigura: una scuola di campagna dove un gruppo di bambini festosi disposti a semicerchio animano la zona antistante a un casolare di campagna (lotto 1299, stima 4.000 – 6.000 euro). E ancora la bella veduta della Ca D’oro a Venezia di Antonietta Brandeis, una delle poche pittrici donne che è riuscita ad affermarsi come pittrice (lotto 1291, stima 3.000 – 4.000 euro) o l’insolita veduta della campagna toscana realizzata con una pennellata luminosa da Raffaello Sorbi (lotto 1297, stima 8.000 – 10.000 euro).

Lotto 1299
Lotto 1291
Lotto 1297

Punta di diamante nella categoria alta: “La sera lungo l’Arno” di Antonio Fontanesi, un dipinto intriso di poesia (lotto 1309, stima 20.000 – 30.000 euro), e la piccola tavoletta raffigurante “Corse alle cascine” del maestro Giovanni Fattori (lotto 1304, stima 20.000 – 25.000 euro).

Lotto 1309
Lotto 1304

 

 

DIPINTI ANTICHI E DEL XIX SECOLO
9 giugno 2022 

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