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Un folle amore. Fontana, Basquiat, Warhol: la collezione Agrati in asta da Christie’s

JEAN-MICHEL BASQUIAT (1960-1988) Untitled Estimate USD 4,000,000 – USD 7,000,000
LUCIO FONTANA (1899-1968)
Concetto spaziale
Estimate
USD 1,800,000 – USD 2,500,000

Andy Warhol, Jean-Michel Basquiat, Lucio Fontana, Piero Manzoni e Minjung Kim. Sono solo alcuni dei nomi degli artisti presenti nella collezione Agrati che andrà in asta da Christie’s a New York il prossimo 17 novembre

Quello newyorkese è solo il primo appuntamento con la collezione Agrati: ulteriori opere saranno vendute tra Parigi e Milano. La raccolta comprende quasi cento opere.

La collezione dei fratelli Agrati (importanti industriali, eredi ed esponenti della borghesia illuminata lombarda) è nata all’inizio degli anni ’70. Tutto inizia con frequenti viaggi di lavoro a New York, dove Peppino Agrati visita le gallerie d’arte e i musei della città, affascinato dalla fiorente scena artistica del dopoguerra. Peppino fa amicizia con il leggendario mercante d’arte Leo Castelli e inizia a collezionare artisti americani rappresentati da Castelli. Peppino e suo fratello maggiore, Luigi, fanno crescere lentamente la collezione, che comprende oltre 500 opere, tra cui importanti esempi di Andy Warhol e degli artisti italiani Lucio Fontana e Piero Manzoni, legati all’Arte Povera.

Dopo la morte di Peppino nel 1990, Luigi e sua moglie Mariuccia hanno continuato a guidare la collezione, aggiungendo opere e donandone altre a sostegno del patrimonio culturale italiano.

La maggior parte delle opere della collezione sono state generosamente donate dalla famiglia Agrati alle Gallerie d’Italia, sede museale di Intesa Sanpaolo in Piazza della Scala a Milano. Da maggio ad agosto 2018 il museo ha allestito un’importante retrospettiva della collezione: L’arte come rivelazione: dalla Collezione Luigi e Peppino Agrati (approfondimento qui). Massimo Barbero, che ha curato la mostra,  nell’introduzione al catalogo aveva scritto: «i due fratelli hanno condiviso un’intuizione sensibile, capace di cogliere le profondità delle immagini che stavano “costruendo” il loro tempo». Le loro acquisizioni, infatti,  maturavano sempre in un rapporto stretto con gli artisti o con le gallerie che più pionieristicamente li proponevano. Erano legami di amicizia ma a volte anche di vera complicità.

Il titolo scelto dagli esperti di Christie’s per questa vendita, “Un folle amore”, è lo stesso della scultura di Fausto Melotti del 1971 parte della collezione Agrati che nel 2002 diede il titolo alla prima monografia dedicata alla raccolta curata da Germano Celant. L’opera dimostra il tipico equilibrio precario delle opere dell’artista, che disse a riguardo “rappresenta l’amore e l’amore è semplice”.

Le opere in asta

Il gruppo di opere è guidato da “Untitled” di Jean-Michel Basquiat ($ 4.000.000-7.000.000), che sarà venduto nella “21st Century Evening Sale” di New York. Il dipinto è autobiografico: fa riferimento a un incidente d’auto in cui Basquiat fu coinvolto quando aveva 8 anni. Dipinto nel 1981, quando aveva solo 22 anni, è un’opera esemplare del primo stile di Basquiat.

JEAN-MICHEL BASQUIAT (1960-1988)
Untitled
Estimate
USD 4,000,000 – USD 7,000,000

Un altro pezzo forte della collezione e una seconda opera d’arte autobiografica di un’icona di spicco è “Self-Portrait” di Andy Warhol ($ 2.500.000-4.000.000), che sarà offerto durante l’asta serale di arte del 20° secolo di New York. Questo autoritratto è del 1978 ed è estremamente raro: è infatti uno dei soli otto ritratti in questo formato prodotti da Warhol all’inizio del 1978 e l’unico rimasto in mani private a presentare una tavolozza d’oro. E’ stato esposto in numerose mostre internazionali e ha anche abbellito la copertina del libro del 1979, “Andy Warhol: Portraits of the ’70s”.

ANDY WARHOL (1928-1987)
Self-Portrait
Estimate
USD 2,500,000 – USD 4,000,000

L’asta del XX secolo propone anche un “Concetto Spaziale” di Lucio Fontana ($ 1.800.000-3.000.000). Questo dipinto del 1953 è un esempio particolarmente energico dell’opera di Fontana, che impiega spesse applicazioni ripetute di pittura bianca, in una serie di segni e vetri rotti che si estendono verso l’esterno dal centro della tela. Sfidando i vincoli della bidimensionalità, la progressione delle fasce lineari crea un’impressione di espansività e movimento nello spazio. Contrapponendo attivamente le nozioni di volume e superficie, l’opera è un superbo esempio della celebre pratica dell’artista degli anni ’50.

PIERO MANZONI (1933-1963)
Achrome
Estimate
USD 1,800,000 – USD 2,500,000

www.christies.com

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