Per la prima volta con Arcangelo Sassolino Arte Sella propone uno sguardo in cui l’arte e la natura si aprono al dialogo con la tecnologia
“È un lavoro sul peso del tempo, sulla lenta e inesorabile trasformazione della natura che non ha niente del cinismo isterico della nostra società. È un Sisifo orizzontale, la sua salita è il meteo”. Con queste parole Arcangelo Sassolino introduce Physis, l’opera con la quale si inserisce nel percorso naturalistico-creativo di Arte Sella. Un parco sui cui prati si sono avvicendati nel corso del tempo centinaia di artisti internazionali. “Invitati a interpretare lo spirito del luogo e a restituire, tramite uno sguardo originale e ispirato, opere d’arte in continua trasformazione”. E che nel 2022, per la prima volta dopo 36 anni, propone uno sguardo in cui l’arte e la natura si aprono al dialogo con la tecnologia.
L’opera dell’artista vicentino – a breve una sua ampia intervista su Artslife – si inserisce perfettamente nella sua linea di indagine. Che lo vede continuamente mettere in gioco le sue esigenze espressive con gli elementi naturali. Con le forze della pressione, della gravità, della resistenza. Physis – inaugurata nei giorni scorsi – si presenta con due enormi blocchi di granito, del peso di 40 tonnellate. Grazie a un motore alimentato da energia solare le due parti si avvicinano per poi allontanarsi, in un continuo, lentissimo, quasi impercettibile ciclo.
Al mattino le due metà si allontanano una dall’altra; a metà giornata sono al massimo della loro distanza (un metro e mezzo); nel pomeriggio, lentamente, si richiudono. Con un movimento mai uguale, ma legato alla quantità di energia disponibile, catturata dai pannelli solari. “Attraverso la tecnologia, l’opera respira con il mondo”. Qui anticipiamo alcune immagini e video…