Dagli albori della stampa alle sperimentazioni artistiche del XX secolo. Fino al primo numero non compilato della La Settimana Enigmistica. L’asta di Libri e Manoscritti de Il Ponte è in programma per il 20 e 21 settembre 2022 a Milano.
L’oggetto libro, come l’oggetto artistico, vive su un doppio binario. Quello legato al contenuto dell’opera e quello legato alla sua fisicità. Dunque a una serie di componenti tecniche, artigianali, che strutturano un corpo attorno all’anima impalpabile del racconto. Tanto che molte delle sezioni del libro prendono il nome di parti anatomiche umane: pancia, dorso, unghia, nervo. Un aspetto che assume particolare rilevanza oggi, probabilmente il primo momento storico in cui la forma-libro si sta modificando in favore di alternative digitali e tecnologiche.
Davanti al progresso che avanza ci troviamo a guardare con ancora più incanto alle antiche, antichissime edizioni. Eco non solo di epoche romanzesche passate, ma vessillo di una vecchia arte del libro ora messa per la prima volta in discussione. Comodo l’e-reader, ma che dire di una delle ultime edizioni incunabole della Divina Commedia riccamente illustrata dal Landino e stampata da Pietro Quarenghi nel 1497 (lotto 524, stima € 5.000 – 8.000)? Alla stessa arte tipografica veneziana appartengono la Comoediae Novem di Aristofane (lotto 502, stima € 18.000 – 25.000) e l’edizione delle Terze rime di Dante (lotto 525, stima € 3.000 – 5.000). Entrambe queste ultime nell’edizione del celebre Aldo Manuzio (rispettivamente del 1498 e 1502). Stampato da Gabriel Giolito, invece, il Decamerone di Boccaccio (lotto 510, stima € 3.000 – 5.000).
Cosa impreziosisce questi volumi? La storia, il carico simbolico e tecnico che portano seco. Ma in senso più pratico, tante di queste edizioni sono anche impreziosite da eccellenti miniature. É il caso di un raro libro d’ore stampato su pergamena a Parigi da Germano Hardouyn (lotto 568, stima € 4.000 – 6.000), la cui minuziosa cura al dettaglio si ritrova anche nella colorazione a mano della magnifica Bibbia luterana olandese del 1702-1703 (lotto 509, stima € 5.000 – 8.000).
Di consapevolezza tecnica è ricca anche l’arte della cartografia. Opere in grado di aprire mondi e diffondere conoscenza. Come accade nel volume di Marco Boschini dedicato all’ex territorio veneziano di Candia (lotto 666, stima € 4.000 – 6.000); seguito dal conterraneo Vincenzo Coronelli, con l’ultimo capitolo della sua opera omnia – l’Atlante Veneto – dedicato alle isole e alle coste del Mar Mediterraneo (lotto 663, stima € 10.000 – 15.000); e da alcune splendide vedute del Vesuvio e dell’Etna del cartografo olandese Willem Janszoon Blaeu (lotto 658, stima € 6.000 – 9.000).
L’Italia e suoi splendori paesaggistici tornano anche nel Voyage pittoresque ou Description des Royaumes de Naples et de Sicile di Jean-Claude Richard de Saint-Non (lotto 673, € 6.000 – 9.000). Indugia sul repertorio etnografico Giulio Ferrario, con i suoi 18 volumi sui costumi e le tradizioni dei popoli antichi nel mondo (lotto 664, stima € 5.000 – 8.000). Ancora più ampia la sete di conoscenza così come emblematica della voracità di conoscenza nell’era illuminata è la “Encyclopédie” di Diderot e d’Alembert (lotto 690, stima € 6.000 – 9.000).
Avvicinandoci ai gironi nostri troviamo molte opere che uniscono l’arte del libro a quella visiva. Sono i cosiddetti libri d’artista. Nella sezione dell’asta dedicata troviamo Salvador Dalì con una Bibbia illustrata da 105 litografie e corredata da una gouache originale (lotto 776, stima € 35.000 – 45.000). Come anche 26 xilografie dell’astrattista ceco Frantisek Kupka (lotto 792, stima € 3.800 – 4.500) e un nutrito gruppo di opere di Enrico Castellani, Guido Ballo, Lucio del Pezzo, Agostino Bonalumi, Arnaldo e Giò Pomodoro, Ugo Nespolo, Piero Dorazio, Mimmo Paladino, Enrico Baj e Bruno Munari.
Ritorno alla poesia, in senso stretto, con una ricercata edizione dell’opera di Eugenio Montale La casa dei doganieri e altri versi, pubblicata a Firenze da Vallecchi nel ‘32 (lotto 649, stima € 3.000 – 5.000). Chiusura ironica, ma storicamente rilevante, di un frammento di cultura italiana: il primo numero non compilato della La Settimana Enigmistica, risalente al 1932 (lotto 640, stima € 3.000 – 5.000).