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La lucida follia di Claes Oldenburg attraverso le sue sculture monumentali più incredibili

Photograph: imageBROKER/Alamy
Claes Oldenburg im Kölner Museum Ludwig vor seinem Werk »Shoestring Potatoes Spilling from a Bag, 1966« Foto: Henning Kaiser / dpa
Claes Oldenburg im Kölner Museum Ludwig vor seinem Werk »Shoestring Potatoes Spilling from a Bag, 1966« Foto: Henning Kaiser / dpa
Claes Oldenburg è diventato celebre per le sculture di grandi dimensioni raffiguranti oggetti di uso quotidiano. Inevitabile accostarlo dunque al movimento della Pop Art, di cui è stato uno dei maggiori interpreti. Per comprendere meglio la sua poetica monumentale e al tempo stesso ironica, ecco le immagini delle sue opere più iconiche.

Se è vero che spesso la vita supera l’arte in termini di creatività, è altrettanto riconosciuto che l’arte può elevare la vita a un livello superiore. O ingrandirla. Quest’ultimo, in particolare, è il caso di Claes Oldenburg. Un interruttore della luce, un hamburger, un cucchiaio, una scopa. L’elenco degli oggetti che l’artista, spesso in collaborazione con la moglie Coosje van Bruggen, ha ingrandito a tal punto da stravolgerne il senso è veramente lunghissimo.

Negli anni ’60 le sue creazioni grottesche – ironiche, ma anche spaventose per il modo in cui incombono sull’osservatore – hanno reso Oldenburg uno dei principali artisti della Pop Art. Del resto cosa ci può essere di più inneggiante al consumismo di un bene alimentare o di un oggetto ingrandito a tal punto da diventare una sorta di idolo?

Probabilmente nulla, visto che insieme a Andy Warhol, Roy Lichtenstein e James Rosenquist, Oldenburg è stato uno degli artisti pop più amati da critica e pubblico.

Sono per un’arte che si imbroglia con la merda di tutti i giorni e ne esce comunque al top“, scrisse Oldenburg in un saggio del 1961 simile a un manifesto. “Sono per un’arte che imita l’umano, che è comica, se necessario, o violenta, o qualunque cosa sia necessaria. Sono per un’arte che prende la sua forma dalle linee della vita stessa, che si contorce e si estende e si accumula e sputa e strappa, ed è pesante e grossolana e schietta e dolce e stupida come la vita stessa

Apple Core – Israel Museum, Jerusalem

Photograph: imageBROKER/Alamy

Big Sweep – Denver Art Museum, Colorado

Photograph: robertharding/Alamy

Plantoir Blue – Rockefeller Center, New York

Photograph: Erik Pendzich/REX/Shutterstock

Clothespin – Center City section of Philadelphia

Photograph: Dan Loh/AP

Bottle of Notes – Middlesbrough Institute of Modern Art, Middlesbrough, England

Photograph: Robert Smith/Alamy

Ice-cream Cone – shopping mall Neumarkt Galerie, Germany

Photograph: Joern Sackermann/Alamy

Matches – Barcelona, Spain

Photograph: mauritius images GmbH/Alamy

Cupid’s Span – Rincon Park on the Embarcadero, San Francisco

Photograph: imageBROKER/Alamy

Typewriter Eraser and Scale – CityCenter, Las Vegas

Photograph: Graham Whitby Boot/Sportsphoto/Allstar

The Binoculars Building, a collaboration between Frank Gehry and Claes Oldenburg

Photograph: Stephen McLaren

Free Stamp – City hall, Cleveland, Ohio

Photograph: George Rose/Getty Images

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