Torna a Firenze la 15ma edizione del Festival che racconta l’arte contemporanea attraverso le immagini in movimento, insieme al progetto VISIO, che quest’anno offrirà quattro produzioni ad altrettanti giovani film-maker
«I film dello Schermo dell’arte 2022 parlano del processo creativo degli artisti, di come essi si interrogano sul proprio lavoro, sulla sua funzione e fruizione, affrontano fatti del tempo contemporaneo in continua trasformazione, temi sociali, politici, ambientali, identitari sollecitando il pensiero critico. Sperimentali, poetici, narrativi, provocatori, varcano liberamente i limiti tra i generi cinematografici e ci sfidano con la loro forza arrivando talvolta a mettere in crisi la nostra idea di cosa debba essere un’opera d’arte». Così Silvia Lucchesi, direttrice della 15ma edizione del Festival Lo Schermo dell’Arte, insieme a Leonardo Bigazzi, introduce la manifestazione che è stata presentata oggi a Firenze e che si apre ufficialmente dal prossimo 16 al 20 novembre.
Protagonisti di quest’anno saranno, tra gli altri, gli artisti Giorgio Andreotta Calò, Theaster Gates, Assaf Gruber, Lawrence Abu Hamdan e Philippe Parreno, ma anche una serie di altri sui quali il cinema ha posato lo sguardo nella forma di documentario, per entrare nelle storie di Jesse Krimes, di Jean-Michel Basquiat, David Hammons, in quello che è stato l’incontro tra Marina Abramović e Ulay, o in quella che è stata definita l’arte aerospaziale di Trevor Paglen.
Un focus speciale invece per Rosa Barba, che presenterà in anteprima (il 15 novembre, a CANGO Cantieri Goldonetta), la sua nuova installazione Inside the Outset: Evoking a Space of Passage (2021), prodotta dal Point Centre for Contemporary Art di Nicosia (Cipro) con il sostegno della III edizione dell’Italian Council e che racconta in poco più di mezz’ora la Dead Zone di 180 chilometri che divide il nord dal sud dell’isola di Cipro, scandagliando i fondali e il relitto di una nave mercantile del IV secolo a.C., e aree di siti archeologici, per reinterpretare il Mare Nostrum come crocevia di culture, luogo di scambi e commerci, ma anche di separazione tra il nord e il sud del mondo. E per chi volesse approfondire la poetica dell’artista il 17 settembre non è da perdere il talk tra Rosa Barba e Roberta Tenconi – curatrice che con Rosa Barba aveva lavorato alla sua personale al Pirelli Hangar Bicocca nel 2019 – all’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Firenze (dalle ore 15).
Tra gli altri film in programma anche Insurrection, di Andres Serrano, che racconta senza filtri dell’assalto a Capitol Hill il 6 gennaio 2021, mescolando riprese dal vivo tratte dai social media e trovate in rete con frammenti di notizie, materiali d’archivio e filmati storici e anche Self-Portrait As A Coffee Pot di William Kentridge, un film autobiografico concepito durante l’isolamento forzato della pandemia, dove l’artista ripercorre con una serie di trucchi immaginifici le radici del suo lavoro: l’apartheid, l’infanzia, i paesaggi del Sud Africa.
Ma non c’è Schermo dell’Arte senza VISIO, ovvero il progetto collaterale curato da Leonardo Bigazzi che da anni accompagna il Festival e che stavolta ha reinventato la sua formula: sono 8 gli artisti under 35 selezionati per una residenza di 5 giorni a Firenze, selezionati attraverso una call internazionale – che ha ricevuto qualcosa come 188 candidature – e quattro di loro riceveranno i 40mila euro del VISIO Production Fund realizzato in collaborazione con Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Fondazione In Between Art Film, FRAC Bretagne, Seven Gravity Collection.
I fondi saranno suddivisi tra i quattro vincitori che saranno chiamati a realizzare un’opera che sarà presentata in anteprima allo Schermo dell’arte 2023, ma non solo: un’edizione delle opere prodotte entrerà a far parte della collezione permanente delle quattro istituzioni partner del progetto, che s’impegnaneranno a promuoverle ed esporle negli anni successivi. Una vera e propria forma di nuovo mecenatismo, e vedremo chi la spunterà tra Jérémie Danon (1994, Francia), Aziz Hazara (1992, Afghanistan), Paul Heintz (1989, Francia), Simon Liu (1987, Hong Kong), Randa Maroufi (1987, Marocco), Gerard Ortín Castellví (1988, Spagna), Maryam Tafakory (1987, Iran), Yuyan Wang (1989, Cina).
Infine, ancora un’iniziativa dedicata ai giovani, è l’offerta di Gucci: il brand, main sponsor dello Schermo dell’arte, sosterrà la quindicesima edizione del Festival offrendo agli under 30 l’ingresso gratuito alle proiezioni in programma. E per chi non potesse essere a Firenze c’è la possibilità di usufruire della programmazione in streaming dello “Schermo” su Più Compagnia, in collaborazione con MYmovies, che si protrarrà oltre alle date del festival, fino al 27 novembre 2022.