BUILDING presenta Roberto Ciaccio. Soglie del tempo. La mostra – curata da Francesco Tedeschi con il contributo dell’Archivio Roberto Ciaccio, in particolare di Maria Pia e Silvia Ciaccio – è a Milano dall’8 settembre al 15 ottobre 2022.
40 opere realizzate dall’artista tra il 1994 e il 2011, accomunate da un’astrazione pittorica di intensa concettualità. Al centro i temi portanti dell’opera di Ciaccio. In particolare il concetto di soglia, come atmosfera e forma imprendibile del passaggio fra un qui e un altrove; e quello di temporalità, come tentativo di cogliere il rapporto fra l’istante e l’essere.
Una riflessione che pone l’opera d’arte come luogo di confronto tra il visibile e l’invisibile, introducendo altre dimensioni del sensibile. Le opere di Roberto Ciaccio sono esperienza concreta di un contatto con le forme, la luce, il colore e i materiali che le incarnano, le assorbono, le manifestano.
l percorso espositivo è scandito in tre momenti che mettono a fuoco differenti tipologie di opere e tematiche.
Nell’ambiente al piano terra sono allestiti i lavori realizzati con metalli, quali ferro e rame, nelle lastre che Ciaccio ha adoperato per creare delle forme fisse o idealmente in movimento. Agendo sulle loro dimensioni, la loro disposizione nello spazio, le loro qualità di restituzione e trasformazione della luce. In alcune di queste, il carattere specchiante e la struttura stessa della superficie intaccata dagli inchiostri o da altre tecniche di lavorazione producono l’effetto di una cornice interna o di una “soglia” sospesa.
Il percorso prosegue al secondo piano, dove sono presentati alcuni monoprints caratterizzati da tonalità scure, notturne, con i quali Ciaccio interpreta il rapporto con il mistero del vuoto, ai confini del silenzio, del nulla, dove una presenza di luminosità interna è però sempre attiva. Queste opere, tra le più “pittoriche” del suo percorso, si dispongono con uno sviluppo a dittico o trittico, fino a raggiungere il carattere di vere e proprie “sequenze”. Disseminazioni (2001) e Le Son des Ténèbres (2003-2006) sono allestite in modo di generare uno sviluppo spazio-temporale di particolare suggestione, nel ripetersi con variazioni di un medesimo tema cromatico.
Il terzo momento della mostra è costituito da lavori di carattere fortemente luminoso, chiaro, all’interno dei quali i soggetti del riquadro, dello schermo, della croce, intendono offrire un ulteriore aspetto del grado di trasformazione che le ermetiche elaborazioni di Ciaccio offrono. Il passaggio tra una percezione immediata della forma-colore e la sua risonanza interiore, dove il tempo si fa luce.