Se il luna park contemporaneo di Frieze London lo lasciamo volentieri alle sfilate di moda, in tutte le accezioni si possa pensare la cosa, concentriamo il nostro focus sulla più elegante e preziosa delle due fiere gemelle che abitano in questi giorni di autunno (13-16 ottobre) il tappeto di Regent’s Park: Frieze Masters. Lo sorella bella, fine ricettacolo di antico e moderno, non sbaglia un colpo. Da oramai dieci anni, con oramai 130 gallerie che popolano la mega tensostruttura temporanea allestita per l’occasione: un viaggio lungo sei millenni tra mirabilia, naturalia, incunaboli, pietra, pittura, olio, tavole, scultura, seicento, novecento. Senza perderci in fronzoli ed elenchi -la fiera è costantemente la top mondiale del settore dopo il Tefaf di Maastricht, che ha appena perso la sua tappa autunnale a New York- andiamo direttamente al punto, tra gli stand. Di seguito, il meglio visto quest’anno tra i corridoi e le moquette: i trenta pezzi, opere (con foto e prezzi) che hanno brillato nel weekend londinese.
Universi sulla cresta dell’onda post-Biennale, riscoperte onirico femminili, exploit all’incanto: Remedios Varo, il suo Nino e Mariposa del 1961 vale 2,5 milioni di euro (Wendi Norris Gallery). Sul disagio del giovane, mestizia e mani in tasca, piomba e accudisce un quasi tenero pipistrello farfalla. Il fondo, e il mondo, metafisico su masonite che vuole il tutto è debito e palese matrice di Max Ernst.
Le magnetiche memorie cosmiche e i Mirabilia giurassici di David Aaron: scheletro di Camptosauro lungo 4 metri di circa 154 milioni di anni fa, ritrovato nel 1996 nelle sedimentarie Morrison Formation tra Wyoming e Colorado, che va ampiamente oltre il milione di sterline; amabile cranio di Triceratopo quasi integro da 650 mila sterline; soffice Gogotte dalle contorsioni e amalgami di sabbia fusa, periodo risalente all’Oligocene, prezzo: 125 mila.
Fantasmagorica Veduta immaginaria (e visionaria) di Piazza San Marco firmata nelle tenebre da Monsù Desiderio, da Lampronti, sui 200 mila euro.
Languidi sguardi assassini: lampo color lavanda nella parete a mosaico di Boetti con le tipiche massime, frasi, aforismi dagli 80 ai 100 mila euro l’uno, offerti da Ben Brown.
Le perle, le pieghe, la satinatura e lo specchio intagliato di satiri-putti dorati: la Lady alla toilette di Willem van Mieris da van Haeften a 350 mila sterline. Prezioso, ma non il più costoso: top price un raro Jan Bruegel il Vecchio venduto il giorno di apertura per 10 milioni di dollari. Tra i bouquet che esplodono nello stand, non perdere la lacrima di peonia nella composizione di Jan Davidzs de Heem.
Skarstedt in ouverture più che il Bacon (15 milioni di dollari), schiaffato in faccia al visitatore appena varcata la soglia della fiera, rivela nelle retrovie un insolito Fischl del 81. Cinematografico, da 3 milioni di sterline.
La Mappa di Boetti dall’oceano opale con onde screziate di crema, da Tornabuoni entro i 3 milioni di euro
Uno dei due rimasti Number 2 di Lee Krasner, maestosa opera geometrica dai caldi toni della terra, adagio di ocra e di bruni, del 1951 da Kasmin mai esposta fino ad ora: 4 milioni di sterline.
Autoritratto con berretto porpora di Jacob Backer da Salomon Lilian siglato JB in basso a destra: 2,5 milioni di sterline per questo Self Tronie che cola sulla scia di Rembrandt.
La parete di Fontana da Robilant + Voena dove spicca il Barocco a trapezio da 1,5 milioni di euro, e lo spettacolare ciclo di Animalia in pietre dure da mezzo milione di euro di manifattura primo-settecentesca fiorentina.
Le folli e allucinate Tentazioni di Sant’Antonio di Pieter Huis da 600 mila euro, da De Jonckheere.
Le pietre di luna argentate, le sezioni di Marte e i meteoriti ingemmati specchianti di ArtAncient partono da 90 mila e sfiorano le 500 mila sterline.
Gli Orti lunari di Fabrizio Clerici del 1967 da Calabro galleggiano sospesi tra le pareti petrolio che riecheggiano le arie di Casa Iolas all’interno del booth. Prezzo tra i 70 e i 100 mila euro.
Tutto Roy Lichtenstein di fragile carta e languido pop da Castelli. Graphite pencil e colored pencil per le sue seducenti Women fine 70-inizio 80, dai 50 ai 200 mila dollari.
Prezioso ritratto settecentesco di Catherine Lusurier, pittrice parigina già al Carnavalet e al Louvre, portato da Von Bayer, prezzo circa 225 mila sterline.
Il Gorky di Hauser & Wirth (in partner con Moretti) del 1928-29. Storico, da 2,7 milioni di dollari. Venduta, subito, per 4,8 milioni una palpitante astrazione con rintocchi di nero di Guston del 1964.
Capolavoro, di pregio e dolcezza, di van Orley da Agnews: un olio su tavola d’inizio Cinquecento da 1,5 milioni di sterline.
Lo stand di Marlborough: sua l’opera più costosa di tutte le due Frieze grazie a un tormentato torso di Bacon del 1982 su fondo arancio da 30 milioni di dollari.
Il viaggio sognante nella musica celeste di Joan Mirò nel solo stand dedicato di Nahmad. I milioni, decine, si sprecano come le sue costellazioni. Spaziale, come il titolo del capolavoro andante sugli azzurri del 1946: Soirée snob chez la princesse.
Eleganza e materia da Mazzoleni: Fontana e Melotti che solfeggiano al centro, alle ali un Rosso di Burri con rara sorta di stola in seta da 3,5 milioni del 1955 (finito anche sul numero di Harper’s Bazaar del settembre dello stesso anno) e un Vasarely ottico e ipnotico, zebrato (1952), da 500 mila.
Il solo show in Spotlight di Romany Eveligh da Richard Saltoun, prezzi da 3/4 mila a 120 mila sterline e un prestigioso acquisto della Tate.
4,5 milioni di sterline per l’erotismo fumante alla bocca di Wesselmann da van de Weghe.
Cardi, parete esterna: l’ideale dittico di Rotella (1997) su imponente lamiera da una tonnellata l’una, 600 mila euro entrambe. All’interno, nel cuore dello stand, una scultura museale di Hidetoshi Nagasawa tesse il dialogo tra Arte Povera e Gruppo Zero.
Mistico solo show di Leonor Fini da Loeve&Co: carta da parati con residui abissali della pittrice italo-argentina che si riverberano nei disegni tra l’inquietudine e l’angoscia onirica (un acquerello acquisito dalla Tate).
Trent’anni di grande Astrazione in Europa con i big Fautrier, Hartung, Soulages, Riopelle, Vieira da Silva e Poliakoff per la top Waddington Custot, pezzi di assoluto livello che vanno da 350 mila a oltre 2 milioni di sterline.
“Ingualcibile”, “Illumina il sorriso”, “L’uomo e le sue scelte”: la poesia visiva di Lucia Marcucci da Frittelli e Apalazzogallery.
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.