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Da Cannes: Nato in Finlandia. intervista al regista Mikko Myllylahti

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La storia di The Woodcutter Story, la commedia nera nordica di Mikko Myllylahti che ha conquistato la Settimana della Critica a Cannes

A volte sono le sezioni collaterali a riservare le sorprese più piacevoli. Quest’anno alla Settimana della Critica di Cannes brilla questo piccolo capolavoro di esistenzialismo dallo humor nero, sui toni dei film di Roy Andersson. Parliamo di The Woodcutter Story del finlandese Mikko Myllylahti, un giovane poeta prestato al cinema che ha una visione molto personale della vita e della morte. In un’atmosfera surreale racconta così la storia di un taglialegna che per varie vicissitudini perde a poco a poco tutte le sue certezze. E mentre gli altri membri della sua piccola comunità scendono in uno stato di progressiva disperazione, lui continua a mantenere un certo approccio positivo.

Intanto tra le derive splatter, compare un santone sensitivo, ispirato forse a Charles Mason, che in realtà è un alieno. Tra apparizioni fantascientifiche alla Ron Howard e sparizioni da thriller psicologico di b movie, l’autore cerca di mettere in scena tutta l’assurdità della vita quotidiana e un ipotetico legame con un livello trascendente slegato dalla religione. In questa intervista Myllylahti svela l’episodio bizzarro da cui è nato il soggetto: “Rimasi colpito dalla storia di questo taglialegna che era venuto a potare un albero nel mio giardino. Nonostante tutte le avversità, l’uomo continuava ad essere ben propenso nei confronti della vita. C’era qualcosa di veramente strano e affascinante in lui“.

 

 

 

Myllylahti ha scritto il resto della sceneggiatura, come usava pure Fellini, al mattino appena sveglio, in quella transizione in cui non siamo ancora del tutto liberi dai nostri sogni. “Ho tentato con questo film di fare un’indagine sul senso della nostra vita. L’ho fatto con un approccio laico. E l’unica certezza che mi è rimasta è che tutto scorre, che, per quanto sia dura, il corso delle cose rende necessario lasciare andare anche quanto di più caro abbiamo“. In questa intervista il regista riporta un aneddoto della sua infanzia assai curioso. Quando fu ipnotizzato da un prete luterano, proprio perché scettico di fronte a questo tipo di performance. Cliccate in alto per scoprire come questo episodio è stato rielaborato in The Woodcutter Story, un film assolutamente da non perdere…

https://www.festival-cannes.com

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