Video intervista a Brett Morgen, autore di “Moonage Daydream”, documentario psichedelico e immersivo su David Bowie presentato a Cannes
Dopo Curt Cobain: Montage of Heck e Crossfire Hurricane sui Rolling Stone, Brett Morgen torna a Cannes. C’era stato nel 2002 con The Kid Stays in the Picture, biopic sul produttore Robert Evans. Il nuovo progetto colossale si chiama Moonage Daydream: un documentario immersivo e sperimentale su David Bowie che ha fatto esultare il pubblico sulla Croisette. “L’unica cosa che ho chiarito subito con il David Bowie Estate, che mi ha messo a disposizione l’intero archivio privato di David – ha detto il regista – è che non essendoci più lui, sarebbe stato un film di Brett Morgen su David Bowie“.
In effetti la mano bizantina del regista è evidente in ogni singolo fotogramma e beat, ed è corretto supporre che Bowie l’avrebbe molto apprezzato, come anche i suoi fan. Dopo due anni a spulciare nei cinque milioni di asset dell’archivio, Morgen ha costruito un’elegia cacofonica e psichedelica, un ritratto anticonvenzionale in cui l’artista si definisce attraverso associazioni situazioniste, accumulo, iperboli, grafiche, musica, suoni e sequenze estratte dai cult della storia del cinema. Con particolare insistenza sul Gabinetto del Dr. Caligari di Robert Wiene. Nell’incipit del film Bowie dice di se stesso: “Vengo dal teatro Kabuki, dalla pantomima e dall’Underground newyorkese“. In questa confusione di ispirazioni e bulimia di immagini non mancano piccole indulgenze sentimentali quando arriva il capitolo sul fratello maggiore o sulla moglie Iman.
Il resto è puro caos, come quello della stella danzante di Nietzsche, non a caso protagonista della prima inquadratura. E mentre a Cannes è esplosa la Bowie mania, e la città si prepara ad accogliere l’altro attesissimo biopic dell’edizione 2022, l’Elvis di Baz Luhrman, noi di ArsLife abbiamo chiesto al regista Brett Morgen come è iniziata l’avventura di Moonage Daydream 6 anni fa e come l’infarto avuto durante la preparazione del film abbia comportato un cambiamento nel progetto iniziale, nel punto esatto in cui le vicende personali si intrecciano con il mito di uno degli artisti più significativi del XX secolo. L’intervista integrale a portata di click, qui sopra.
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