Emma Talbot, vincitrice dell’ottava edizione del Max Mara Art Prize for Women, presenta la sua nuova mostra The Age/L’Età alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia, che ne acquisirà le opere. Dal 23 ottobre 2022 al 19 febbraio 2023.
The Age/L’Età è composta da animazioni, pannelli di seta dipinti e sospesi, un’opera tridimensionale e alcuni disegni. Come ben evidenziato dal titolo, la mostra si concentra su temi quali il tempo, l’invecchiamento, il rapporto con la natura. In modo drastico. Infatti Talbot, in occasione del Max Mara Art Prize for Women, ha immaginato un futuro in cui l’umanità si trova di fronte alle conseguenze disastrose del tardo capitalismo. Per sopravvivere deve affidarsi a metodi antichi e olistici, costruire e organizzare la vita seguendo i ritmi e le inclinazioni della natura.
La mostra è il risultato di un periodo di residenza in Italia della durata di sei mesi, organizzato appositamente per l’artista dalla Collezione Maramotti. Dopo aver ricevuto il prestigioso premio biennale nel 2020, Talbot ha viaggiato tra Reggio Emilia, Catania e Roma dedicandosi allo studio dell’artigianato tessile, della permacultura, della mitologia classica ed esplorando luoghi e istituzioni di grande interesse storico e che hanno ispirato il suo nuovo corpus di opere. Talbot, dopo la prima tappa dell’esposizione alla Whitechapel Gallery di Londra (30 giugno – 4 settembre 2022), ha rielaborato l’allestimento delle opere adattandolo agli spazi della Collezione.
The Age/L’Età assume come punto di partenza il dipinto Le tre età della donna (1905) di Gustav Klimt, che Talbot ha potuto ammirare da vicino durante la sua residenza. Klimt ritrae una donna anziana che si sorregge la testa col volto tra le mani, in un’espressione di apparente vergogna. Nella sua opera, Talbot reimmagina questa figura anziana mettendola in movimento.
Difatti l’opera centrale della mostra è un’animazione in dodici capitoli, la cui protagonista deve affrontare una serie di prove analoghe alle dodici fatiche di Ercole. Ma invece di superare le prove attraverso la distruzione, il furto, l’inganno e l’omicidio (come fece Ercole), la donna adotta soluzioni pratiche, produttive e incentrate sulla cura ispirate ai dodici principi della permacultura, un metodo che permette di convivere in modo etico e sostenibile con la terra. Inoltre le sfide non guardano al mondo antico, ma affondano nei problemi della contemporaneità. Soprattutto legati alla percezione del sé e della natura.
La mostra comprende anche una selezione di disegni originali realizzati da Talbot per le sue animazioni. E soprattutto due grandi pannelli di seta sospesi e dipinti a mano che raffigurano paesaggi precari e decadenti. Rovine di un futuro prossimo e un terreno vulcanico che la protagonista esplora e abita. Il riferimento è ai paesaggi che Talbot ha incontrato nei suoi viaggi in Sicilia. Quanto al materiale e al suo utilizzo, Talbot ha appreso le pratiche del riciclo della seta presso Mantero Seta di Como, la prima azienda italiana a produrre una seta interamente riciclata. L’utilizzo di tessuti riciclati e di risorse sostenibili nella sua pratica infonde nell’opera di Talbot questioni legate ai cicli di vita, al rinnovo e all’inalterabilità nel tempo.
Il legame con la tradizione tessile torna nell’elemento finale di The Age/L’Età. Una rappresentazione fisica della donna anziana, sotto forma di scultura a grandezza naturale realizzata con tessuti morbidi e imbottiti. Questi provengono direttamente da Imax, la divisione maglieria di Max Mara. Ispirandosi alle immagini di Ercole e alle scene ammirate nell’arte vascolare etrusca, la protagonista di Talbot si protende verso il centro di un portale o di una rete, realizzata dall’artista in collaborazione con Modateca Deanna, uno dei più importanti archivi italiani di maglieria, attraverso cui sembra raggiungere un nuovo mondo, energie alternative e un nuovo modo di essere.