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Per anni un dipinto di Piet Mondrian è stato esposto al contrario?

Piet Mondrian: New York City 1, 1941, oil and paper on canvas, 47 by 45 inches. © 2022 MONDRIAN/HOLTZMAN TRUST; KUNSTSAMMLUNG NORDRHEIN-WESTFALEN, DÜSSELDORF; PHOTO WALTER KLEIN, DÜSSELDORF Piet Mondrian: New York City 1, 1941, oil and paper on canvas, 47 by 45 inches. © 2022 MONDRIAN/HOLTZMAN TRUST; KUNSTSAMMLUNG NORDRHEIN-WESTFALEN, DÜSSELDORF; PHOTO WALTER KLEIN, DÜSSELDORF
Piet Mondrian: New York City 1, 1941, oil and paper on canvas, 47 by 45 inches. © 2022 MONDRIAN/HOLTZMAN TRUST; KUNSTSAMMLUNG NORDRHEIN-WESTFALEN, DÜSSELDORF; PHOTO WALTER KLEIN, DÜSSELDORF
Piet Mondrian: New York City 1, 1941, oil and paper on canvas, 47 by 45 inches.
© 2022 MONDRIAN/HOLTZMAN TRUST; KUNSTSAMMLUNG NORDRHEIN-WESTFALEN, DÜSSELDORF; PHOTO WALTER KLEIN, DÜSSELDORF
Si tratta di New York City 1 (1941), esposto per la prima volta al MoMA di New York nel ’45. Probabilmente è stata in quell’occasione che si è dato il via a un irrimediabile errore.

L’arte moderna e contemporanea ci ha abituato a rovesciamenti di ogni tipo. E con il tempo (quasi) tutti li abbiamo accettati. A patto però che fossero voluti dall’artista e dal movimento attorno a lui. Quando invece si tratta di un errore non possiamo che prenderlo come un incidente, forse un po’ tragicomico. Come quel che è accaduto con New York City 1 (1941) di Piet Mondrian, per anni esposto al rovescio. Anzi, per Susanne Meyer-Büser, curatrice del Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen K20, è sempre stato mostrato al rovescio.

L’ha dichiarato in occasione della presentazione della mostra Mondrian. Evolution, in mostra nel museo tedesco dal 29 ottobre 2022 al 12 febbraio 2023.

L’indizio principale in tal senso è dato da una versione molto simile del dipinto, realizzato con adesivi colorati, di proprietà del Centre Pompidou di Parigi. Il quale è esposto nel modo che si presume corretto, ovvero con le strisce gialle, blu e nere raggruppate nella parte superiore della tela. A questo si aggiunge una foto scattata nello studio dell’artista nel 1944, dove l’opera compare esposto nello stesso modo.

Quand’è che tutto si è ribaltato quindi?

Secondo Meyer-Büser il momento clou è stato circa 75 anni fa, quando è stato esposto per la prima volta al Museum of Modern Art di New York nel 1945. In quell’occasione l’addensamento di strisce colorate si sono decentrate nella parte laterale del dipinto, in uno strano spostamento di quale non si capisce la ragione. Una coincidenza? Una svista? Chissà che il grande misunderstanding non nasca nel momento in cui è stato disimballato, o quando è stato appeso per la prima volta.

Oltre alle prove documentali, l’analisi tecnica del quadro rivela dei dettagli pratici che indicano la sua errata esposizione. A partire dagli incroci che le strisce di adesivo assumono, un risultato difficilmente raggiungibile lavorando da destra verso sinistra, piuttosto che dall’alto verso il basso.

A questo si aggiungono gli estremi degli adesivi, chiaramente strappati a un’estremità. Che non è però quella che ora cade nella parte inferiore, ma invece rimane al lato. Sarebbe invece plausibile supporre che lo strappo avvenisse invece al termine del processo di tensione dell’adesivo, più facilmente applicabile partendo dall’alto e scorrendo verso il basso.

Ad ogni modo, ormai la questione è puramente una disquisizione tra appassionati e storici. Difatti l’opera, per questioni conservative, non può che essere esposta così come è stata mostrata dal ’45 in poi. La curatrice teme infatti possa danneggiarsi nel ribaltamento. E poi chiude la questione chiedendosi se  “forse non c’è affatto un orientamento giusto o sbagliato?”

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