Print Friendly and PDF

Flashback 2022. 10 opere da non perdere nella fiera dove l’arte è tutta contemporanea

Habitat, la nuova sede di Flashback
Habitat, la nuova sede di Flashback
Tutta un’altra Flashback. La decima edizione della fiera è un cambiamento drastico per la fiera dove l’arte è tutta contemporanea. Dal dal 3 al 6 novembre 2022 a Torino.

L’arte è tutta contemporanea. Un motto che si riflette nell’eterogenea proposta artistica, la quale spazia dall’arte antica a quella moderna. L’ambizione è offrire una diversa visione sulla storia dell’arte, connettendo zone temporali diverse attraverso una visione critica che sia trasversale a mere questioni temporali.

Fino a qui, però, niente di nuovo. Quel che segna un passaggio cruciale è la nuova sede dell’evento. Uno spazio che diverge totalmente dai precedenti, ovvero il Pala Alpitour (sede storica) e la ex Caserma Dogali (utilizzata nel 2021). Si tratta invece di un complesso architettonico di fine Ottocento circondato da un vasto parco, nel quartiere di Borgo Crimea, che prende il nome di Habitat. Luogo ideale destinato a diventare uno spazio culturale aperto alla cittadinanza grazie a mostre, workshop e incontri, residenze artistiche e performance.

Ognuna delle 34 gallerie che partecipano a Flashback ha a disposizione una stanza dei primi tre piani dell’edificio. L’atmosfera è intima, raccolta, stimola l’incontro e la discussione in un ambiente familiare e piacevole. Il quarto è invece dedicato alle mostre: Opera viva Barriera di Milano, il Manifesto, progetto ideato da Alessandro Bulgini, che raccoglie le immagini di sette artisti islandesi; Cuba introspettiva, progetto espositivo ideato e curato da Giacomo Zaza con 20 artisti contemporanei; e una terza, con la curatela di Michela Casavola, incentrata sulle fotografie di Davide Bertuccio e Camilla Milani realizzate in Benin e Mozambico.

Il titolo di questa edizione è he.art, termine che nasce dall’elaborazione di heart/cuore e contiene al suo interno la parola arte. L’arte che è cuore pulsante ed elemento associativo dell’umanità. L’arte che, in fiera, ci ha fatto battere il cuore per queste opere in particolare:

Un wall of Vedova che è un capovolgersi di pennellate impetuose. Nel mezzo della tempesta si riconosce un Senza titolo dove la pittura si alterna a fogli di giornale. Il valore è di 110 mila euro.
Galleria dello Scudo (Verona)

Leggero, giocoso, sognante. Il Fregio con Maschere di Leonor Fini è una danza sospesa tra le nuvole dove non volano solo gli aeroplanini di carta.
OpenArt (Prato)

Sinfonia color zafferano per una carta di Pier Paolo Calzolari. Un’opera sperimentale che ricorda l’impronta di ricordi lontani. Il valore è di 40 mila euro.
Galleria Umberto Benappi (Torino)

Un alfabeto di forme e segni distribuite alternativamente su due piani, distinti eppure interconnessi. É Turchese argento di Carla Accardi.
Galleria d’Arte Russo 

Nicola Samorì intreccia corpi metamorfici indecisi se lottare o abbracciarsi, se distruggersi o ricomporsi.
Untitled

Le Intenzioni di poesia di Achille Perilli si traducono in una tela sabbiosa, graffiata con dolcezza dai solchi vorticosi impressi dall’artista.
Roccatre

Un’Adorazione dei Magi impressa su rame, in piccolissime dimensioni, da Filippo Napoletano. Dettagliatissima e risalente al 1621-1627.
Benappi Fine Art

La sofferenza e gli stenti di Cristo immortalati in una scultura fatta di pieghe, costole e ossa sporgenti. La mano è quella di Gasparo Cairano.
Galleria Carlo Orsi

Luce soffusa e abilità sopraffina nella scena rappresentata da Bartolomeo Guidobono, dove il rosso del manto illumina l’aggraziata composizione.
Flavio Gianassi (Londra)

Siesta voluttuosa e volteggiante quella che un inusuale George Grosz allestisce in un ambiente dai confini incerti e suggestivi.
Biasutti & Biasutti

Commenta con Facebook