1. The Golden Age of the Portuguese Renaissance al Louvre
Dal 10 giugno
Il Museo del Louvre dedica un’ampia rassegna al Rinascimente portoghese della prima metà del XVI secolo, sorto grazie al lungimirante mecenatismo dei re Manuel I (1495-1521) e João III (1521-1557), che si circondarono di pittori di corte, la scuola pittorica portoghese conobbe un periodo d’oro.
2. Luc Tuymans: Eternity da David Zwirner
Dal 10 giugno
David Zwirner presenta Eternity, una mostra dedicata a Luc Tuymans (1958),che richiama l’attenzione sulla storia della pittura e sul concetto di illusione come analogo della crescente dissoluzione della società occidentale, accentuando la disgiunzione tra vedere e conoscere, tratto distintivo della sua pratica. Tuymans è stato il pioniere di un approccio non narrativo alla pittura figurativa, esplorando i modi in cui le informazioni possono essere stratificate; per le sue opere utilizza una tavolozza tenue che ricorda una memoria sbiadita.
3. Tatiana Trouvé. Le grand atlas de la désorientation al Centre Pompidou
Dall’8 giugno
L’italiana Tatiana Trouvé (1968) è stata invitata ad occupare gli 800 metri quadrati del pavimento della Galleria 3 del Centre Pompidou che ha ripensato attraverso l’utilizzo di diversi materiali. Il risultato è un gruppo di disegni, alcuni inediti e realizzati appositamente, che permettono di cogliere tutta la ricchezza dell’immaginario d’ispirazione architettonica alla base dell’approccio artistico dell’artista.
4. Parade of Bruises da Pièce Unique
Dal 21 giugno
Nico Vascellari (1976) occupa lo spazio di Pièce Unique con Parade of Bruises, serie di tre «apparizioni» consecutive che si alternano, facendo dello spazio il suo palcoscenico.
5. Karla Hiraldo Voleau: Another Love Story
Dal 17 giugno
Nello Studio del MEP, la Maison Européenne de la Photographie, la fotografa franco-dominicana Karla Hiraldo Voleau (1992) presenta il suo recente progetto Another Love Story, basato su una vicenda personale: la sua relazione con un uomo che conduceva segretamente una doppia vita.
6. Marrocco Twist da Robilant+Voena
Dal 17 giugno
Fin dalle sue prime opere, Armando Marrocco (1939) ha saputo coniugare i parametri astratti della matematica e della geometria con una gestualità densa di implicazioni mitiche e rituali, ispirata alle sue origini salentine. Robilant+Voena presenta negli spazi parigini questa serie di «intrecci» avviata negli anni ’70 che racchiude la metodologia dell’artista e la dimensione allegorica del suo lavoro.
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