Quattro mostre segnano l’estate del Castello San Basilio. Luogo di ricerca e sperimentazione situato tra le antiche città di Metaponto e Matera, in Basilicata.
Nell’estate del 2019 il Castello San Basilio – situato tra Metaponto e Matera, in Basilicata – si è trasformato in uno spazio progettuale dedicato alla ricerca e alla sperimentazione artistica. Un luogo che facilita lo scambio culturale tra artisti, curatori, collezionisti e tutti i professionisti dell’arte.
Ogni anno dai due ai quattro artisti sono invitati a risiedere al Castello San Basilio e produrre nuove opere da esporre negli spazi del Castello. Un pubblico internazionale composto da curatori, collezionisti e professionisti dell’arte viene poi invitato a visitare le mostre, avviando un nuovo discorso artistico sulle opere e sulla storia del luogo.
Il Castello San Basilio fu costruito come masseria fortificata dalla comunità monastica dei Basiliani nel VII secolo. Divenne poi feudo normanno e di conseguenza assunse la somiglianza fisica di un castello, con la tipica costruzione della torre centrale. Il luogo si presta in modo particolari alle istallazioni site-specific, che infatti abbondano nella sua collezione.
Ecco gli artisti che hanno collaborato quest’anno.
Sheida Soleimani
Residenza: 25 settembre 2021 – 27 maggio 2022
Mostra: 27 maggio – 28 agosto 2022
Durante la sua residenza al Castello San Basilio Sheida Soleimani (1990, Indianapolis, USA) ha realizzato tre nuove fotografie sul tema della natura morta, ora esposte nell’ambito della personale Pillars of Industry. Il titolo fa riferimento da un lato all’importanza storica della Basilicata, come culla delle civiltà greca, romana, bizantina e normanna; dall’altro allude invece all’ILVA, l’acciaieria più grande e inquinante d’Italia. Situata nella vicina città di Taranto, la fabbrica si fa carico di gran parte della produzione siderurgica italiana.
Contrapponendo le immagini dell’acciaieria a quelle dei tesori storici della Basilicata, il lavoro di Soleimani fonde scultura, collage e fotografia per portare alla luce prospettive critiche su eventi socio-politici storici e contemporanei. Installate su plinti scultorei bianchi e blu che ricordano le ciminiere dell’ILVA, le fotografie illustrano l’impatto della fabbrica sul territorio e le relazioni precarie e complesse tra passato e presente, potere e giustizia, crescita e sostenibilità.
Nour El Saleh
Residenza: 4 luglio – 20 agosto 2022
Mostra: 20 agosto – 4 settembre 2022
Le opere di Nour El Saleh esplorano le nozioni di luogo, identità e memoria. Influenzata dalla sua educazione ibrida tra Medio Oriente e Londra, l’artista ci invita a immergerci in mondi alternativi. Reinterpretando le composizioni iperdrammatiche dei dipinti religiosi europei, i suoi dipinti sono sovraccarichi di simbolismo psicologici. I personaggi che abitano questi mondi presentano caratteristiche esagerate, quasi grottesche, che interpretano gli aspetti codificati e ritualistici della nostra società.
Nicolás Said
Residenza: 4 luglio – 24 luglio 2022
Mostra: 20 agosto – 4 settembre 2022
Le opere su carta di Nicolás Said si dispiegano come una mappa di mondi singolari, ricchi di elementi magici e religiosi. Rievocando miti e racconti folcloristici attraverso l’uso del puntinismo, l’artista trasforma queste storie in rappresentazioni illogiche che fondono la fiaba con il grottesco. Estendendosi oltre il mondo materiale, le creature metà umane e metà animali di Said sono le protagoniste dei suoi disegni. Circondate da elementi surrealisti quali gli uccelli, le finestre e le clessidre che compaiono, quasi fluttuando, nelle sue composizioni.
Rade Petrasevic
Residenza: 25 luglio – 20 agosto 2022
Mostra: 20 agosto – 4 settembre 2022
I dipinti di Rade Petrasevic utilizzano una tavolozza vibrante, impressa grazie a pennellate piatte ed espressive. Petrasevic ha iniziato a dipingere con linee grafiche nel 2014 con l’intento di stressare la bidimensionalità del suo lavoro. Le pennellate impulsive sono giustapposte all’uso di colori audaci, che l’artista abbina meticolosamente a forme semplici e ripetute per formare composizioni di ispirazione classica. Attraverso l’uso di stereotipi e cliché Petrasevic evidenzia un approccio umoristico e rilassato alle tradizioni storiche dell’arte, mentre tocca i temi centrali della contemporaneità. Tra questi la sessualità e il rapporto tra intimità e socialità.