Tempo di maggio, profumo di Big Auction d’oltreoceano. Il mondo dell’arte punta i riflettori sul palcoscenico più ambito: New York. Protagonista assoluta Christie’s, che il 9 maggio apre le danze con la vendita dedicata alla collezione di Thomas e Doris Ammann. Warhol fa la storia, diversi i record mondiali. Il risultato complessivo dice 317,8 milioni di dollari.
“The most significant 20th-century painting to come to auction in a generation”. Con questa altisonante presentazione Alex Rotter, presidente del dipartimento di 20th and 21st century art di Christie’s, aveva presentato Shot Sage Blue Marilyn di Andy Warhol. Dopo l’asta in cui Christie’s l’ha proposta come assoluta protagonista, possiamo affermare che aveva ragione.
Almeno questo è ciò che la grande piazza di New York ci ha restituito. Il capolavoro del vate della Pop Art americana è stato venduto per 195 milioni di dollari. Diventa così l’opera la più cara di sempre tra quelle realizzate nel XX secolo; la seconda nella classifica generale. Scavalcato Les Femmes d’Alger (Version O) di Pablo Picasso a quota 179,4 milioni, i due nudi sdraiati di Modigliani Nu couché ($170.4 milioni) e Nu couché (sur le côté gauche) ($157.2 milioni) e Three Studies of Lucian Freud (158.2 milioni) di Francis Bacon; inarrivabile il Salvator Mundi di Leonardo (450 milioni). Scalzato ovviamente anche il record in asta dello stesso Warhol: Silver Car Crash (Double Disaster) del 1963, venduto da Sotheby’s New York per 105 milioni di dollari nel 2013.
Ad acquistarla il gallerista Larry Gagosian, presente in sala.
Il ritratto si basa sull’immagine promozionale dell’attrice nel film Niagara e racchiude in sé una stratificata simbologia che parte dallo status di icona di Marilyn e arriva alle promesse infrante del sogno americano. Era il 1962 quando Warhol iniziò la sua serie di ritratti dedicati a Marilyn Monroe. Sono cinque quelli simili a Shot Sage Blue Marilyn. Tutti quadrati – 1 metro per un metro – ma ognuno con una colorazione differente. La versione da record è stata dipinta nel 1964 e vanta esposizioni al Guggenheim di New York, al Centre Georges Pompidou di Parigi e alla Tate Modern di Londra.
Che la serata sarebbe stata ricca di soddisfazioni lo si era capito da subito. Neanche il tempo di dare il via all’incanto che le offerte per Not Picasso (Bather with Beachball, 1932) di Mike Bidlo sono piovute da ogni dove. Tanto che l’opera, stimata 60-80 mila dollari, è stata venduta a 1,2 milioni di dollari. Subito un nuovo record mondiale, stracciato il precedente da 309 mila dollari. Ne segue le sorti, poco dopo, l’italiano Francesco Clemente. The Fourteen Stations, No. XI incanta la platea americano che arriva a offrire 1,8 milioni di dollari pur di aggiudicarselo. Per l’artista si tratta di un nuovo record mondiale, triplicato Casa del Popolo (599 mila dollari da Christie’s nel 2009). I giri salgono ulteriormente con GE/Skull di Basquiat, sempre presente in ogni grande asta. Questa volta niente record altisonanti, ma un 4,6 milioni di poco sopra la stima massima di 3. Anche più tardi, con His Glue Sniffing Valet, non si sposterà di molto dalla cifra: 7,2 milioni.
Il primo grande top lot è Venere Sopra Gaeta di Cy Twombly. Una sublime e lirica esplosione di forme e colori che spinge i bidder fino a 16,9 milioni pure di possederne le trame astratte. Lo segue, pochi lotti dopo, un Untitled di Robert Ryman. Uno spazio bianco accoglie nel suo angolo un quadrato di pennellate dense “sporcate” da tracce di colore distribuite come coriandoli. Risultato? Perfettamente sulla stima massima: 20.1 milioni. Nel complesso delude invece Brice Marden: For Otis (Back Series) finisce invenduto, mentre Le Mien galleggia appena sopra la stima minima con 8,4 milioni.
Strappano un nuovo record mondiale Mary Heilmann con The Passenger (945 mila) e Ann Craven con I Wasn’t Sorry, 2003 (680 mila). Piuttosto tiepido l’ingresso in scena di Andy Warhol. L’overture pop, affidata a Flowers, porta a casa il risultato senza entusiasmare. Il dipinto mette appena la testa sopra la stima minima con 15,8 milioni. Lucian Freud mette la sua firma sull’asta con Man Resting, venduto per 1,5 milioni e perfettamente in mezzo alle stime. Più decisa l’impronta di Urs Fischer, che con Secret passa da una stima di 600-800 mila ai 2,5 milioni a cui viene venduto il dipinto.
Prima del gran finale spazio ancora a Cy Twombly, che si migliora con Untitled che viene venduto per 21 milioni. E infine Marilyn. Cala il silenzio in sala, le offerte si impennano in un secondo. Raggiungono in una manciata di instanti i 170 milioni a cui, nonostante vari bidder connessi via telefono, le proposte si fermeranno. Grazie al buyers premium l’opera raggiunge poi i 195 milioni che le garantiscono un posto nella storia.