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La romantica storia d’amore di Dafni e Cloe letta con gli occhi di Marc Chagall

Marc Chagall, Scène de village, ca. 1965, Olio su tela, 24 × 33 cm, Collezione privata, ©2022, ProLitteris, Zurich

Dal 22 settembre al 18 dicembre 2022, Fondazione Gabriele e Anna Braglia (Lugano) presenta la mostra Marc Chagall. Una storia d’amore. “Dafni e Cloe” e altre opere.

L’esposizione autunnale promossa quest’anno dalla Fondazione Gabriele e Anna Braglia ha come tema l’amore perché il “cuore” di questa nuova mostra temporanea è costituito dalle quarantadue coloratissime illustrazioni che Chagall realizzò per Dafni e Cloe, il romanzo pastorale scritto dal greco Longo Sofista tra la fine del II e la prima metà del III secolo .
In esso una giovane coppia di pastori scopre l’amore sull’isola di Lesbo e finisce per coronare la propria unione nel corso di appassionati notti estive ambientate in un paesaggio bucolico. Marc Chagall (1887-1985) lavorò quasi quattro anni per realizzare le litografie, sperimentando fino a venticinque colori prima di ritenersi soddisfatto della luminosità e vivacità dei soggetti, che fece stampare nel 1960.
page2image501004720Les fleurs saccagés, 1960-61, Litografia, 42 × 32 cm, Mourlot II, 342, Rosemarie und Andreas Nolting Stiftung, © 2022, ProLitteris, Zurich
Dafni e Cloe è considerato il punto più alto della sua produzione grafica e rientra fra i più bei cicli grafici del Novecento. La litografia per Chagall ha rappresentato un mezzo espressivo autonomo che gli ha permesso di diffondere a un pubblico più ampio quel messaggio legato alla vita che lui instillava nei suoi dipinti. L’esposizione Marc Chagall. Una storia d’amore, presenta, intercalate al ciclo dedicato a Dafni e Cloe, venticinque “altre opere” (dipinti, acquerelli e disegni) che Chagall ha realizzato fra il 1926 e il 1979 e nelle quali l’artista compone tutto il suo universo: coppie di innamorati, musicisti, mondo circense e rappresentazioni bibliche, dalle quali traspare appunto il forte legame con il suo “schtetl” (piccolo villaggio ebraico) nelle vicinanze di Vitebsk (oggi in Bielorussia ma all’epoca parte dell’Impero russo) e il suo ambiente culturale ebraico.

Marc Chagall, Le traineau au clair de lune, 1959, Gouache, inchiostro di china e matita su carta giapponese, 66,8 × 51 cm, Collezione Gabriele Pietro Braglia, © 2022, ProLitteris, Zurich

Quattro delle opere in mostra in cui è centrale il tema dell’amore, del paesaggio e del viaggio provengono dalla collezione di Gabriele e Anna Braglia, di cui la gouache Le traineau au clair de lune ​del 1959 è una acquisizione recente. A queste sono affiancate una ventina di opere, tutte provenienti da collezioni private svizzere ed europee, che rappresentano un importante arricchimento al progetto luganese.
Con questa ottava esposizione la Fondazione Gabriele e Anna Braglia intende far scoprire il mondo di un artista straordinario, unico nel suo genere, un sognatore per il quale non esisteva per forza una logica delle cose ma che attraverso un sua arte è capace ancora oggi di suscitare emozioni forti.

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