Print Friendly and PDF

Bertolami Fine Art: highlight e curiosità dell’asta autunnale di ceramiche antiche

Francesco Antonio Saverio Grue (Castelli 1686-1746) Tre albarelli di farmacia: Lotto 79 Stima 1.000/1.500 euro Lotto 80 Stima 1.500/2.000 euro Lotto 81 Stima 1.000/1.500 euro
Lotto 35

Nell’asta di ceramiche antiche di Bertolami Fine Art curiosi e rari oggetti di antico design spesso legati a storie straordinarie. Tra gli highlight c’è anche una piccola scultura che esce dalla bottega di quel Giovanni Santi, eccellente e dotto pittore di Urbino, schiacciato dalla fama di un figlio troppo ingombrante, l’immenso Raffaello.

Le ceramiche e le maioliche prodotte, soprattutto in Italia, dal XIV al XVIII secolo sono state per lungo tempo oggetto di un elitario collezionismo di respiro internazionale disposto a spendere cifre molto alte per assicurarsi oggetti considerati espressione tra le più raffinate della cultura europea.

Oggi, per via dell’epocale cambiamento del gusto che ha messo in crisi molte aree del mercato di arte antica, quella colta nicchia collezionistica poco appetita dalle giovani generazioni si è fatta ancora più ristretta: “Il risultato – spiega Giuseppe Bertolami, fondatore e amministratore unico di Bertolami Fine Art – è che i prezzi non sono mai stati così vantaggiosi. Pezzi che sino a vent’anni fa raggiungevano quotazioni molto alte si possono acquisire a un rapporto qualità prezzo mai stato così favorevole per il compratore, una congiuntura di mercato di cui sarebbe un peccato non approfittare”.

In effetti il catalogo dell’asta Maioliche e ceramiche europee dal XVI al XVIII secolo, in calendario da Bertolami Fine Art il 28 ottobre 2022, rivela uno scenario sorprendente: colto, ma di fascino immediato, compatibile con le più moderne soluzioni di arredo e, il che non guasta, alla portata di molte borse.

“Nel comporre il catalogo di questa vendita – a parlare è Giuliana Gardelli, responsabile del dipartimento di Ceramiche e Porcellane antiche della casa d’aste romana di Palazzo Caetani Lovatelli – abbiamo omesso l’inserimento dei pezzi più aulici e costosi, il criterio guida è stato piuttosto quello di proporre una collezione di oggetti “parlanti” nella loro capacità di evocare le nostre straordinarie radici culturali, ma anche di raccontare, attraverso un linguaggio figurativo al costante inseguimento della bellezza, storie curiose e leggere”.

Nell’asta di Bertolami Fine Art la civiltà della bellezza si esprime anche attraverso oggetti di uso comune, come le maioliche in uso presso gli speziali per contenere le varie forme farmaceutiche, un tipo di produzione rappresentata in catalogo da esemplari provenienti da varie regioni d’Italia con particolare attenzione a quelle di area meridionale.

Highlight e curiosità in asta

Bottega di Giovanni Santi, XV-XVI secolo Urbino Piccola testa di fanciullo in gesso Lotto 35 Stima 8.000/10.000 euro

Potrebbe essere una prova per un bronzo o un marmo un piccolo gesso raffigurante la testa di un paffuto fanciullo contraddistinto in catalogo dal numero di lotto 35. Un’opera deliziosa che esce dalla bottega di quel Giovanni Santi, eccellente e dotto pittore di Urbino schiacciato dalla fama di un figlio troppo ingombrante: l’immenso Raffaello.

Marche o Romagna fine XV secolo
Albarello
Lotto 48
Stima 5.000/6.000 euro

Proviene da una farmacia il pezzo più antico tra quelli posti all’incanto: un albarello prodotto alla fine del ‘400 in area marchigiana o romagnola caratterizzato da un tipico ornato a zaffera, la decorazione in blu scuro su fondo bianco che, come lo zaffiro, prende il nome dalla lingua araba.

Firenze, ultimi decenni secolo XVI
Alzata in maiolica
Lotto 40
Stima 1.000/1.200 euro

Rimanda a fecondi incontri tra la cultura araba e quella europea anche l’alzata in maiolica policroma con fitto decoro floreale al cui centro campeggia un uccellino, proprio come nei commessi marmorei prodotti a Firenze a partire dal ‘500, l’epoca del Granduca Cosimo I dei Medici. E non casualmente prodotta a Firenze negli ultimi decenni di quel secolo è questa bella maiolica che racconta un capitolo poco conosciuto di una nota pagina di storia della botanica. La storia nota è quella dell’introduzione del tulipano in Europa per opera dall’ambasciatore di Ferdinando I alla corte di Solimano il Magnifico, che ne spedì alcuni bulbi al botanico Carolus Clusius, responsabile dei giardini reali olandesi. La storia rivelata dai decori floreali del piatto, un trionfo di tulipani, è che l’ambasciatore donò bulbi di quel fiore di eccezionale bellezza non solo alla corte olandese, ma anche alla corte dei Medici, il luogo dove ogni forma di bellezza, dell’arte o della natura, era ricercato e apprezzato.

Roma o Napoli XVIII secolo
Grande vaso per preparazioni erboristiche con ciotola portaerbe
Lotto 26
Stima 1.800/2.000 euro

Racconta una storia (e che storia!) anche il set in maiolica bianca con delicati decori di campanule e margherite costituito da un grande vaso con coperchio e una ciotola accessoria. La funzione del misterioso servizio era quella della preparazione di infusi, anzi della pozione medicinale per eccellenza, la leggendaria teriaca. Panacea di tutti i mali, antidoto contro ogni veleno, la teriaca ha avuto una lunghissima diffusione: le sue origini risalgono al mondo greco-romano (fu forse introdotta da Andromaco, il medico di Nerone, ma potrebbe essere ancora più antica) e venne con convinzione utilizzata sino alle soglie del ‘900. Non sappiamo quale delle numerose ricette di teriaca tramandate nel corso dei secoli fosse realizzata con questa bella tisaniera settecentesca di area romana o napoletana, ma ci piace pensare in macerazione nella leggiadra ciotola di servizio un odoroso intruglio di alcuni dei suoi più noti ingredienti: rosa, giaggiolo, cannella, mirra, zenzero, zafferano, pepe nero, valeriana, vino vecchio, miele, un pizzico d’oppio e, naturalmente, l’ingrediente fondamentale, la carne di vipere catturate, possibilmente nei Colli Euganei, tra luglio e agosto.

Italia o Francia, XVIII secolo
Coppia di porta parrucca
Lotto 2
Stima 1.000/1.200 euro

Molto rara la coppia di portaparrucca settecenteschi realizzati in ceramica bianca e blu. Una delle curiosità dell’asta.

Pesaro, fine XVII secolo – Inizi XVIII
Porta bonbons ovoide con coperchio
Lotto 10
Stima 1.500/1.800 euro

Rara anche la scatola porta bonbons a forma di uovo realizzata da un’officina pesarese tra fine ‘600 e inizio ‘700. Bel decoro a tarda grottesca parzialmente in rilievo.

Francesco Antonio Saverio Grue
(Castelli 1686-1746)
Tre albarelli di farmacia:
Lotto 79
Stima 1.000/1.500 euro
Lotto 80
Stima 1.500/2.000 euro
Lotto 81
Stima 1.000/1.500 euro

Sono con certezza ascrivibili a Francesco Antonio Saverio Grue tre albarelli di farmacia con raffigurazione di San Bruno (lotti 79 e 81) e Santo Stefano (lotto 80). La famiglia Grue, di cui Francesco Antonio è stato un esponente di spicco, ha firmato una delle pagine più belle della ceramica di Castelli, il piccolo centro abruzzese che, tra ‘500 e ‘700, ha assunto un ruolo di primo piano nella storia della maiolica italiana.

 

BERTOLAMI FINE ART WEB AUCTION 238

MAIOLICHE E CERAMICHE EUROPEE
DAL XVI AL XVIII SECOLO

28 ottobre 2022 alle ore 15,00

Lotti visibili previo appuntamento

Palazzo Caetani Lovatelli
Piazza Lovatelli, 1 – Roma

Info e appuntamenti per la visione dei lotti:
Tel. +39 06 32609795 – 06 3218464
e-mail: n.rovazzani@bertolamifineart.com
www.bertolamifinearts.com

Commenta con Facebook