Da due serie di opere metafotografiche di Fabrizio Borelli, fotografo, regista e artista, nascono una App per idle game e una collezione di Non Fungible Token
“Esprime la capacità che l’arte ha di osservare e interpretare la condizione umana come opportunità generatrice di nuovi significati. Ricerca nessi inesplorati nel passaggio dall’ineluttabilità e la solitudine dell’opera analogica all’interattività e la socialità dell’applicazione digitale”. Così viene presentato Contagion, progetto della casa editrice Gn Media che mette insieme arte, game e NFT. Tutto parte da da Contagion2013 e Contagion2021, serie di opere metafotografiche realizzate da Fabrizio Borelli, fotografo, regista e artista. Una sequenza narrativa di quindici più quindici tavole, griglie ortogonali di venticinque celle ciascuna, con forme ispirate al cervello umano. Da qui nasce l’idea di trasformare l’opera analogica in un game, o più precisamente, un idle game.
Attraverso il processo della gamification, chiariscono i promotori, Contagion vuole incoraggiare il coinvolgimento, sollecitare la partecipazione. “Nell’ipotetico paradosso del gioco solitario matura e si sviluppa un vero e autentico engagement”. Il passo successivo vede la nascita di Contagion Hypercasual Multiplayer Experience, una inedita APP che si propone di rendere l’opera d’arte esperienza partecipativa, e Contagion NFT, una collezione di Non Fungible Token opera dello stesso autore. Dall’11 al 19 novembre le serie analogiche originali di Contagion del 2013 e 2021 saranno esposte a Roma in una mostra presso il MLAC – Museo Laboratorio Arte Contemporanea della Sapienza a cura di Maria Italia Zacheo.