La galleria C+N CANEPANERI presenta Evoluzione-Involuzione, personale dedicata a Claudio Costa (Tirana, 1942-Genova, 1995). Una retrospettiva che tratteggia le varie fasi della produzione dell’artista, dai primi anni Settanta agli anni Novanta. A Milano dal 25 maggio al 16 settembre 2022.
L’allestimento accosta senza soluzione di continuità lavori di diversi periodi per sottolineare la varietà ma anche la coerenza dell’opera di Claudio Costa. Diviso tra approccio scientifico e trasfigurazione artistica, Costa tocca ambiti come l’antropologia, l’alchimia, le culture non occidentali e la riscoperta della cultura rurale. Tutto in un soluzioni formali che sfidano la precarietà dando vita a forme inconsuete.
In particolare, la sua opera è attraversata da due tendenze parallele e solo in apparenza contrastanti. Lo sguardo puntato su un retroterra culturale sommerso dalla cultura di massa si coniuga con una tendenza marcatamente avanguardista, spregiudicata nell’innovare i linguaggi e i mezzi espressivi senza curarsi dei canoni dominanti.
Il suo concetto di “work in regress”, in particolare, non va inteso in senso nostalgico o passatista, ma come un rinnovamento del nostro sguardo sul presente e sul futuro. Un rinnovamento fondato sul recupero di basi culturali, che si tratti della cultura contadina precedente all’industrializzazione di massa, di culture che un tempo si definivano “primitive” o della trasmutazione alchemica.
“È la condanna ad evolvere continuamente che segna l’uomo; quella di appartenere al futuro e di crederlo migliore”, scriveva Costa nel suo testo Evoluzione-Involuzione del 1973, del quale la mostra riprende il titolo.
La necessità del progresso a tutti i costi viene dunque contestata dalle sue opere lasciando spazio a una visione comunitaria e progressista, a una coesistenza democratica di epoche, luoghi, persone e oggetti.