Print Friendly and PDF

Riscoprire il fascino di Roma attraverso le sublimi Vedute di Piranesi

Giovanni Battista Piranesi, Veduta del Ponte e del Castello Sant’Angelo, Acquaforte su rame con interventi a bulino, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria, inv. 1658

Dal 30 settembre 2022 all’8 gennaio 2023, la Galleria Nazionale dell’Umbria ospita la mostra GIOVANNI BATTISTA PIRANESI nelle collezioni della Galleria Nazionale dell’Umbria. La mostra è curata da Carla Scagliosi, responsabile delle collezioni moderne e contemporanee della Galleria

L’esposizione celebra il genio visionario del grande architetto, incisore e teorico veneziano, attraverso una selezione di 70 incisioni all’acquaforte dedicate alle bellezze antiche e moderne di Roma e dei suoi dintorni tratte dai due volumi delle Vedute di Roma, scelte tra le più rappresentative del suo percorso di ricerca e della sua evoluzione stilistica, formale e tecnica.

Nessuna altra opera come le Vedute di Roma, infatti, accompagna Piranesi durante tutta la sua vita e copre simbolicamente ogni aspetto della sua produzione, rimarcando le sue straordinarie capacità inventive, tecniche, prospettiche, nonché il vastissimo immaginario che sottende alle sue “ossessioni” archeologiche e antiquarie, ma anche visionarie e fantastiche.

Giovanni Battista Piranesi, Veduta della Facciata della Basilica di S. Croce in Gerusalemme, Acquaforte su rame con interventi a bulino, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria, inv. 1624

Si riescono così ad apprezzare le caratteristiche pittoriche delle vedute, con l’ampia tavolozza di neri e grigi che dimostra la perfetta padronanza della tecnica dell’acquaforte, nonché a cogliere il sempre più evidente interesse di Piranesi per l’antico e per la ricerca antiquaria, divenuto oggetto via via sempre più preponderante delle tavole, tanto da spingere l’artista fino a Villa Adriana, alla quale avrebbe voluto dedicare un’intera opera rimasta soltanto un desiderio.

Le Vedute forgeranno e tramanderanno per secoli l’aspetto di una Roma filtrata attraverso il genio dell’autore e ne diffonderanno la fama in tutta Europa. La città, colta nel suo malinconico declino e nella convivenza di presente e passato, con i ciclopici monumenti antichi e le grandiose, magniloquenti, architetture moderne, popolata da piccolissime, frenetiche e anonime presenze, condensa tutte le caratteristiche che contraddistinguono le grandi capitali moderne, attraverso la visione anticipatrice di un artista che rivendica il ruolo fondamentale della “licenza” e dell’immaginazione per la creazione di un’arte che rispecchi la propria epoca.

Il percorso espositivo si completa con la videoinstallazione che propone il film d’animazione 3D Piranesi, Carceri d’Invenzione 300 anni realizzato dall’artista e designer Grégoire Dupond con la musica del compositore, musicista e sound designer Teho Teardo, commissionato dalla GNU e presentato nell’ottobre 2020 in occasione del terzo centenario della nascita dell’artista.

Giovanni Battista Piranesi, Veduta della Piazza della Rotonda, Acquaforte su rame con interventi a bulino, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria, inv. 1633

Il film, dedicato a uno dei capolavori più emblematici dell’intera produzione piranesiana, le Carceri d’Invenzione, permette di esplorare attraverso le nuove tecnologie gli spazi creati dalla “mente nera di Piranesi”, percorrendoli e accedendovi con lo sguardo per il tramite di aperture e finestre, amplificando così le sensazioni di smarrimento e claustrofobia generate dalla visione di questo labirintico susseguirsi di scale, altezze, torri, ponti, elementi sospesi.

Per l’occasione, sarà pubblicato il settimo volume della collana “Quaderni della Galleria Nazionale dell’Umbria, edito da Aguaplano Libri, dedicato alla raccolta perugina di incisioni piranesiane di cui è stata realizzata anche un’edizionelimitata, alla quale è abbinato il disco in vinile 7 pollici The Ghost of Piranesi, con le musiche originali composte da Teho Teardo per il film d’animazione Piranesi, Carceri d’Invenzione 300 anni.

Un delicato restauro ha restituito la perfetta leggibilità delle incisioni e dato avvio alla loro digitalizzazione e immissione nel vasto archivio digitale della Galleria Nazionale dell’Umbria, nonché al progetto di studio e di ricerca sulle opere di Piranesi conservate in Galleria, che comprendono anche il volume Antichità d’Albano e di Castel Gandolfo descritte ed incise da Giovambattista Piranesi, le cui tavole saranno oggetto di una prossima campagna d’interventi conservativi.

Commenta con Facebook