L’artista realizza in diretta streaming la performance The Currency, bruciando i primi mille Spot Paintings venduti come NFT
Fra il dire e il fare, c’è di mezzo il mare, recita un noto adagio popolare. Così quando a luglio scorso Damien Hirst annunciò con grande clamore che avrebbe realizzato 10mila dei suoi Spot Paintings per poi bruciarli, molti lessero la cosa con leggerezza. Prendendola come una delle sua tante – spesso geniali – trovate. La spettacolare azione ha un nome, The Currency. E prevede che delle opere siano realizzate e poi messe sul mercato delle corrispondenti versioni NFT. Ora il tutto è stato attuato, e le immagini che vedete – tratte dalla diretta streaming – qui danno al progetto una forte evidenza plastica.
La performance si è tenuta negli spazi della Newport Street Gallery di Londra, con caminetti allestiti per l’occasione. Agli acquirenti dell’ultima serie degli “Spot” veniva offerta la possibilità di scegliere tra l’opera d’arte fisica o il rispettivo Nft. In questo secondo caso, l’opera “originale” sarebbe stata bruciata. Sui 10mila pezzi andati a ruba al prezzo di circa 2mila euro, 5.149 acquirenti hanno optato per le opere originali, mentre 4.851 hanno scelto gli NFT. E il rogo rituale ha preso il via martedì 11 ottobre, con le prime 1.000 opere andate in fumo in diretta. “Molti pensano che io stia bruciando milioni di dollari di arte, ma non è così”, ha dichiarato l’artista.
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