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Poggio Tempesta: un nuovo polo culturale per l’arte contemporanea in Toscana

Francesco Pacelli, “This must be the place”, 2021, group exhibition at Composit Flagship Store, Milano, Italy, Installation view, Courtesy the artist

C.F. Contemporary Fire annuncia il primo evento fisico, che sancirà anche l’inizio concreto del progetto: “Poggio Tempesta” è una mostra collettiva a cura di Caterina Fondelli che comprende gli artisti Oliviero Fiorenzi, Nicola Ghirardelli, IPER-collettivo e Francesco Pacelli. L’opening si terrà Sabato 11 Giugno 2022 dalle 16.30 alle 21 presso Via Francesca sud, 115 in località Poggio Tempesti (FI). Con il patrocinio del Comune di Cerreto Guidi, l’esposizione sarà visitabile fino al 24 Luglio 2022.

Il percorso espositivo è concepito come una passeggiata nell’ampio parco di un contesto domestico, luogo che si trasformerà nell’estate 2022 in un nuovo polo culturale per l’arte contemporanea sul territorio, ospitando, oltre a questa mostra, residenze d’artista. “Poggio Tempesta”, declinazione e prolungamento del nome della verde e caratteristica collina su cui è ubicata l’abitazione, è pronta a trasportare il visitatore in un’atmosfera poco consueta rispetto agli spazi in cui abitualmente contempla le opere d’arte. Percorrendo l’esteso giardino, passo dopo passo, incontrerà sconosciute ed enigmatiche entità, personaggi di un magico cammino di scoper- ta verso una momentanea evasione.

IPER- collettivo, Plastic W(e)ave, 2022, BBS-pro, Prato, Courtesy the artists

Con uno spiccato riferimento agli elementi, concetto chiave del macro progetto Contemporary Fire, la mostra propone il ritorno a un locus amoenus, un piccolo cosmo, isola felice e idilliaco paesaggio di fronde, fiori e frutti, in cui riconnettersi con una parte primordiale del sé e del mondo. Ciascuno degli artisti partecipanti interpreta l’ambiente in cui cala le proprie opere in maniera personale, focalizzandosi su un particolare dettaglio, con suggestioni riprese da sensazioni vissute durante i sopralluoghi di studio del posto e gli incontri con il nucleo familiare, centro pulsante, concreta unicità e punto di forza di questa iniziativa.

A farsi ispirare ed indagare uno specifico aspetto, o per meglio dire piccolo “inquilino”, della comunità che vive quotidianamente lo spazio deputato all’esposizione è Oliviero Fiorenzi. Stregato dalle leggende correlate alle cosiddette molteplici vite che i gatti avrebbero a disposizione, l’artista presenta una parte meno conosciuta della sua produzione, che è quella connessa alla tecnica della ceramica. Nello spazio liminale, a lui caro, fra arte ambientale, mitologie personali, tratto ludico e utilizzo del colore, Fiorenzi unisce un oggetto trovato a suoi caratteristici contributi, in un’installazione che susciterà il fascino senza tempo di antiche narrazioni popolari.

Per l’occasione Nicola Ghirardelli, invece, esplora le pratiche scultoree millenarie della fusione, reinterpretandone gli elementi funzionali, con inediti sviluppi estetici. L’artista investiga le possibilità e gli esiti dei metalli, ricercando incessantemente un equilibrio fra decorazione ed evocazione. Le proprie sculture appaiono come motivi o attrezzi da sempre presenti nel luogo, giungendo a fonder- si con l’ambiente naturale arricchendolo di un prezioso valore aggiunto. Gli oggetti, composti di ele- menti consueti, vengono incasellati in forme o diagrammi che ne filtrano la ricezione.

Nicola Ghirardelli, Caligine (Il limite della neve), 2020, Manifattura Tabacchi, Firenze, Courtesy of the artist and Manifattura Tabacchi, Firenze

Con la propria installazione IPER-collettivo invita a non lasciarsi intimorire: l’opera va effettivamente vissuta ed è fatta per essere osservata in un’ottica radicalmente contemporanea. Il collettivo di artisti risponde lodevolmente agli intenti sostenibili e di rispetto e valorizzazione del contesto veicolati nella mostra, presentando un lavoro dalle capacità espressive potenzialmente infinite.

Francesco Pacelli, infine, propone misteriose plasticità tramite accostamenti e mescolanze di differenti materiali, sfumature di colori e forme, in cui scovare tensioni fra l’antropomorfo, l’organico e il sovrannaturale. La sua è un’espressione dell’inquietante decisamente seduttiva, che sprigiona complicità e voglia di avvicinamento nel fruitore, quasi a voler farsi narrare da queste creature la loro storia, la loro nascita, il loro destino.

Durante il periodo espositivo verranno realizzati eventi correlati e visite guidate, il cui calendario verrà fornito successivamente.

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