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Radicale, funzionale, fenomenale: il design italiano in mostra e in asta da Artcurial

Design Italiano, Artcurial Italie, ph. Raffaele Canepa
Dieci pezzi iconici del Design “Radicale” Italiano per festeggiare i dieci anni di Artcurial Italie, a Milano, anticipo dell’asta parigina del prossimo 30 novembre. E l’avanguardia non è mai stata così brillante

C’è il Pratone (1971) in poliuretano espanso verde del Gruppo Strum, prodotto da Gufram, e c’è il divano Rumble (1967) di Gianni Pettena, mai andato in produzione e di cui vi sono solo tre esemplari. Si passa poi all’Appendiabiti Gronda (1970) di Luciano Bertoncini e alla lampada Linea (1969) di Nanda Vigo, creata per illuminare gli angoli: sono alcuni degli oggetti di Design Italiano in mostra nella sede milanese di Artcurial, in corso Venezia, che vogliono festeggiare sia i dieci anni della casa d’aste francese in territorio italiano e che allo stesso tempo sono un anticipo dell’asta dedicata proprio a questa serie di iconici pezzi della progettazione tricolore che saranno battuti il prossimo 30 novembre a Parigi.
Una chicca per collezionisti ma anche per semplici appassionati, per scoprire quel “Design Radicale” – una tendenza quasi dimenticata negli anni – che oggi ritorna prepotente nelle poetiche di aggregazione, condivisione e allo stesso tempo funzionalità.

Design Italiano, Artcurial Italie, ph. Raffaele Canepa

Sono oggetti, infatti, ispirati alle forme della natura o ideati per rispondere alle esigenze e alle particolarità dell’ambiente in cui si vive e la nascita del termine “Architettura Radicale” si deve non a caso a uno dei maggiori critici d’arte di tutti i tempi, Germano Celant, e che fu utilizzata in occasione della storica mostra “Italian New Domestic Landscape” al MoMA di New York nel 1972.

Design Italiano, Artcurial Italie, ph. Raffaele Canepa
Design Italiano, Artcurial Italie, ph. Raffaele Canepa

Prosecuzione ideale delle idee utopiche del Situazionismo degli anni ’50, nato in un’epoca in cui si elaboravano – e talvolta realizzavano – idee di città futuribili (Brasilia, per esempio, la capitale brasiliana pianificata da Lúcio Costa e Oscar Niemeyer fu inaugurata nel 1960), il “Design Radicale” ha avuto il suo apice italiano a Firenze, con Superstudio (creato nel 1966 dai giovanissimi Adolfo Natalini e Cristiano Toraldo di Francia) o Archizoom (fondato nello stesso anno da Andrea Branzi, Gilberto Corretti, Paolo Deganello e Massimo Morozzi ai quali, dal 1968, si aggiunsero i due designer Dario e Lucia Bartolini).
Una specie di sogno ad occhi aperti, che dopo il Modernismo degli anni ’40 necessitava di un confronto diretto con le necessità dell’uomo “di oggi”. Rumble, per esempio, il già citato divano di Pettena, era stato ideato per essere un vero e proprio ambiente nell’ambiente, e per rispondere alle carenze di spazio che già erano evidenti nelle abitazioni “moderne”: «Un gran vuoto, la mia prima casa, da studente di architettura, studio di pittore al secondo e ultimo piano, intorno a piazza Donatello, offerto dal municipio agli artisti per allestire il loro studio. E di fronte ora una gigantesca rotatoria, il cimitero degli inglesi e la tomba di Elisabeth Barret Bronwing», spiega l’artista. Spostando i componenti dell’oggetto, Rumble diventava un letto, un ambiente conviviale, dove poter mangiare, ricevere gli amici, discutere, fare l’amore, il tutto concentrati in un’area di 5 metri quadrati. Acquistato da Artcurial direttamente dallo studio dell’artista, esiste un secondo esemplare del divano che è parte delle collezioni permanenti del Centre Pompidou. La stima, per questo iconico “materiale” dei propri tempi è di 50-80mila euro.

Design Italiano, Artcurial Italie, ph. Raffaele Canepa
Design Italiano, Artcurial Italie, ph. Raffaele Canepa

Di ritorno dagli Stati Uniti, invece, Ettore Sottsass aveva ideato nel 1956 una lampada sospesa ispirata ai Mobile di Alexander Calder, che Artcurial mette all’incanto con una stima che va dai 90 ai 130mila euro.
Più prossimo ai nostri giorni il canapé Montanara, di Gaetano Pesce (2009) che non vedrete in mostra a Milano ma che sarà all’asta con una stima tra i 20 e i 30mila euro. A sommarsi a questi iconici dieci pezzi, a Parigi, saranno oltre 180 lotti, per una vera e propria digressione del Design Italiano che ha fatto la storia della contemporaneità.

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