50 lotti compongono con estrema omogeneità l’incanto di Dipinti del XIX e XX secolo della Casa d’Aste Santa Giulia. Appuntamento a Brescia per il 21 maggio.
Si percepisce una sensazione conciliante sfogliando il catalogo dell’asta di Dipinti del XIX e XX secolo messo insieme dalla Casa d’Aste Santa Giulia per l’incanto del 21 maggio, a Brescia. Principalmente è dovuto alla spontanea omogeneità che emana. Un soddisfacente dispiegarsi delle precise intenzioni della maison, definite da un rigoroso affidarsi alla figurazione realista tipica dell’Ottocento, ma che nel Secolo Breve avrebbe potuto concedersi alle avanguardie e invece si ancora a una figurazione che devia appena verso sfumature divisioniste.
Così, più che un catalogo d’asta, pare il nucleo di una potenziale esposizione o, più semplicemente, il frutto di un preciso lavoro di ricerca e assemblaggio. Sforzo che, per coincidenza (stilistica, non votata al caso) si riflette in una cromia terrosa, chiara, lievemente impolverata come i campi di grano in un meriggio estivo in campagna. Con il sole alto che spegne le ombre e mille storie che si accendono nel silenzio irreale di quel che sta per accadere. Atmosfera uguale e contraria a quella dei centri urbani, che dalla stasi della periferia scoprono un futuro ancora intriso del recente passato.
Nel segnalare i lotti più significativi è dunque opportuno partire da una scena rurale: Lo stagnaro a Rhemes – Notre Dame di Alessandro Lupo; un olio su cartone dai toni intensi stimato 5-6 mila euro. Gli fa eco Ludovico Tommasi, il cui Lavori in campagna si allinea all’atmosfera faticosa ma genuina della gente al lavoro. La stima per quest’olio su tela è di 15-18 mila euro.
Contraltare di questo soleggiato travagliare è l’ombreggiato ozio di due giovani nobili, che paiono appartati in un giardino nel tentativo di ritagliarsi un angolo di intimità. Difatti il dipinto di Federico Andreotti porta un evocativo titolo quale Sussurrando. La stima è di 10-12 mila euro. Più eterea e indefinita, in una parola allegorica, la Primavera di Luigi Rossi. La stagione del risveglio è ritratta dal pittore nelle sembianze di una giovane raggiante che protrae il candido braccio lungo una linea orizzontale che riprende l’orizzonte. Stima 10-12 mila euro.
Punto d’unione tra l’ambiente naturale e quello urbano è La partenza del Garibaldino di Gerolamo Induno. Non tanto per il riferimento storico, quanto per l’ambientazione domestica – interna, casalinga – che sposta l’attenzione verso un cambiamento di stile di vita e, nel nostro caso, di rappresentazione di essa. Stima 30-35 mila euro.
Spazio dunque al capoluogo lombardo. Milano è rappresentata in due dipinti. In centro a Milano di Aroldo Bonzagni (stima 18-20 mila), dove una squillante automobile rossa segna il passo dei tempi che cambiano. Milano, via Alessandro Manzoni racconta invece di una via storica della città, che oggi ritroviamo uguale ma allo stesso tempo radicalmente cambiata. Stima 3,5-4 mila euro.
L’ultimo atto si consuma infine tra i canali di Venezia. Ora luminosi e sognanti – Ponte delle Guglie, Venezia di Emma Ciardi, stima 12-14 mila – ora oscuri e misteriosi – Prima della messa dat. 1918 di Vittore Antonio Cargnel, stimato 8-9 mila euro.
Qui il link per consultare il catalogo completo.