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LA BUSSOLA DI AGO L’atteso ritorno in grande di Gianni Amelio

Gianni Amelio, Il Signore delle Formiche Gianni Amelio, Il Signore delle Formiche
Martin McDonagh, The Banshees of Inisherin
Martin McDonagh, The Banshees of Inisherin

Deludono Martin McDonagh e Walter Hill. Ma con “Il Signore delle Formiche” il cinema italiano ritrova un grande Gianni Amelio

– Il Concorso veneziano, come si dice sempre a metà Mostra, entra nel vivo…

– Sì. Peccato che si ostini a non decollare sul serio, al di là di rare eccellenze, come Guadagnino. Io poi ho preso casa in Ghetto, a Venezia, e ogni mattina devo farmi un’ora di vaporetto per raggiungere il Lido. Idem la sera per rientrare, sicché confesso che molti titoli sono costretto a saltarli, e scelgo quelli che sulla carta mi attraggono di più. Ieri mattina, per esempio, è stato presentato “The Banshees of Inisherin”, titolo bizzarro e intraducibile (nella versione italiana sarà “Gli spiriti dell’isola”) firmato da quel Martin McDonagh che già con “Tre manifesti a Ebbing, Missouri” aveva sedotto il pubblico del Lido prima, poi quello dell’Academy, che lo inondò di nomination all’Oscar (e ne ha poi vinti due). Io, che l’ho recuperato più avanti in sala, lo trovai troppo costruito e pretestuoso, così come alla fine di questo nuovo “Irish tale” ho lamentato l’impostazione forzata, capace di produrre una story apparentemente fantasiosa e brillante, ma in realtà affetta da leccate manierature ed eccessive incontinenze, specie in sceneggiatura. No, non sono rimasto incantato, come quasi tutti, dalla presunta qualità “beckettiana” dei dialoghi, e dalla sgangherata follia da Villaggio di Asterix di questi isolani irlandesi, rimasti fieramente al di qua della Manica mentre in Europa infuria la Prima Guerra Mondiale. Eppure anche qui, forse per colpa degli “spiriti” del titolo italiano, dal nulla nascono conflitti e singolari inimicizie che aizzano l’uno contro l’altro due amici per la pelle il cui sodalizio un bel giorno incomprensibilmente si interrompe. I due iniziano a farsi reciproci e pesanti dispetti, come ammazzare il somaro dell’uno o dar fuoco alla casa dell’altro. Una metafora dell’homo homini lupus e dell’inevitabilità delle guerre? Mmm… Ecco, si esce (come si usciva da “Tre manifesti”) senza aver propriamente capito il “messaggio” (le virgolette sono ironiche) del film. Dopo aver assistito a una messinscena inutilmente arzigogolata e fine a se stessa. Ma il pubblico rideva e al termine ha applaudito tutto contento. Premio garantito?

– Quanta severità!

– Non me la ordina mica il dottore. E nemmeno ho voglia di accanirmi su un regista di culto come Walter Hill, atteso alla Mostra fuori concorso con un western ispirato a fatti realmente accaduti e con un all-star-cast: “Dead for a dollar”, con Christoph Waltz, Willem Dafoe e Rachel Brosnahan (la Mrs Maisel della famosa serie tv). Tutto virato in un giallo paglierino che alla lunga finisce con l’annoiare, il film è troppo verboso, cinematograficamente piatto e rimane tutto lassù, sullo schermo. L’unico brivido di emozione me l’ha dato la dedica a Budd Boettcher, nei titoli di coda.

– Più delusioni o più conferme, quindi, a questa Mostra?

 

Gianni Amelio, Il Signore delle Formiche
Gianni Amelio, Il Signore delle Formiche

– Ti dirò, stamattina è arrivata anche una bella sorpresa. Erano quasi 30 anni che, almeno per me, s’intende, Gianni Amelio non azzeccava un film (l’ultimo fu “Lamerica”, nel ’94, anche se col successivo “Così ridevano” del ’98 si portò a casa il Leone d’oro). Con “Il Signore delle Formiche” ha finalmente realizzato forse il film che avrebbe voluto fare da sempre, e tra i più belli di tutto il Concorso.

– Ma che cosa bella mi dici. Ho letto che parla del caso Braibanti, vero?

– Sì. Aldo Braibanti, l’intellettuale partigiano e marxista accusato nel ’64 di un reato talmente assurdo che nel 1981 è stato cancellato dal codice: plagio. In realtà per plagio si intendeva un’influenza negativa su giovani studenti (anzi: discepoli). Che, secondo le accuse, egli circuiva intellettualmente per arrivare a ottenerne prestazioni sessuali… Un grande film civile che ha il passo del racconto cinematografico popolare, certamente politico, visti i tempi che incombono, ma che non scade mai nelle partigianerie ideologiche a tesi di certe fiction fabbricate per la televisione. Tutti splendidi gli attori, da Luigi Lo Cascio a Elio Germano, insieme al sorprendente Leonardo Maltese, qui al suo debutto assoluto, a mio parere candidato serissimo al Premio Mastroianni come giovane attore. La sua deposizione in tribunale, dopo tre anni di elettroshock per “guarire” dalle sue “tendenze contronatura”, è un primo piano intenso e molto esteso (non ho cronometrato, ma saremo senz’altro intorno ai 5 minuti di durata) sostenuto con gestualità ed espressione da interprete più che maturo. La partecipazione emotiva della sala si tagliava con il coltello.

– Sai che mi fai felice? Anche io ci soffrivo che Amelio non riuscisse più a fare qualcosa di degno. Sono molto, molto contento di sentirti così entusiasta.

– Io gli ho sempre voluto bene, da “Il piccolo Archimede” a “Il ladro di bambini”, e oltre. Qui ha ritrovato la stessa spontanea semplicità di un tempo, recuperando anche il suo solido sguardo cinefilo. Al di là di qualche veniale goffaggine, ahimè sempre presente in tutti gli odierni film italiani (anche quelli meglio riusciti), l’occhio con cui guarda e restituisce quegli anni, omaggiando con venerazione quasi sacrale le immagini della pianura emiliana di Luigi Ghirri, ottiene il magico effetto di distanziare indietro nel tempo gli eventi narrati, e l’aura, i colori, le fisiche presenze di tutti personaggi, le parole usate e le tonalità delle loro voci, tutto risuona con l’eco del ricordo antico di quell’Italia scomparsa perfino nei caratteri antropologici della popolazione. Alla sequenza finale, tra le migliori e più commoventi del cinema italiano di questo secolo, confesso di non essere sopravvissuto senza lacrime (complice l’Aida di Verdi diretta da Herbert von Karajan espressamente citata sullo schermo). Chissà se se ne accorgerà anche la Giuria…

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