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Karl Lagerfeld, la biografia dell’ultima icona della moda

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Karl Lagerfeld libro biografiaKarl Lagerfeld, in libreria la biografia dell’ultima grande icona della moda. Vita, opere e omissioni dello stilista che ha fatto di sé stesso un’idea di stile

Un’infanzia nella Germania rurale alle porte della Seconda guerra mondiale (proprio come quella filmata da Haneke nel film Palma d’Oro Il nastro bianco), una nuova vita a Parigi, il talento precoce e un concorso che gli apre le porte del mondo della moda, l’amicizia con Yves Saint Laurent, l’apprendistato da Balmain… La storia di Karl Lagerfeld potrebbe essere quella di un romanzo di formazione (tra la tradizione del Bildungsroman e la contemporaneità del coming of age).

È la giornalista Marie Ottavi ha raccontarla tirando le file di tante storie diverse, personali, storiche, vere, finte… Nella biografia dedicata al famoso stilista (edizioni Ippocampo), è sempre attenta a non cadere mai nel romanzesco, e con grande accuratezza e precisione, ricostruisce la storia di questa figura mitica del mondo della moda con ricchezza di dettagli e ordine certosino. Tante pagine, 680, poche foto, perché di Karl Lagerfeld c’è molto da raccontare, da indagare. In parte lo ha fatto lui stesso, nelle numerose interviste rilasciate nell’arco della sua lunghissima carriera, a interviste importanti come a giornali di quart’ordine, ha sempre amato concedersi, ma a modo suo, raccontando una vita ri(costruita) a forma di sé. Karl, insomma, era un grand bugiardo, come Fellini, perché della sua storia è stato il primo a volerne fare un romanzo, a sua immagine e somiglianza, al di là della cronaca noiosa del vero e del quotidiano. L’infanzia in campagna gli sta stretta, non c’è nulla che gli somiglia, i legami della famiglia col regime nazista lo imbarazzano. C’è bisogno di una riscrittura, di un colpo di spugna, di un nuovo disegno con qualche abbellimento qui e là, piccoli dettagli, come la data di nascita, contraffatta sui documenti.

Per una retrospettiva dedicata a Vionnet, allestita nel museo del tessuto di Lione, Karl ha donato l’abito da sposa di sua madre, un bellissimo capo di alta moda che custodiva gelosamente. Il vestito però, come scoperto da una storica della moda, è del 1939, mentre il matrimonio dei suoi genitori è stato celebrato nel 1930. Forse questa piccola bugia per Karl è stato un modo, tra gli altri, di celebrare la figura della madre, Elisabeth, donna severa, distante, sarcastica. «Disegna, fa meno rumore», lo esorta lei, visti gli scarsi risultati delle lezioni di pianoforte del figlio. «Sembri una vecchia lesbica», gli dice criticando il suo abbigliamento da adolescente fatto di pantaloni di pelle e cappelli tirolesi piumati. Non si stupisce dell’omosessualità di Karl, non se ne vergogna o forse semplicemente nemmeno le interessa. In questa alterigia Karl trova ispirazione, forza e motivazione.

Questa biografia racconta tutte le molteplici vite di un personaggio fuori dal comune, una vera icona del mondo fashion, e attraverso tutte queste sue esistenze percorriamo anche quasi un secolo di moda, che lo stilista ha contribuito a rivoluzionare. Dior, Chanel, Balmain… Cosa succede nella moda degli anni ’50 quando Karl arriva a Parigi? E come riuscirà a mettere a segno la sua personale rivoluzione di stile? Lo scopriamo in questo densissimo racconto.

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Karl Lagerfeld With Models Claudia Schiffer, Helena Christensen & Others, Paris 1994 © Mario Testino

Mentre è impegnata a scrivendo un’altra biografia, su Jacques de Bascher – unico grande amore di Karl Lagerfeld, dandy spregiudicato che ha suscitato anche la passione di Yves Saint Laurent contribuendo a spezzare l’amicizia fra i due couturier – Marie Ottavi chiede a Lagerfeld la disponibilità per un’intervista. Lo stilista si è sempre rifiutato di parlare di de Bascher, ma a sorpresa per lei fa un’eccezione, forse ha deciso che è il momento di raccontare questa storia con parole sue. Da due incontri nasce il nucleo di questa biografia sullo stilista, il libro ha poi preso forma grazie un’inchiesta lunga e approfondita e arricchita dalle testimonianze di coloro che gli erano vicini oltre che di numerose personalità: Carolina di Monaco, Bernard ed Hélène Arnault, Silvia Fendi, Bruno Pavlovsky, Tom Ford, Alessandro Michele, Valentino, Carine Roitfeld, Claudia Schiffer, Ines de La Fressange, Linda Evangelista, Tadao Ando, Fran Lebowitz…

«Non amo il passato», diceva lui, che con la sua vita ha attraversato numerosa esistenze e diverse epoche, non sentendosi mai parte di nessuna generazione, di nessun gruppo, isolato, sempre immerso nel lavoro, circondato a fantasie, bugie e paradossi. Ha fatto della moda il suo mondo e di sé stesso un’icona della moda; la sua storia, pur conservando l’alone di mistero che sempre lo ha circondato, racconta la storia di due secoli folli che si sono rincorsi e schiantati. Lui è sopravvissuto a tutto, anche a sé stesso, e per sempre sopravviverà l’idea di sé che ha voluto consegnare al mondo.

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