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A San Pietro Magisano la terza edizione del LuceFest e il suo museo a cielo aperto

Dal 28 agosto al 6 settembre 2022 a San Pietro Magisano torna il LuceFest, quest’anno con un grande effetto “W.O.W.”

La terza edizione del LuceFest vede il piccolo borgo di San Pietro Magisano (CZ) riempirsi di colore, con un cartellone di artisti dal respiro internazionale: Eduardo Kobra, Slim Safont, 3ttman, Kruella d’Enfer, Tony Gallo, Alice Pasquini e Massimo Sirelli. Questi sono per la prima volta ospiti del festival (ideato nel 2020 dal gruppo no-profit “Luce a San Pietro”); mentre, già presenti nelle scorse edizioni, tornano Recover, Bislak e Morne.

Mission dell’associazione, nata dall’iniziativa solidale di 20 ragazzi e ragazze, è quella di immettere San Pietro Magisano nel più ampio movimento di rigenerazione urbana dei piccoli borghi italiani, altrimenti destinati all’abbandono. In seguito al primo lockdown del 2020, Luce a San Pietro ha “chiamato alle armi” un folto gruppo di artisti locali che hanno contribuito a dare nuova vita ad angoli e vicoli poco battuti del paesino, sconosciuti agli stessi residenti: 13 panchine, 14 lampioni, 10 installazioni, 30 quadri su lamiera zincata da esporre in esterno e 11 murales, questi ultimi realizzati con vernici ecosostenibili, capaci di assorbire l’anidride carbonica presente nell’aria.

Per quanto riguarda il LuceFest 2022 invece, una grande novità – che denota lo spirito di apertura e fratellanza sostenute dal gruppo calabrese – è rappresentata dall’arrivo dei ragazzi che quest’anno parteciperanno al progetto dell’Erasmus Plus, la cui approvazione, vagliata per la prima volta proprio nel 2022, ha segnato una svolta per il presente e il futuro del Festival, proiettandolo sicuramente in un panorama di più ampio respiro.

Il LuceFest vede dunque il borgo di San Pietro Magisano ripopolarsi non solo di arte e colore, ma di persone: l’obiettivo è infatti quello di dare una scossa all’impegno sociale della popolazione autoctona e non, finora poco partecipativa alla vita del paese, il quale rischiava – così come tanti altri borghi italiani e, in particolar modo, del Sud Italia – di sprofondare in uno stato di totale oblio.

L’asso nella manica dell’edizione 2022 del Festival, come ci racconta il direttore artistico Carmine Elia, è l’ambizioso progetto del “W.O.W. Museum”, acronimo di “Walk on Wonders”. Così come si evince dal nome, si tratta di un vero e proprio museo a cielo aperto, in cui le persone sono invitate a vagare e perdersi tra le vie del paese per scovare le opere lasciate da artisti del calibro del brasiliano Eduardo Kobra o del nostrano Tony Gallo, solo per citarne alcuni. Il “W.O.W. Museum” è quindi un museo partecipato, in cui la presenza dello spettatore è al centro dell’esperienza stessa, la quale non si risolve solo in un viaggio nell’arte, ma in una vera e propria scoperta antropologica, grazie alle visite guidate e gli spettacoli, attraverso cui ogni partecipante è chiamato a immergersi completamente nella storia del paese e nella sua fervente rinascita.

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