Leonardo Dudreville, Nel bosco di castagni(1916), olio su tela, 80 x 120,5cm. Galleria d’Arte Moderna “Aroldo Bonzagni”
Dal 15 ottobre all’8 gennaio 2023, Fondazione Ragghianti ospita la mostra Nuove Tendenze. Leonardo Dudreville e l’avanguardia negli anni Dieci, a cura di Francesco Parisi.
All’inizio del Novecento sono molte le realtà artistiche che cercano una nuova estetica e, tra queste, il gruppo Nuove Tendenze, fondato a Milano nel 1913 dal critico Ugo Nebbia e dall’artista Leonardo Dudreville, cui la Fondazione Ragghianti la nuova mostra. Interessato alle tematiche musicali e relative agli stati d’animo, il movimento Nuove Tendenze ha molte assonanze con i gruppi di matrice secessionista su scala europea, ed è caratterizzato da un’assoluta libertà sperimentale.
La mostra offre una lettura all’interno del contesto delle avanguardie internazionali e delle “mostre di fronda” italiane, affrancando Nuove Tendenze dall’etichetta di para-futurista, per quanto abbia con il movimento di Marinetti molte tangenze, soprattutto comunicative. Grazie ai materiali provenienti dall’Archivio Leonardo Dudreville e da varie collezioni pubbliche e private, NUOVE TENDENZE. Leonardo Dudreville e l’avanguardia negli anni Dieci analizza il contesto artistico in cui si forma Nuove Tendenze, indagando alcuni momenti dell’avventura artistica di Leonardo Dudreville (Venezia, 1885 -Ghiffa, Verbano-Cusio-Ossola, 1976), partendo dalla sua visita con Umberto Boccioni allo studio di Vittore Grubicy, fino alle incursioni nella tecnica divisionista, ed esponendo un corpus di opere prodotte tra il 1905 e il 1919.
Leonardo Dudreville, Un caduto(1919), olio su tela, 88 x 120 cm. © Comune di Milano. Tutti i diritti riservati, e il Credit Line Museo del Novecento Milano (Ph: Ranzani)
La rassegna si apre con una sezione dedicata agli sviluppi del Divisionismo nel primo decennio del Novecento, in cui le opere di Dudreville dimostrano un’inedita apertura verso valori espressivi e formali che puntano a un uso autonomo del segno pittorico, della luce, del colore. Il percorso prosegue poi con una sala dedicata alla Mostra dei Rifiutati del Covadel 1912. La seconda parte della mostra, focus della ricerca, è dedicata alla partecipazione di Dudreville a “mostre di fronda” quali Nuove Tendenze, che costituisce uno dei principali episodi espositivi in cui l’avanguardia artistica milanese elabora una strategia operativa alternativa rispetto ai canali ufficiali legati al mondo accademico.
L’esposizione di opere e documenti – pubblicazioni, lettere, fotografie, cartoline – di questa parte dell’esposizione racconta come la mostra Nuove Tendenze(1914) sancisca la nascita di un progetto espositivo autonomo e autosufficiente, legato all’individuazione di una posizione estetica d’avanguardia che va oltre la logica esclusivamente contestativa delle mostre Arte Libera del 1911 e Rifiutati del Cova del 1912.
Adriana Bisi Fabbri, La danza(1914), olio su tela, 69 x 69 cm, Collezione privata. © Valentina Plebani
Accanto alle opere di Dudreville esposte in quell’occasione, i lavori di Adriana Bisi Fabbri, Mario Chiattone, Carlo Erba, Achille Funi, Marcello Nizzoli e Antonio Sant’Elia, tutti parte del progetto. In questo contesto spicca anche il ruolo centrale dell’associazione della Famiglia Artistica nel mezzo artistico locale, che garantiva agli artisti più giovani e militanti un centro espositivo libero, privo di giurie di ammissione: tutti gli aderenti a Nuove Tendenze, compresi i critici, parteciparono alla vita sociale e artistica di questa realtà.
NUOVE TENDENZE. Leonardo Dudreville e l’avanguardia negli anni Dieci comprende anche alcune opere esposte nella Galleria Centrale d’Arte nell’ex Caffè Cova nell’aprile del 1919, contesto utile per leggere la longevità del fenomeno futurista milanese, ma che documenta anche gli ultimi rapporti diretti di Dudreville con il Futurismo di matrice boccioniana e marinettiana. Nel gennaio del 1920, infatti, Dudreville firma con Funi, Russolo e Sironi il manifesto Contro tutti i ritorni in pittura, che chiude idealmente la mostra rivelando il passaggio a una nuova visione teorica ed estetica.
La mostra è accompagnata da un libro-catalogo edito dalla Fondazione Ragghianti con Silvana Editoriale, che include le riproduzioni delle opere esposte, di documenti e di materiali d’epoca, e i saggi del curatore Francesco Parisi con quelli di Alessandro Botta, Niccolò D’Agati, Roberto Dulio, Elena Pontiggia e Sergio Rebora, studiosi specialisti della materia. La mostra è realizzata con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, il contributo di Anthilia Sgre il sostegno di Banco BPM.