Plessi, Cascate d’oro, T103, 2021, programma digitale e sonoro, cm 98x175x6
Tornabuoni dedica a Fabrizio Plessi, uno dei più importanti artisti italiani di videoarte, la mostra PLESSI. Emozioni Digitali, che inaugura mercoledì 21 settembre 2022 nella sede fiorentina della galleria, in lungarno Benvenuto Cellini 3. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 18 novembre 2022.
L’esposizione raccoglie trenta lavori dai progetti dagli anni Settanta agli anni Novanta, fino alla produzione video più recente dell’artista, considerato un pioniere, tra i primi sperimentatori della materia digitale in Italia, tanto da essere definito “l’aborigeno del digitale”. Un artista che ha saputo coniugare natura e artificio, arte e tecnologia, dando vita a creazioni poetiche di grande impatto evocativo, dove ricorrono costantemente gli elementi primordiali quali l’acqua, il fuoco, i fulmini, la terra, in un flusso inarrestabile di immagini.
Plessi, Lampi, T120, 2017, programma digitale e sonoro, cm 150×150
Al piano superiore della galleria saranno esposti alcuni progetti su carta degli anni Settanta, con disegni e immagini ricchi di annotazioni, che testimoniano quanto il suo lavoro si sia sempre basato su una metodologia e uno studio rigorosi, attenti alla tradizione del disegno manuale. “Ogni opera è frutto di un lungo lavoro – spiega la storica dell’arte Sonia Zampini nel testo NATURA MANIFESTA, in catalogo – che si basa su disegni preparatori a cui Plessi dedica particolare attenzione. Studi di annotazioni grafiche e cromatiche, creano una fitta selva di osservazioni strutturate e concrete a cui affidare lo sviluppo della successiva opera, intesa come visione tangibile del progetto iniziale. I video riprenderanno successivamente questa ideale struttura a foglio o composizione a più fogli che, con misure aumentate, si definiranno come delle finestre ideali in grado di mostrare una condizione che si pone oltre la fisicità che la contiene, una sorta di filtro tra due ipotetici mondi e visioni.”
Insieme ai progetti, sempre in questa sezione, troviamo alcune opere della serie Cariatidi, dei primi anni 2000, alcune su carta, altre invece sculture, dove la fisicità degli oggetti e dei materiali (paglia, anfore, sassi) si combina in modo armonico con le immagini digitali.
Plessi, Fuoco, T125 2020, programma digitale e sonoro, cm 97×57
Al piano inferiore, la mostra prosegue con i lavori video più recenti, divisi per temi, in una sequenza che restituisce agli spettatori l’essenza degli elementi ritratti: dalla fluidità e la forza dell’acqua che scorre e travalica i perimetri tangibili dell’opera, al bagliore dei lampi che illuminano brevemente il buio della notte, all’incandescenza del fuoco che si manifesta anche nella striscia segnata dal passaggio della lava. A queste installazioni, connotate di un carattere di “meraviglia”, si aggiungono anche quelle regali delle “Cascate d’oro”, visioni che recuperano la preziosità dell’arte antica, così come la serie “Mosaico”, dove la tradizione artistica della tecnica a tasselli dorati acquista una resa visiva estremamente contemporanea.
Plessi usa la tecnologia come materia da plasmare, così come uno scultore farebbe con il marmo. Non si ferma alla mera riproduzione dell’immagine o documentazione della realtà ma, come sottolineava Achille Bonito Oliva, “gioca con tematiche complesse come il rispecchiamento ed il doppio, il narciso e la memoria, con la produzione di immagini sofisticate capaci di evocare per il loro virtuosismo la “sprezzatura” manierista.”
Tornabuoni Arte presenta, inoltre, una sezione dedicata agli NFTs, una collezione che l’artista ha creato negli ultimi anni, i cui soggetti rimangono quelli della Natura, e che completa la sua produzione artistica. Plessi che, come già sottolineato, è uno sperimentatore, non si sottrae al fascino dall’evoluzione che l’unicità del digitale e l’utilizzo della tecnologia blockchain comportano, attualizzando ulteriormente il suo linguaggio.