Primissime impressioni dal settore “moderno” di Arte Fiera 2022, appena inaugurata a Bologna. 10 opere da segnare sul taccuino
La prima sensazione è quella del disorientamento. Il passaggio ai padiglioni 15 e 18 deve ancora essere metabolizzato, tanto dai visitatori quanto dagli organizzatori. Ma poi Arte Fiera si presenta nella sua unità strutturale, non ancora troppo affollata, visto che la preview è riservata a stampa e addetti. Ne beneficia la visibilità delle opere, altrimenti tendenzialmente offuscata dai nuguli di pubblico che tradizionalmente prede d’assalto gli stand bolognesi.
Noi abbiamo cominciato con un giro nel settore “moderno”, notoriamente il più forte per la rassegna felsinea. E questa edizione 2022 conferma le attese: con molti stand che meritano la definizione di “carattere museale”. Qui sarebbe lungo proporne una selezione ragionata: per questo abbiamo scelto 10 opere che ci piace definire imperdibili. Dallo stupendo Baj che oresidia il corridoio allo stand Farsetti (che espone anche un monumentale Gino Severini) a Giuseppe Uncini alla galleria Cortesi. Notevole l’arazzo di Fernand Leger allo stand Verolino, che ripropone tutto il proprio spazio dedicato a tappeti, uno dei migliori di tutta le fiera.
Merita segnalazione il grande cavallo di Marino Marini da Torbandena, così come l’olio di Mauro Reggiani allo stand Cardelli e Fontana. E ancora Paul Jenkins da Openart, Pino Pinelli da Dep Art, Piero Dorazio da Accademia, Gerardo Dottori da Lattuada…